Mercato auto 2018

Mercato auto 2018 a segno meno malgrado la ripresina di fine anno

Mercato auto 2018 a segno meno malgrado la ripresina dicembrina in Italia secondo i dati Dataforce appena rilasciati,  con, però, un vero e proprio tonfo per i Veicoli commerciali leggeri. Se le Passenger car hanno messo a segno nell’ultimo mese dell’anno un più 1,97 per cento, facendo chiudere l’anno a meno 2,97 per cento a quota 1.912.451 vetture, i Vlc hanno subito un tracollo a dicembre del meno 18,98 per cento, chiudendo l’anno a meno 7,36 per cento. Tra le auto positivo il risultato dei privati, che hanno fatto registrare un significativo incremento del 10,37 per cento, ma anche la robusta iniezione di immatricolazioni del Noleggio a breve termine, con un più 62,45%. I canali business, invece, sono in flessione: gli acquisti aziendali diretti sono scesi a dicembre del 5,29 per cento, il Noleggio a lungo termine del 12,06 per cento (comunque meno di ottobre e novembre, quando il passivo aveva raggiunto quota meno 20 per cento). In sensibile flessione le auto-immatricolazioni dei concessionari che hanno fatto segnare un meno 14,66 per cento, mentre quelle degli OEM addirittura si sono ridotte a meno di un quarto (meno 78,45 per cento), in linea a quanto avvenuto negli ultimi mesi precedenti.

Mercato auto 2018 a segno meno malgrado la ripresina di fine anno. In calo tutti i segmenti meno il Noleggio a breve termine

La ripresina degli ultimi mesi non è bastata al comparto dei privati per recuperare il passivo: la perdita nel cumulato 2018 è di circa 23mila unità (meno 2,05 per cento), mentre la quota di mercato si attesta al 57,09 per cento (superiore di oltre mezzo punto rispetto al 2017). Il mercato delle vendite dirette del comparto business ha peggiorato il disavanzo: meno 4,7 per cento, pari a oltre 4.700 auto in meno rispetto allo scorso anno. Dopo i primi due quadrimestri da incorniciare, la pesante battuta d’arresto del Noleggio a lungo termine di settembre (meno 38,08 per cento), quella di ottobre (meno 20,89 per cento), quella di novembre (meno 19,93 per cento) e quella di dicembre (meno 12,06 per cento), hanno azzerato l’incremento annuo: a fine 2018 il bilancio del long rent si è chiuso con sole 50 unità immatricolate in meno, per un totale di 206.032 vetture. Tra le categorie di distributori di NLT, lo scorso mese gli operatori “captive” (cioè quelli controllati dai Costruttori) sono stati quelli a rallentare maggiormente (meno 21,92 per cento), mentre i generalisti Top hanno fatto segnare un decremento più contenuto: meno 3,4 per cento.  Il canale del Rac è invece l’unico in positivo, grazie al boom di dicembre immatricolando 8.142 vetture contro le 5.012 dello scorso anno. Grazie a queste anticipazioni di inflottamento per il 2019, il bilancio del 2018 ritorna, di poco, in territorio positivo: il canale ha targato 173.458 vetture, pari a un incremento di 2.397 unità (più 1,4 per cento). Leggi qui l’andamento delle vendite del Mercato auto 2018 mese per mese.

