Aci Europe: cresce il traffico aereo, ma le incognite geopolitiche ….

Con 1,95 miliardi di passeggeri gli aeroporti europei mettono a segno un’ottima crescita lo scorso anno. Un trend positivo purtroppo inficiato dagli attacchi terroristici di Bruxelles, che hanno visto un calo di passeggeri di 2 milioni di unità circa, con una flessione della crescita dello 0,5% da gennaio,  con un incremento del 6,4% invece che del 6,9%.

Questi dati sono stati annunciati durante lo scorso congresso annuale e assemblea generale di Aci Europe di Atene da parte del direttore generale dell’associazione degli aeroporti europei Olivier Jankovec, che ha sottolineato come il 2015 è stato il secondo anno di grande crescita del traffico europeo e che per la prossima estate  si attende una grande crescita delle rotte “intraeuropee, con le low cost che hanno aggiunto tanta capacità nel Continente, con un rallentamento sui collegamenti internazionali”, ad esclusione  delle rotte per il Medio Oriente e il Nord America.

“Con il miglioramento delle condizioni economiche nell’Eurozona e il prezzo del petrolio abbordabile, dovrebbe essere un momento di crescita per il traffico aereo. Tuttavia, la domanda dei passeggeri ha sofferto ad aprile, con alcuni mercati chiaramente più esposti di altri. I rischi di un rallentamento stanno aumentando e  sono dovuti soprattutto a questioni geopolitiche, come il terrorismo, l’instabilità politica e la Brexit”ha detto il direttore generale Aci Europe.

Bene il Roi degli aeroporti associasti in Aci, con una media del 7,2% sul capitale investito. Il settore resta, però, sotto pressione: i gestori vedono costi in calo del 6,7%, ma con ricavi saliti “solo” dell’1,6% a causa della fortissima concorrenza. per questa ragione oltre la metà degli scali, il 51%, è in rosso.

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