tariffe aeree

Tariffe aeree sempre più basse negli Usa, volano le ancillary

Crollano le tariffe aeree negli Stati Uniti, ma non tagliano i profitti delle aerolinee. La media tariffaria nell’ultimo trimestre dell’anno scorso si è attestata a 343 dollari, secondo quanto fa sapere il Dot, Dipartimento dei trasporti. Si tratta di un minimo storico se si considera l’aggiustamento al tasso dell’inflazione. Le aerolinee però hanno saputo tenere in salute i conti, aggiungendo diverse fee che precedentemente non esistevano. L’argomento è dibattuto dalla stampa americana: il Los Angeles Times riporta che la diminuzione dei prezzi dei biglietti è del 2% se paragonato al secondo trimestre dell’anno.

Ecco che i profitti delle compagnie aeree rimangono sostenuti in gran parte grazie ai redditi derivanti dalle commissioni extra (vendite ancillari), che oggi valgono il 26% di tutti i ricavi.

Tariffe aeree sempre più giù: con NDC voleranno ancora

Si pensi che nel 1995, i servizi come il bagaglio in stiva, i cambi di volo e i posti assegnati rappresentavano solo il 12% delle entrate, mentre oggi le ancillary hanno toccato quota 65 miliardi di dollari (57,6 miliardi di euro), secondo l’ultimo report di Cartrawler e Ideaworks pubblicato nel febbraio scorso. L’analisi è realizzata su 175 vettori.

E tutto ciò accade quando ancora la nuova tecnologia di distribuzione Iata Ndc non ha raggiunto un livello di “scalabilità” ottimale. Condizione necessaria per un sistema tecnologico che processa variazioni notevoli sia della mole sia della tipologia di dati trattati, che quindi devono diventare facilmente modificabili. Processo su cui si sta lavorando ora con i Level 4 di NDC Iata.

In questo video di tre minuti, il responsabile Iata, Yanik Hoyles, spiega l’avanzamento del progetto.

Nel 2018, tra tasse di registrazione bagagli, assegnazione di posti premium, catering, check-in prioritario e altro, i vettori del Vecchio Continente hanno generato non meno di 22,5 miliardi di dollari (19,9 miliardi di euro), superando i vettori asiatici che rimangono ancora il secondo mercato più ‘affamato’ in termini di servizi à la carte.

La dinamica di crescita è meno pronunciata in Europa rispetto ad altri mercati dei viaggi d’affari. Tuttavia, tra il 2014 e il 2018, le fee accessorie sono aumentate del 105%, ma allo stesso tempo, in Asia-Pacifico crescevano del 190%.

Secondo la direttrice commerciale di Cartrawler, Aileen McCormack, qualcosa sta cambiando nel modello di business: “Con le compagnie aeree tradizionali sempre più coinvolte in attività à la carte e una maggiore presenza di low cost, è chiaro che sta accadendo qualcos’altro”.

In questo articolo la Top Ten delle compagnie per vendite accessorie.

  Condividi:

Lascia un commento

*