La chiusura dell’anno è sempre tempo di bilanci ma soprattutto un momento per cercare di ipotizzare uno scenario realistico per questo 2019. Guardando ai dati mi è subito saltato all’occhio il nostro forecast del mese scorso, dove avevamo ipotizzato una chiusura 2018 di sole 4mila vetture in più, grazie a un moderato ottimismo per aziende (più 350 rispetto al risultato reale), NLT (più 1.750) e NBT (più 1.900). I dati che raccontano qualcosa, però, li ho trovati nel mix delle vendite a privati e in quello delle km0: noi immaginavamo 8mila privati in meno e (guarda caso) 8mila km0 in più.  Abbiamo sempre affermato che le km0 sono vendite a privati differite nel tempo rispetto alla data di prima immatricolazione, credo tutti siano d’accordo. Ma quello che deve far riflettere è che la domanda dei consumatori privati è decisamente più rigida rispetto ai canali utilizzati dalle strategie delle case auto e (a cascata per necessità) dalle concessionarie. I privati, sul mercato del nuovo, hanno acquistato i volumi previsti indipendentemente dal fatto di averli trovati già targati o da targare “commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia che prosegue: “Un’altra considerazione che mi sento di fare è quella della “soglia 2 milioni”, da molti sperata all’inizio del 2018. Il mio augurio è che venga dimenticata per il prossimo futuro, perché non ci sono le condizioni economiche e, soprattutto, politiche (“causa causae” per chi vuol intendere) per raggiungerla senza ulteriori sofferenze soprattutto delle reti di concessionarie. Che dire infine della Legge di Bilancio? Che il governo (la G maiuscola questa volta proprio no) non ha imparato nulla dagli effetti dei “malus” rispetto ai calcoli sulle entrate, allora presunte in grande quantità oggi effettivamente mancanti oltre ogni pessimistica previsione (“ma avete avuto la decenza di andarli a guardare i numeri” vi viene da dire?). Quindi aggiungiamo altri “malus”, che pagheremo cari, tutti. E non ascoltiamo le sensatissime istanze di tutte le Associazioni di settore, con il sacrosanto obiettivo di togliere dalle strade le auto più vecchie, ipotizzando intelligentemente di incentivare anche il mercato dell’usato fresco Euro 4-Euro 6. I proprietari di auto davvero inquinanti sono famiglie che non possono comunque permettersi di acquistare un’auto nuova di quelle che il governo ha deciso di premiare, col risultato che le vecchie auto inquinanti continueranno a fare il loro (sporco) lavoro e le fasce medio-alte della popolazione acquisteranno auto ancora più nuove di quelle che hanno già. La logica politica di tali scelte è terrificante, che la si voglia vedere come opportunistica (ma per raccogliere il consenso di chi?) oppure, molto più semplicemente, stupida”.

Mercato auto 2018 a segno meno malgrado la ripresina di fine anno.Fiat sempre al vertice ma in continuo calo. Jeep a parte

La graduatoria degli OEM vede sempre Fiat al vertice, ma in continua flessione nelle vendite. Questo l’andamento degli ultimi 9 mesi:ad aprile meno 15 per cento, a maggio meno 23 per cento, a giugno meno 30 per cento, a luglio meno 10 per cento, ad agosto meno 16 per cento, a settembre addirittura meno 43 per cento, a ottobre meno 20 per cento. A novembre il calo è stato del 15 per cento, seguito dalla flessione di dicembre del 14 per cento.La flessione del 2018 rispetto al 2017 è stata del 19,33 per cento.La quota di mercato del primo costruttore in classifica, che nell’ultimo mese dell’anno ha immatricolato 18.841 vetture contro le 21.960 del dicembre 2017, è scesa al 17,08 per cento (3,5 punti in meno del 2017). Ma non mancano alcuni elementi positivi per il gruppo FCA, come vedremo nella graduatoria dei modelli più apprezzati dagli automobilisti italiani. Al secondo posto dietro Fiat c’è Volkswagen, che ha fatto registrare un saldo attivo del 22,54 per cento. Il brand di Wolfsburg ha immatricolato 11.424 vetture contro le 9.323 di dicembre 2017. Il terzo posto in graduatoria è appannaggio di Renault: anch’essa ha chiuso il mese in positivo (8.914 nuove targhe, più 4 per cento), seguita da Ford (che conserva la terza piazza nella graduatoria di fine anno) con 7.530 nuove targhe (meno 6 per cento), Peugeot (più 1,27 per cento), Jeep (più 61,3 per cento). Proprio il marchio americano è la nota lieta di FCA: quest’anno ha immatricolato oltre 84mila vetture, con un incremento di più di 35mila unità (più 71,81 per cento), raggiungendo l’ottavo posto assoluto tra i costruttori più graditi dagli automobilisti italiani. Nella classifica di dicembre, seguono Opel (più 43,41 per cento), Dacia (più 30,47 per cento), Citroën (più 4,19 per cento) e Toyota (meno 2,85 per cento).

