Alitalia, en attendant il piano industriale

Alitalia, en attendant il piano industriale. Voci di un addio di Etihad…

All’antivigilia dello sciopero del 23 febbraio, per cui verranno cancellati il 60% dei voli Alitalia secondo quanto annunciato dalla stessa compagnia, i vertici del vettore tricolore si sono incontrati in mattinata presso il Ministero dello Sviluppo economico con il ministro Carlo Calenda, che ha fatto seguito alla riunione di ieri sera fra governo e sindacati durante la quale l’esecutivo si è impegnato a mediare sulla questione relativa al contratto. Al vertice erano presenti oltre a Calenda, anche la viceministra Teresa Bellanova e l’amministratore delegato di Alitalia, Cramer Ball. Giornata quella di ieri in cui Il ministro dei trasporti Graziano Delrio ha detto: “Quelli di Alitalia sono problemi seri che non si affrontano a cuor leggero, c’è preoccupazione”. Governo che avrebbe poi chiesto ad Alitalia il ritiro del regolamento aziendale.

Alitalia, en attendant il piano industriale

Il piano industriale di Alitalia sarà presentato entro la prima settimana di marzo al governo e ai sindacati, un piano che si basa sulle 158 pagine compilate da Ball e su cui ha lavorato l’advisor Roland Berger, il commercialista Riccardo Ranalli e la project manager Laura Cavatorta, che dovrà risolvere una situazione che vede una perdita gestionale probabilmente più vicino ai 600 milioni che ai 500 annunciati nei giorni scorsi. Con, ad esempio, i vicini franco-olandesi a mettere a segno un più 795 milioni di utile netto malgrado i diversi scioperi avuti.

Alitalia che dovrebbe vedere un ridimensionamento dei voli a corto e breve raggio del vettore,  creando una low cost ex-novo, cedere in toto le tratte più brevi ad una low cost, con Ryanair in pole, o allearsi con Lufthansa, con il quale condividere un progetto di vettore a basso costo, puntando decisa a i voli a lungo, più redditizi, come quello su Città del Messico passato ad esser giornaliero.

Azionisti e management in subbuglio

Dopo le dimissioni di Roberto Colaninno dal cda della compagnia, di cui è anche presidente onorario, nella quale avrebbe perso, ad oggi, il 90% del proprio investimento, si susseguono le voci di cambi al vertice, a seguito anche della notizia dell’addio di James Hogan ad Etihad, anche vicepresidente di Alitalia. E se, anche il presidente Luca Cordero di Montezemolo potrebbe decidere di lasciare, sul taccuino dei cacciatori di teste per il vettore italiano ci sono sempre i nomi di Corrado Passera, Gaetano Micciché o di Mauro Moretti. Ma è dalla Francia che arriva una voce che vedrebbe addirittura il Coo di Etihad, Bruno Matheu, ex di Air France, prendere in mano il timone di Alitalia per  farla però uscire dal perimetro del vettore emiratino, stanco di vedere bruciati i propri investimenti in Europa.

Intanto Alitalia affida la riemissione dei biglietti a Travelport

Alitalia ha infine annunciato sul piano operativo un accordo con Travelport  per il lancio della funzione Rapid Reprice per la riemissione dei biglietti, grazie al quale le agenzie che utilizzano le piattaforme Travelport (agenzie distribuite in più di 180 Paesi del mondo, che lavorano al servizio di milioni di passeggeri) potranno eseguire il processo in modo automatizzato.

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