Gestione Expatriates: un progetto strategico

La gestione degli expatriates, ovvero delle persone residenti in un paese straniero per lavoro per un determinato periodo di tempo, è da considerarsi un vero e proprio progetto strategico per le aziende in quanto la mobilità internazionale delle persone agisce come una leva di sviluppo delle imprese all’estero e si è calcolato che in media un dipendente all’estero costa circa 360.000 sterline l’anno. È quindi un vero e proprio investimento per l’azienda.

Questo è quanto emerge dal Rapporto Expatriate 2016 di OD & M Consulting, società di consulenza HR, e dalla Global Mobility Survey di Santa Fe, Relocation Services, società specializzata nei servizi di trasferimento dei lavoratori all’estero.

Gli HR manager o i travel manager che gestiscono tutte le pratiche di selezione, trasferimento e mantenimento del lavoratore all’estero si trovano di fronte meccanismi non sempre semplici che necessitano di un’accurata pianificazione.

Esistono 4 dimensioni chiave per i processi di mobilità internazionale:

  • La finalità dell’espatrio
  • L’identikit dell’espatriato
  • Il sistema Premiante
  • Aspetti di processo (amministrativo, legale, previdenziale e fiscali)

La finalità principale dell’espatrio è la carenza di competenze specifiche nel paese di destinazione che vedono quindi  l’azienda demandare ai propri dipendenti in sede di dislocarsi. L’espatrio può anche essere parte integrante di un percorso di sviluppo della proprio carriera.

Le mete principali sia di destinazione che di arrivo sono i paesi dell’Unione Europea, la Cina , gli Stati Uniti e Canada. La durata degli incarichi medi è di circa 2-4 anni e le principali figure professionali coinvolte sono: I top manager, gli high potential, gli specialisti e i tecnici.

L’impresa più ardua per gli HR manager è quella di scegliere il candidato più adatto. Le dimensioni da prendere in considerazione per effettuare la scelta sono principalmente: la finalità, le competenze professionali del lavoratore, le abilità relazionali, la motivazione, la famiglia e le abilità comunicative. Molto spesso si tende a dar particolare importanza solo alle competenze professionali del lavoratore e questo determina un’esperienze negativa per l’espatriate e quindi per l’azienda.

Il pacchetto di espatrio di un dipendente può inoltre comprendere:

  • Retribuzione annua lorda
  • Retribuzione variabile
  • Benefit alla persona e alla famiglia
  • Indennità (che può dipendere da diversi fattori tra cui clima, salute, sicurezza, costo della vita)

In genere i valori dell’indennità all’estero sono compresi: in Europa tra 10/20%del proprio stipendio,  in Usa e Canada tra il 20-30% e possono superare il 50% in alcune località dell’area del Medio Oriente

Negli ultimi anni il fenomeno è in forte crescita e sempre più preso in considerazione dalle aziende italiane con sedi dislocate all’estero.

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