Dopo Harvey, Irma

Dopo Harvey, Irma. E’ devastazione nei Caraibi

Dopo le devastazioni e i morti di Harvey, nei Caraibi e negli Stati del Sud degli Usa arriva Irma, uno dei più potenti uragani mai registrati nell’Atlantico, con venti che sfiorano i 300 chilometri orari, che sta seminando distruzione e morte nelle isole del Golfo caraibico e sta arrivando in Florida, alle Bahamas e a Porto Rico. Ieri ha distrutto il 95% delle case a Barbuda, per poi colpire Antigua, St. Martin, Saint Barthelemy, Anguilla e, anche, l’isola privata di Richard Branson, Necker Island. Timori anche per Repubblica Dominicana, Haiti e la costa settentrionale di Cuba. Un uragano che, secondo le Nazioni Unite, potrebbe interessare oltre 37 milioni di persone nell’area.

Dopo Harvey, Irma. Florida e Bahamas evacuano. Aeroporti chiusi e difficoltà di comunicazione

Dopo la contea di Miami-Dade evacua anche Miami Beach e in tutto lo stato vengono chiusi gli aeroporti così come in tutti i Caraibi con voli dirottati anche per tutti quelli a destinazione Centroamerica. E potrebbe colpire anche l’operatività di Atlanta, l’hub di Delta e il più grande scalo del mondo, nonché gli scali di Charlotte e anche più a Nord negli States. Inoltre si intima ai cittadini di non spostarsi in auto. In questo momento ha raggiunto la sua potenza massima, ovvero la categoria 5.  Il presidente Donald Trump ha dichiarato lo stato di emergenza in Florida, Porto Rico e le Isole Vergini. Evacuate anche le isole meridionali dell’arcipelago delle Bahamas.
Intanto si contano i danni dopo Harvey, che ha colpito duramente soprattutto Houston, in Texas. Vedi il video del New York Times sul prima e il dopo dell’uragano in Texas:

Dopo Franklin, Gert e Harvey, Irma è il quarto uragano formatosi dalle tempeste tropicali dell’Atlantico con un quinto in arrivo, José, che secondo le previsioni della Noaa, l’agenzia Usa per la meteorologia, potrebbe scalare le catorie con, ricordiamo, il livello 5, quello di Irma, il più alto. Nel bollettino di metà agosto la Noaa aveva evidenziato possibilità molto elevate di una stagione di uragani molto intensa, “la più attiva dal 2010”.

 

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