Marchionne addio, Manley nuovo Ad di FCA

Marchionne addio, Manley nuovo Ad di FCA

Marchionne addio, Manley nuovo ad di FCA. Ma è un’uscita shock, perché Sergio Marchionne se ne sarebbe dovuto uscire il prossimo anno, rimanendo invece al volante della Ferrari. Invece gravi, gravissimi problemi di salute  che ha nascosto anche nella sua ultima uscita (pur mostrandosi stanco e gonfio…), quando ha consegnato una Jeep al Corpo dei Carabinieri, hanno accelerato il cambio. Con un Cda convocato di urgenza lo scorso sabato da John Elkann, presidente di Fiat Chrysler Automobiles, che ha visto appunto incoronare Mike Manley come successore di Marchionne,  dall’alto dei suoi risultati da record alla guida di Jeep,  mentre è Louis Camilleri, egiziano di origini maltesi ex-manager Philip Morris, a diventare Ad di Ferrari,  con John Elkann che assume la carica di presidente, con Suzanne Heywood, che sale ai vertici di Cnh Industrial.

Marchionne addio, Manley nuovo Ad di FCA, una rivoluzione al Lingotto

Manley, 54 anni, , manager inglese e Ceo del marchio Jeep e responsabile del brand Ram, dal 2011 è membro del Group Executive Council (Gec) di Fca, che ha sorpassato AltavillaPalmer e Gorlier, gli altri candidati alla successione di Marchionne. Che, anche a detta sua, era più uno stratega e un uomo di finanza, mentre Manley è un tecnico, un uomo di auto. “Negli ultimi 14 anni, abbiamo vissuto insieme successi e difficoltà, crisi interne ed esterne, ma anche momenti unici e irripetibili, sia dal punto di vista personale che professionale. Per tanti – ha continuato – Sergio è stato un leader illuminato, un punto di riferimento ineguagliabile. Per me è stato una persona con cui confrontarsi e di cui fidarsi, un mentore e soprattutto un amico. Ci ha insegnato a pensarediversamente e ad avere il coraggio di cambiare, spesso anche in modo non convenzionale, agendo sempre con senso di responsabilità per le aziende e per le persone che ci lavorano” ha commentato così in una nota la successione il presidente Elkann.

Marchionne addio. Naturalmente tutti sperano di vederlo uscire dall’ospedale di Zurigo dove è ricoverato per una fantomatica operazione a una spalla (ma in quel centro ospedaliero c’è anche un’avanzata sezione oncologica…) con le sue gambe. Anzi guidando una Fiat o, meglio, una Jeep o una Ferrari. Perché un uomo, malgrado gli scontri a monte (l’addio a Confidustria ad esempio…) o a valle (chiedere a Crozza i rapporti di Marchionne con i sindacati…) che ha creato il settimo gruppo automobilistico mondiale mettendo insieme due Case decotte, è da rispettare. Così come rispettiamo il dolore e le preoccupazioni della famiglia.

Intanto il gruppo FCA va avanti con Manley che a Torino sta già incontrando i manager del gruppo per preparare la presentazione dei risultati del secondo trimestre il prossimo 25 luglio eper delineare il futuro del gruppo. Che, con l’ultima inversione a U di Marchionne (leggi qui) sarà sempre più elettrico, di alto livello e a guida autonoma. E, secondo molti analisti, con una prossima alleanza in Estremo Oriente. Ma non in Cina, bensì in Corea. Speriamo che Marchionne potrà vedere anche questa operazione e commentarla con una delle sue frasi tranchant. Crozza ne sarebbe contento. E così tutto il mondo dell’auto.

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