Patané, Uvet, a tutto campo

Barra a dritta tra i marosi dell’Expo e del mercato per il presidente di Uvet Luca Patané, forte anche degli ottimi risultati per il 2015, con un giro d’affari totale in crescita del 13% a 2,5 miliardi di euro, di cui il più 28% per quello diretto, con l’obiettivo di chiudere l’anno a quota 1,1 miliardi di euro: “Il contributo più consistente è arrivato da eventi, incoming e Expo. Bene, a più 52%, anche l’online grazie all’apertura di nuovi siti per la vendita di biglietti aerei e pacchetti viaggio in diversi Paesi europei e non solo. La progressione è stata comunque a doppia cifra anche per gli altri comparti: servizi a più 15, mobility e travel management a più 12, network a più 10%. E i giro d’affari si incrementerà del 3% a sfiorare gli 1,4 miliardi di euro” ha detto il presidente alla conferenza stampa tenuta nel villaggio turistico di Santo Stefano, Sardegna, che Uvet sta rilanciando. Un momento in cui Patané si è tolto anche qualche sassolino dalla scarpe. In primis il “macigno”Lufthansa: “lo dissi in un altro consesso (il TTD di Amadeus, ndr) e non mi tiro indietro. Da quando abbiamo messo il vettore tedesco in black list abbiamo ridotto il loro utilizzo del 30%. Inizialmente sarà dura ma ci sono tanti partner nei cieli, quali Airberlin, Turkish o Emirates, con network molto capillari, e naturalmente anche Alitalia-Etihad. L’anno scorso abbiamo staccato 64 milioni di euro di biglietti e abbiamo sempre lavorato molto bene con Lufthansa, che ci ha assicurato un ottimo network anche in anni bui per il trasporto aereo nazionale. Ma ora non è più così e vedranno presto le conseguenze della loro decisione (diminuzione della commissione e fee di 16 euro sulle prenotazioni dai gds, ndr). E, non credo, solo con noi”.

Un’altra pietra che Luca si toglie è quella dell’Expo, per il quale il gruppo Uvet dopo i primi 600 mila biglietti ha un’opzione per altri 200 mila, avendone venduti già 500 mila: “Abbiamo puntato fin dall’inizio sull’Expo!” ha sottolineato Patanè “perché pensiamo che contribuirà, certamente quest’anno, a stimolare l’economia italiana. Alla manifestazione sono previsti 21 milioni di visitatori, di cui 7/8 milioni di stranieri. Da alcune simulazioni effettuate, stimiamo che se quei visitatori stranieri diventassero abituali si potrebbero generare per l’Italia circa 8 miliardi di euro di valore aggiunto ogni anno”. A Expo, con Uvet Lab, il gruppo sta gestendo i servizi di 13 padiglioni di Paesi partecipanti (un quinto del totale), compreso il padiglione Americano di cui è Official Event Partner.

Expo che avrebbe dovuto veder pronto anche il portale TripItaly, lanciato allo scorso BizTravel Forum, una piattaforma digitale per la commercializzazione all’estero di servizi turistici per l’incoming, realizzata in Joint venture con Digital Magics: “Abbiamo investito 2 milioni di euro per lo sviluppo del progetto, creando anche un modello di business sia per il b2b sia per il b2c. Ora ci attendiamo investitori importanti per lanciare il portale”. Che andrà online a fine luglio.

Intanto si rafforza maggiormente l’anima leisure dell’azienda, oltre che con il Santo Stefano, dove ha portato agenti, Travel manager e giornalisti per raccontare i positivi numeri della società, anche il tour operator World Heritage, attraverso il quale Uvet propone viaggi culturali e naturalistici per piccoli gruppi, itinerari ideati e accompagnati da esperti con documentata conoscenza dei luoghi. E in arrivo vi sono altri grandi clienti anche in ambito bt….

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