Patrick Diemer Invisible payment

Airplus punta sempre di più all’invisible payment. Italia Ok

Un futuro senza carte di pagamento ma con l’invisible payment e con tutte le spese integrate in un solo processo. Questa la visione di AirPlus, società che dei pagamenti, con o senza carte di credito, ha fatto la sua ragione di business. Soprattutto nel mondo corporate.

I primi passi verso l’invisible payment secondo Air Plus

Dopo aver integrato tutto quello che sta a monte del viaggio, ovvero le prenotazioni di biglietti aerei, ferroviari, il car rental e i pernottamenti, tra cui anche quelli con Airbnb, e i taxi in alcuni paesi, tra cui Snapcar in Francia, AirPlus sta testando anche la gestione “invisibile” del Corporate Parking, i Ristoranti, con Airplus dine+go, e Airplus Connect, per le gestione delle spese di viaggio. “Il tutto perché puntiamo a non avere più carte di plastica e ridurre al minimo i passaggi gestionali” commenta il managing director di Lufthansa AirPlus Patrick Diemer, che annuncia i buoni risultati del 2016, “dove siamo cresciuti dell’1,7%, con profitti in crescita del 46% a 76 milioni di euro contro i 52 dello scorso anno, grazie anche a partire straordinarie come la vendita, per 1,8 miliardi di dollari, di Visa Europe, di cui facevamo parte, a Visa International”. Altri dati interessanti la crescita dei clienti, 49 mila contro i 46,500 dello scorso anno, transazioni a più 8%, ma anche un meno 8% di corporate card e tariffe aeree in calo del 6% per i prezzi aerei, arrivati a 494 euro di media. “Bene anche il primo trimestre a più 7% e più 9% di company account, in un anno in cui lanciamo l’ufficio di Hong Kong, e lo sviluppo in Asia, e la sussidiaria in Brasile”.

AirPlus Italia anticipa il futuro (anche nell’invisible payment). E cresce a doppia cifra

“Il mondo è già cambiato e vorremmo continuare a crescere come negli ultimi sette anni, sempre in  doppia cifra a parte il 2008, attraverso un business totalmente integrato, anticipando i cambiamenti”, anche nell’invisible payment. Così esordisce l’Amministratore delegato di AirPlus Italia Diane Laschet, che chiude un 2016 a più 12,4% sul 2015 con un bell’equilibrio di volumi tra le transazioni corporate e quelle da dv al 50 e 50%. Con quelli dedicati all’air ancora preponderanti, al 64%, ma in calo dell’1%, andando a quelli non air, arrivati al 34%.

“Sull’air notiamo un calo delle tariffe anche se meno  forte del 2015, quando fu del meno 2,1% contro iil meno 0,4% dello scorso anno, con una continua crescita delle prenotazioni delle low cost, ma in modo ancora molto lento, essendo passate dal 5,5% del totale del 2014 al 6,6% del 2016” dice Laschet.

Lato non air invece la gestione “è ben più faticosa, ed è per questo che stiamo lavorando su diverse partnership, perché non è più tempo di stare da soli. Lo abbiamo fatto con Zucchetti con cui abbiamo integrato il nostro Travel agency account con eAgency, utilizzata dalle adv, e,  novità di oggi, anche l’integrazione del Company Account in ZTravel, sistema di note spese. Un’altra partnership in sviluppo è in corso con Trenitalia, con cui faremo un’integrazione totale entro l’anno” spiega la manager di AirPlus Italia, che presenta anche la consueta survey sul mondo bt, che ha visto interpellare ben mille Travel manager internazionali e, per la prima volta, 2 mila viaggiatori in 24 paesi, tra cui cento e cento in Italia: “da dove si vede che i contanti vengono ancora utilizzati in tutta Europa, così come i bonifici. Mentre interessante notare come sul Mobile le prenotazioni vengono fatte soprattutto dai cinesi, 91% del totale, dagli indiani, 75%, e brasiliani, per il 65%, con una media mondo del 44%, percentuale simile a quella italiana, e contro una media Ue al 28%”. Insomma la crescita è importante ma il lavoro da fare, anche dal punto di vista educativo, è ancora lungo. Ed è ciò che vuol fare AirPlus.

 

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