Singapore sempre più green. Con car sharing e controllo satellitare del traffico

Ennesima stretta al traffico privato nella città stato di Singapore dove in larghi tratti stradali, anche cittadini, si paga una sorta di Area C. Da un lato le principali autorità amministrative che si occupano di trasporti, ovvero la Land Transport Authority (LTA) e l’Economic Development Board (EDB), stanno valutando la possibilità di introdurre uno dei più imponenti programmi mondiali di car sharing elettrico, introducendo altri 1000 veicoli elettrici a quelli già esistenti. Dall’altro sta mettendo a punto un sistema di controllo del traffico e di pagamento a chilometro dell’uso dell’auto completamente satellitare che vada a sostituire l’esistente Erp System. Un costo per gli automobilisti che si aggiunge ai prezzi altissimi delle auto e ai costi di parcheggio che possono arrivare e superare anche a 50 dollari di Singapore all’ora, 32/35 euro.

Se, come detto dal ministro dei trasporti Khaw Boon Wan  il progetto car sharing andrà a pieno regime nell’arco di 10 anni, precisando che al momento sono tre i principali player a Singapore e che le auto di cui dispongono sono appena 300, il completo controllo satellitare del traffico dovrebbe già essere realtà a partire dal 2020, visto che già un sei satelliti sono stati mesi in orbita in India per Singapore.

Per “monitorare eventuali disastri naturali nel Sud Est asiatico” come detto dal Project Director del Satellite Programme allat the National University of Singapore (NUS) Goh Cher Hiang, ma anche per controllare lo sviluppo della città sul mare , “controllando i collettori le autostrade e tutto quanto produce traffico veicolare o di rifiuti,” come affermato dal Presidente della Communication and Sensor Systems Group presso ST Electronics Tang Kum Chuen.

 

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