Nella classifica dei modelli più venduti nel mercato auto 2018, a dicembre la Panda rimane in testa alla graduatoria e fa segnare un vigoroso recupero, grazie alle numerose e interessanti campagne promozionali: più 36,83 per cento. Della citycar Fiat ne sono state immatricolate 10.422 unità. Al secondo posto della Top Ten modelli del mese scorso è rimasta la Lancia Ypsilon, anch’essa in forte crescita (più 38,7 per cento ma con molte km zero). Terza, ed è la prima volta, è la Jeep Renegade (più 27,88 per cento), seguita dalla Volkswagen Polo (più 30,82 per cento), dalla Renault Clio (più 16,85 per cento) dalla Jeep Compass (più 157,78 per cento), dalla Fiat 500X (meno 8,85 per cento), dalla Renault Captur (più 23,21 per cento), dalla Citroën C3 (-15,91 per cento) e dalla Dacia Sandero (più 80,41 per cento). Da notare che mancano sempre nella Top Ten la Fiat 500 e la Ford Fiesta.

Mercato auto 2018 a segno meno malgrado la ripresina di fine anno. Ma continua il calo del diesel

Nel Mercato auto 2018 il  diesel continua col passo del gambero: a dicembre ha fatto segnare un calo delle immatricolazioni del 17,65 per cento. In un solo mese ne sono state immatricolate oltre 15mila in meno, compensate stavolta dalle vendite di auto a benzina, che nell’ultimo mese dell’anno sono cresciute proprio di 15mila unità. Il bilancio finale del 2018 parla di quasi 150mila auto a gasolio in meno rispetto al 2017. A dicembre le vendite di vetture a benzina, come detto, sono invece cresciute vigorosamente: più 41,21 per cento, portando il saldo annuale a più 8,2 per cento, pari a circa 52mila unità in più. Le immatricolazioni di auto a gpl sono diminuite del 4,66 per cento (3,46 per cento su base annua), quelle delle vetture a metano del 34,52 per cento (nel cumulato, invece, sono cresciute del 15,03 per cento). Le elettriche sono aumentate del 66,67 per cento (passando da 252 a 420 unità) e le ibride del 13,79 per cento (5.659 vetture, 686 in più). Va però notato che le ibride, pur sulla cresta dell’onda, quest’anno sono sempre distanziate dalle auto a gpl: complessivamente ne sono state immatricolate circa 87mila, mentre le gpl sono state 128mila. Nel cumulato 2018, le elettriche conquistano una market share dello 0,28 per cento (era dello 0,13 per cento nel 2017), arrivando a 5.831 targhe contro le 2.769 dello scorso anno. Le ibride vendute quest’anno, invece, occupano una quota di mercato del 4,16 per cento, con un incremento di quota di oltre un punto percentuale.

Nel 2018 sono stati soltanto i Suv a migliorare costantemente la performance (anche se il successo della Panda ha fatto crescere a dicembre anche le vendite del Segmento A-citycar del 14,52%). Nell’anno sono salite le immatricolazioni del segmento B-Suv (piccoli: più 20 per cento), C-Suv (compatti: più 46 per cento), mentre i D/E-Suv (quelli medi e grandi) sono scesi dell’1 per cento. In forte crescita gli F-Suv (i top di gamma): più 65 per cento. Nel cumulato annuo sono stati immatricolati 746.510 suv/crossover, con una crescita di 133.216 unità.

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