General Motors lancia il car sharing Maven

Si chiamerà Maven il nuovo servizio di car sharing nato negli Stati Uniti e, in una fase iniziale, limitato ad Ann Arbor la cittadina del Michigan non lontano dagli stabilimenti General Motors. Ed è infatti il costruttore made in Usa che ha creato e registrato questo brand che – sul modello di quanto avviene per il Car2Go di Daimler – sarà destinato a riconoscere le auto impiegate nel servizio di utilizzo condiviso.

Un utilizzo che in un primo momento sarà destinato principalmente ai docenti e agli studenti della vicina università del Michigan, che compongono una grossa fetta dei residenti di Ann Arbor e che potranno fare a meno di utlizzare un’auto di proprietà. Ed è proprio questo l’obiettivo del presidente GM, Dan Ammann: “Ridefinire il modello futuro di mobilità”.

Una mobilità “nuova” che vede Gm in prima linea non tanto per i quasi 10 milioni di vetture prodotte ogni anno dalle sue catene di montaggio sparse nel mondo, quanto per l’alleanza strategica da 500 milioni di dolalari siglata a gennaio con Lyft, l’azienda californiana di ride sharing aziendale operativa in 65 città americane in concorrenza a Uber. Ed è proprio attraverso questa strategia di mobilità condivisa che dovrebbe portare GM a compiere il vero, lungo passo rivoluzionario che porterà verso il car sharing driverless. (Leggi come il car sharing è entrato in Aniasa)

Per quanro rigurada Maven, il concetto base è lo stesso che si basa su Car2Go ed Enjoy: utilizzare una app dedicata – che supporta Android Auto e Apple CarPlay – per trovare l’auto utile. Le differenze sono soprattutto legate al fatto che lo smartphone servirà anche come chiave del veicolo, potendo anche avviarlo da remoto e accendere l’aria condizionata o il riscaldamento, in modo da salire a bordo in un abitacolo più confortevole. Le auto impiegate saranno le Chevrolet Volt, Spark, Malibu e Tahoe e saranno situate in 21 parcheggi sparsi per Ann Arbor.

“Sarà un’esperienza veramente personalizzata, perché si potrà portare a bordo la propria vita digitale (e non solo). Riteniamo che il mercato del car sharing sia in fase di boom, visto che gli utenti sparsi per il mondo raggiungeranno i 25 milioni del 2020” ha detto Julia Stern, capo dei progetti di mobilità urbana in GM. Iscriversi a Maven sarà gratuito, mentre la tariffa per l’utilizzo partirà da 6 dollari l’ora, cifra che comprende l’assicurazione e la benzina.

E nei prossimi mesi, Maven potrebbe raggiungere altre città americane come Chicago e New York, anche se limitatamente a certe realtà (grandi condomini o grandi aziende). Nel frattempo anche altre case auto si stanno lanciando nel car sharing, che si prevede porti a una diminuzione delle vendite di auto ai privati: Ford sta sperimentando una formula di mobilità condivisa per i propri dipendenti; Bmw ha fatto un esperimento nell’area metropolitana di San Francisco, terminato a novembre 2015; sempre nella città del Golden Gate (e a Miami) Audi ha inaugurato il proprio servizio destinato a una clientela top mentre di Daimler e Car2Go si è già detto, con le piccole Smart condivise presenti in 8 Paesi e oltre 30 città del mondo, con 1 milione di iscritti e 8.000 veicoli.

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