Premi e tulipani

Nuova base per easyJet ad Amsterdam, inaugurata il 31 marzo scorso. Carolyn McCall, chief executive officer della compagnia con sede a Londra Luton, arriva a Schiphol Airport su un aeromobile che sfoggia la nuova livrea, per l’occasione decorato con tulipani, simbolo dell’Olanda.
Soltanto una settimana prima, easyJet ha vinto gli IMA Italian Mission Awards di Newsteca nella categoria migliore compagnia low cost per i viaggiatori d’affari. «Circa un terzo dei passeggerisui nostri voli da e per Amsterdam viaggiano per lavoro e siamo certi che la nostra rete di collegamenti europea, costantemente migliorata, renderà ancora più semplice e conveniente viaggiare per affari», commenta Carolyn McCall.
L’inaugurazione della base di Schiphol, la ventiseiesima per easyJet, segue di pochi giorni l’apertura di un’altra nuova base a Porto, in Portogallo. Con la base di Schiphol, che impiegherà 160 dipendenti con contratti di lavoro locali, diventano 29 le destinazioni da Amsterdam per il vettore inglese.
La compagnia ha annunciato che inizierà a volare da Schiphol all’aeroporto di Milano Linate, comodo per i passeggeri business per la sua vicinanza al centro città, a partire dall’autunno con un volo giornaliero a fine giornata. L’offerta internazionale da Linate si amplierà con i voli per Parigi Charles de Gaulle, uno al mattino e uno alla sera, che integrano il volo di metà giornata per Parigi Orly. Per Londra Gatwick i voli saliranno a tre giornalieri.
In Italia easyJet è la terza compagnia aerea per numero di passeggeri. «Sicuramente l’Italia è un mercato cruciale per noi. Siamo cresciuti in modo significativo e continueremo a crescere in futuro», continua Carolyn McCall. «L’Italia è un buon mercato perché ha un inbound molto sviluppato come destinazione leisure. Aprendo una base a Schiphol la collegheremo anche con Olbia, Palermo e Venezia. L’outbound è interessante per il traffico di passeggeri business verso Amsterdam, Parigi e Londra. L’Italia funziona bene su entrambi i fronti e intendiamo consolidare in questo mercato la nostra posizione».
Quali servizi sono stati sviluppati per il mondo business?
«In ogni mercato chiave abbiamo stretto accordi con i principali Gds, come Amadeus e Sabre, e le travel management company. È stato un piacere ricevere il premio IMA perché siamo stati votati dai travel manager. Ci stiamo affermando nel comparto del business travel perché easyJet è veloce e affidabile. La compagnia è portatrice di valori. Il personale è efficiente e amichevole. Abbiamo servizi ideali per il business come la tariffa Flexi. Significa che puoi prenotare il volo e fare dei cambi di data, hai diritto allo Speedy Boarding e ai posti nelle prime file, più spaziosi. Sono tutti servizi che i viaggiatori d’affari chiedono».

Si dice che Ryanair punti a Milano Malpensa, quali sono i vostri piani?
«Abbiamo 18 aerei a Malpensa, una flotta più grande di molte altre compagnie. Per noi è importante essere concentrati su quello che facciamo, e farlo bene. Questa è la strategia di easyJet. Siamo ben consapevoli delle iniziative dei competitor ma non cambieremo posizionamento, prodotti, servizi perché gli altri stanno facendo qualcosa. Un servizio al cliente efficiente e cortese è acquisito nella compagnia. Siamo impegnati nell’innovazione tecnologica. Per primi saremo presenti con una app sull’AppleWatch. Stiamo sperimentando una tecnologia che aiuta i passeggeri a orientarsi negli aeroporti fino al gate. Cerchiamo di rendere il viaggio più facile per il cliente».
In autunno easyJet interromperà la connessione tra Milano Linate e Roma Fiumicino. C’è un cambio di strategia?
«È stato molto importante coprire questa rotta. Era soggetta a un monopolio durato 40 anni e l’ingresso di easyJet ha imposto un cambio di scenario. Ma le cose cambiano. È una tratta essenzialmente business, servita dai treni ad alta velocità con una proposta molto ampia. Sappiamo di poter offrire delle tariffe più vantaggiose, ma da Linate preferiamo concentrarci sul traffico internazionale».
Low cost vs. compagnie di linea. Un tempo contraddistinte da due modelli di business differenti, queste due tipologie di vettori negli ultimi anni si assomigliano sempre di più. Che cosa ne pensa?
«Il punto è che le compagnie di linea cercano di avvicinarsi sempre più al nostro modello. Sarebbe sbagliato dire che è soltanto una questione di costi. Sono coinvolti anche altri fattori, come le procedure, la cultura, il personale. È una questione di filosofia aziendale. La nostra sede di Luton non assomiglia all’edificio di una grande compagnia. È un hangar, semplice, pulito, funzionale. Low cost. C’è proprio una cultura diversa. Non ho mai sentito una sola persona in easyJet lamentarsi del posto di lavoro. Questo è il tipo di compagnia che uscirà vincente perché basata su un modello completamente diverso, condiviso da chiunque lavori con noi».
Pensate di entrare nel mercato delle rotte a lungo raggio?
«Abbiamo molto da fare in Europa con i voli a breve raggio. Possiamo crescere ancora. Ci sono molte opportunità in Italia, Svizzera, Germania, Regno Unito, Francia. Possiamo espanderci in Scandinavia e in Europa dell’Est. Ci sono destinazioni dove non siamo nemmeno presenti. Non abbiamo intenzione di correre il rischio di lanciarci nel mercato dei voli a lungo raggio. Per noi sarebbe qualcosa di completamente nuovo e diverso. Siamo molto efficaci nel nostro core business, ci concentreremo su quello».

Testo di Simona Silvestri, Mission n.3, maggio 2015

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