Il ceo di Marriott attacca Trump

Il ceo di Marriott attacca Trump

Dopo la calma dell’industria Travel statunitense sulle scelte che l’amministrazione Trump sta facendo per quanto riguarda i viaggi, soprattutto quelli verso gli Usa, con i vettori che stanno incassando un maggior numero di prenotazioni grazie alla scelta di “penalizzare” alcuni voli e aeroporti da cui volano le compagnie del Golfo e altre dei paesi musulmani (tra cui Turkish), il Ceo del colosso dell’albergatoria Marriott Anne Sorensen non ci sta più e, in un’intervista al Financial Times, e rompe questo muro di silenzio: “è evidente che il ripiegamento su sé stessi e la nuova immagine degli Stati Uniti non sono positivi per l’hôtellerie”.

Il ceo di Marriott attacca Trump e le sue scelte sul mondo travel

Arne Sorenson, CEO de Marriott

Il ceo di Marriott attacca Trump per la sua politica dell’immigrazione “eccessiva e pericolosa per il mondo alberghiero americano”, la descrive. Colpendo anche gli organizzatori di congressi e i viaggiatori d’affari che “sceglieranno appena possono altre destinazioni escludendo la meta Stati Uniti e, in alcuni casi, anche boicottando le imprese americane all’estero. Come può succedere con noi”. Marriott infatti è la catena più grande al mondo dopo aver acquisito Starwood, annoverando oltre 5700 strutture in oltre 110 paesi.
Le restrizioni per i viaggiatori provenienti dal Medio Oriente associati con la messa al bando dei cittadini di 6 paesi musulmani “influenzerà l’occupazione degli hotel negli Stati Uniti e nel mondo.” E ha concluso amaramente: “le decisioni su viaggi e l’immigrazione negli Stati Uniti certamente non ci saranno da aiuto”.

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