Sono state pubblicate lo scorso 29 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale le Tabelle Aci 2018 dei costi chilometrici di esercizio e fringe benefit di autovetture e motocicli con specifico provvedimento dell’Agenzia delle Entrate (Art. 3, comma 1, del decreto legislativo 2 settembre 1997, n. 314) (GU Serie Generale n.302 del 29-12-2017 – Suppl. Ordinario n. 63) .Tabelle Aci 2018 che noi di Missionline, come di consueto, inseriamo sul nostro sito per una più comoda consultazione delle stesse lungo tutto il corso dell’anno da parte dei lettori che, come vediamo dalle classifiche delle notizie più lette online (leggi qui), evidentemente lo trovano un servizio utile. Queste variabili sono necessarie sia per il calcolo del rimborso chilometrico spettante ai dipendenti e professionisti che utilizzano il proprio mezzo per conto di attività del datore di lavoro sia per il calcolo della remunerazione aggiuntiva alla retribuzione principale del dipendente, al quale, l’azienda eroga beni e servizi a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle esistenti sul mercato.
Tabelle Aci 2018 per costi chilometrici e fringe benefit di auto e motoveicoli
Le tabelle Aci 2018 consentono di determinare e quantificare l’imponibile fiscale e previdenziale del beneficio marginale dei mezzi di trasporto aziendali concessi ai dipendenti e ai collaboratori coordinati e continuativi per l’utilizzo promiscuo in Fringe benefit, nonché per il rimborso per chi utilizza il proprio mezzo per svolgere attività lavorative per conto del datore di lavoro.
Qui di seguito le tabelle Aci divise per tipologia di autoveicolo
- Auto a gasolio in produzione;
- Autoveicoli a benzina in produzione;
- Auto ibride ed elettriche in produzione;
- Autoveicoli a gas e metano in produzione;
- Autoveicoli a gasolio fuori produzione;
- Autoveicoli a benzina fuori produzione;
- Auto ibride ed elettriche fuori produzione;
- Autoveicoli a gas e metano fuori produzione
- Motoveicoli.
Nota Bene: qualora il mezzo di trasporto utilizzato non fosse presente nelle nuove Tabelle Aci, la circolare ministeriale 326/1997 stabilisce che l’ammontare del reddito in natura va determinato prendendo a riferimento il modello che risulta più simile.
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