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Il design cambia l’aspetto degli hotel ma non la loro natura

Il design cambia l’aspetto degli hotel ma non la loro natura, con aree comuni dai tratti social, costituite da ampi ambienti spesso polifunzionali, a volte con varie declinazioni d’uso che sfumano l’una nell’altra. E nelle camere, con spazi sempre più piccoli, iper-tecnologiche, multifunzionali e magari senza scrivania. Sono alcune delle nuove tendenze del design alberghiero dedicato alla domanda business e non solo. “Il trend generale vede aprirsi sempre più gli alberghi alle città e alle destinazioni in cui sono inseriti. Queste, a loro volta, usufruiscono sempre più degli spazi dell’hotel: sia di quelli specificatamente dedicati ai meeting, sia dei ristoranti, nonché delle zone comuni e delle lounge. Le strutture dell’ospitalità diventano in altre parole veri e propri luoghi di utilizzo sociale”, racconta Marco Piva, titolare dell’omonimo studio milanese.

Il design cambia l’aspetto degli alberghi ma…

Tutti questi cambiamenti non hanno tuttavia intaccato l’anima profonda degli hotel, fa notare Simone Micheli, architetto di origini fiorentine, fondatore di uno studio con sedi in Italia, negli Emirati Arabi e in Marocco: “Rimane in particolare sempre forte l’esigenza di offrire spazi all’interno dei quali sentirsi al centro della struttura. Perché solo così si può provare a rispondere, quanto più adeguatamente possibile, a tutte le necessità che la stessa contemporaneità richiede”.

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