Nel settore automotive cresce la fiducia dei rivenditori

Il mercato dell’auto riparte da Automotive Dealer Day, la manifestazione dedicata ai concessionari e ai fornitori di servizi per tutto il comparto dell’auto, giunta quest’anno alla 14° edizione.

Oltre 70 le aziende presenti nell’area business, in linea con gli anni scorsi. “Ma l’aspetto interessante è stata la presenza di nuove aziende che rispondono a un’esigenza del mercato di supportare con prodotti o servizi i dealer durante il processo di digital information” ha detto Tommaso Bortolomiol, partner di Quantegia, l’azienda che organizza Automotive Dealer Day. “Sono stati 10 i paesi rappresentati, tra cui Usa, Cina, Brasile i principali europei, anche attraverso case auto come Bmw, Mercedes, Jaguar, Volvo, Renault, Ford o Kia, che hanno organizzato meeting con la rete. Le presenze sono state in crescita, forti anche dell’andamento positivo del mercato, che aiuta gli operatori a ricevere stimoli e idee utili per il loro lavoro”.

Mercato che è cresciuto sia nel 2015 sia nel primo quadrimestre del 2016, (leggi l’articolo in proposito) ed è sempre più legato alle nuove tecnologie, sia dal punto di vista del prodotto che del processo di vendita. “Nel futuro, i concessionari saranno sempre più importanti nella gestione dell’ultima fase della vendita. Questo non significa che i concessionari spariranno o che ne diminuirà l’importanza ma che, al contrario, saranno sempre più strategici e centrali in una fase di interazione col cliente delicata e decisiva come quella finale” ha detto Gabriele Maramieri, direttore generale di Quintegia, società organizzatrice dell’evento.

“E le interazioni coi clienti hanno vissuto un momento di forte crisi con il crollo delle vendite del periodo 2009-2014″ ha aggiunto Tommaso Bortolomiol. “Basti pensare che allora il 33% degli imprenditori legati al mondo dei dealer hanno dichiarato di aver pensato di uscire definitivamente dal dal business dell’auto. Oggi, con la crisi (forse) alle spalle, solo il 5% dei concessionari non vorrebbe più saperne di vendere auto”.

 

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