test europeo RDE

Il nuovo test europeo RDE: come funziona

In un periodo dove si acuiscono lo scontro tra le autorità e le case automobilistiche e, addirittura, tra governi per le emissioni di alcune vetture (leggi l’ultima diatriba su alcune auto Fca cliccando qui, senza dimenticare il dieselgate targato Volkswagen, clicca qui) noi di Missionline vi spieghiamo come funziona il nuovo test europeo RDE, ovvero Real Driving Emissions, che, nelle intenzioni dovrebbe esser attivo nel settembre 2017 per le nuove auto e nel settembre 2019 per tutte le nuove immatricolazioni come scrive il sito caremissiontestingfacts.

Il nuovo test europeo RDE si farà sulle normali strade

Con il nuovo test europeo RDE le auto vengono testate sulle normali strade pubbliche nelle condizioni più diverse, grazie a un equipaggiamento specifico sviluppato per l’occasione. L’auto verrà testata sia nelle alte che nelle basse altitudini, così come nelle basse e nelle alte temperature, con veicolo carico, su salite e discese, su strade urbane, extraurbane e anche sulle autostrade.

 

Il test europeo RDE consta di quattro pacchetti regolamentari, di cui due già adottati per preparare le case ai nuovi test di emissione. Il terzo pacchetto è stato presentato a fine 2016 mentre l’ultimo lo sarà a metà 2017.

 

Le auto Euro 6 devono così limitare le emissioni di NOx a 80 mg per chilometro, testato attraverso il sistema NEDC, non però adatto a controllare le emissioni nelle normali diverse condizioni di marcia, per le quali le auto verranno dotate del sistema PEMS, ovvero Portable Emission Measuring Systems .

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Il PEMS è un’apparecchiatura che integra i sensori per i gas di scarico, per i flussi di gas esausti, integrati con il tempo atmosferico, con i dati del GPS e con quelli del veicolo stesso.

La Commissione sottolinea come le apparecchiature PEMS prodotti da diversi fornitori potranno fornire risultati leggermente diversi, anche secondo il test effettuato, ma questi naturalmente devono rientrare in alcuni parametri fissi ben definiti.

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