Una montagna di dati e trend da AirPlus. Grazie a due studi

Alla presentazione di ieri dei dati, molto positivi, del 2015 di AirPlus (leggi: Airplus sempre un passo avanti grazie a conti in continua crescita), anche l’illustrazione dei risultati dell’AirPlus Business Travel Index e dell’11esima edizione dell’International Travel Management Study.

Due studi, uno dei quali basati sui Big data dell’azienda tedesca e un secondo realizzata intervistando 847 travel manager, di cui 61 italiani e 1.158 viaggiatori d’affari, di cui 111 quelli di casa nostra, in 24 paesi del mondo. E diviso in tre parti, “con le previsioni di viaggio e di volumi per l’anno in corso, i trend del business travel e lo sviluppo delle forme di pagamento che impattano sul travel management” sottolinea Diane Laschet, Amministratore Delegato, AirPlus International Italia.

In Italia i viaggi sono aumentati nel 2015 dell’1,1%, con una variazione di spesa dello 0,9%, con un prezzo medio dei biglietti che cala da 572 a 560 euro, a meno 2,1%, un calo dovuto, incredibilmente e, probabilmente, solo per il periodo dello studio, anche grazie a minori tasse, da 181 euro a 177, a meno 2,21%, che impattano però “per ben il 29% sul costo del biglietto, contro una media europea del 24,8%” come sottolinea Laschet. In grosso calo i prezzi dei biglietti domestici, da 261 a 250 euro (-4,21%), contro un meno 1% per quelli Europei (da 411 a 407) e un meno 1,3% sui voli intercontinentali, scesi da 1442 euro a 1423. Con una continua crescita del market share  anche nel Bt delle low cost passato da 4,3% nel 2013, al 5,5% del 2014 al 6,2% del 2015. Voli che, agosto e dicembre a parte, vengono acquistati lungo tutto il corso dell’anno dal mondo corporate con l’Italia a migliorare le tempistiche di acquisto dei biglietti, passati a 14 giorni di media.

Mercato italiano, che secondo il survey AirPlus, si pone in maniera diversa rispetto agli altri travel manager intervistati, tra cui crescono quelli che pensano (19%) a un rallentamento dei viaggi di lavoro; con una percentuale che, malgrado piccola, è la più alta mai registrata dall’inizio della crisi del 2009. Il 31% pensa invece che le trasferte aumenteranno. Percentuale che in Italia cresce sino al 39%, mentre i travel manager negativi si fermano al 5%. Con gli italiani, però, a pensare che la crescita dei viaggi non dovrà comportare anche una crescita delle spese…Air Plus Survey

Tra i trend in crescita per i travel manager la sicurezza dei dati, i social media, con l’Italia trend setter, la mobilità sostenibile e la globalizzazione. Due trend ancora poco presenti e non necessariamente in crescita l’utilizzo dei big data, utilizzati in maniera massiccia soprattutto in Nord America e Russia, con l’Italia nella media europea, e la sharing economy, “per la quale non esistono ancora molti prodotti pensati per il bt” spiega Laschet.

Naturalmente un grosso trend in crescita è l’utilizzo delle app per prenotazioni e mobile payment, soprattutto nei mercati emergenti, con il virtual payment molto importante in Italia, e le app pensate per i nuovi viaggiatori d’affari millenials.

 

E naturalmente per tutto questo AirPlus ha, o cerca, delle risposte: “stiamo testando sempre nuovi tool di servizio per i business traveller, tra cui ad esempio la maniera di pagare i parcheggi facilmente e senza perdita di tempo, visto che sono proprio le code e le difficoltà amministrative delle note spese a stressare di più i viaggiatori” commenta Patrick Diemer, Chairman dell’Executive board di AirPlus che introduce le nuove aeree dove l’azienda sta lavorando; l’alberghiero con Hrs, ristoranti, i Taxi ma anche, come detto ancora un po’ in stand by, i servizi di sharing economy, a partire da Uber.

 

 

 

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