Psa punta Opel

Il gruppo Psa punta Opel (e Vauxhall)

Fca no, Psa (forse) sì. Il gruppo francese proprietario dei marchi Peugeot, Citroën e DS starebbe infatti valutando la possibilità di acquisire dall’americana General Motors le sue attività europee; la tedesca Opel e, probabilmente, anche l’inglese Vauxhall. Opel su cui aveva messo gli occhi anche il gruppo Fca già nel 2009, a cui l’azienda e il governo tedesco avevano detto no, con Marchionne che aveva puntato alto più volte, anche indirizzandosi al neoeletto Trump, chiedendo addirittura una fusione con General Motors. Ricevendo tutte le volte un fermo diniego dalla ceo della casa americana Mary Barra.

Psa punta Opel: la conferma dei due gruppi

Per mettere a tacere i continui rumors nel settore due gruppi hanno divulato un comunicato congiunto che recita: “Dal 2012, General Motors e il gruppo Psa hanno messo in atto un’alleanza che riguarda tre progetti (un’utilitaria e due Suv, ndr) e che ha generato sostanziali sinergie per i due gruppi. (…) GM e PSA confermano che stanno esaminando numerose iniziative strategiche al fine di migliorare la profittabilità e l’efficienza, fra cui anche il potenziale acquisto di Opel e Vauxhall (marchio inglese per le Opel, ndr) da parte di Psa”.

Un’operazione questa che piace al mercato, anche se la clientela a cui si rivolgono entrambi i brand è molto simile. Ma un acquisto come questo, secondo gli analisti, potrebbe aiutare la casa francese a raggiungere una dimensione critica, essenziale per un settore con margini deboli e che necessita di elevati capitali e investimenti in ricerca e sviluppo. Perciò l’azione Psa alla Borsa di Parigi  festeggia, arrivando a guadagnare anche il 5%.

Ma Opel, pur essendo un marchio di buon successo in diversi mercati, per GM è un’attività in rosso da anni, con una perdita accumulata di 15 miliardi di euro dal 2000.

Con Opel e Vauxhall Psa supererebbe i 4,3 milioni di auto vendute

Con le 3,15 milioni di auto vendute di Psa e l’1,2 milioni del duo Opel e Vauxhall, il nuovo gruppo arriverebbe a oltre 4 milioni di unità vendute, ben lontani dai big del settore che vendono 10 milioni di auto circa, ovvero Volkswagen, Toyota, General Motors e Renault-Nissan, a cui si è di recente unita Mitsubishi. Ma la questione centrale sono i brevetti, soprattutto quelli delle tecnologie che equipaggiano le Opel, dall’OnStar ai motori elettrici dell’Ampera-e, che sono di Gm e delle quali la casa americana certamente non se ne libererebbe tanto facilmente.

 

 

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