Sondaggio sulla mobilità urbana

Sondaggio sulla mobilità urbana, l’auto è ancora la preferita

Uno studio effettuato tra i residenti dei comuni italiani con più di 200.000 residenti mostra che quasi il 70% di loro va al lavoro con un mezzo privato su 4 o 2 ruote

Un sondaggio sulla mobilità urbana ha mostrato alcuni aspetti e tendenze di cui molti amministratori dovranno tener conto.

La presentazione dei risultati è avvenuta in occasione del convegno “La mobilità urbana tra comportamenti individuali e analisi dei dati” del Think “The Urban Mobility Council”.

Quest’ultimo, nato nel 2022, è frutto dell’iniziativa di Unipol per promuovere una piattaforma permanente di discussione, condivisione di idee, ricerche tra stakeholder istituzionali, università e aziende impegnate ogni giorno per costruire la mobilità sostenibile del futuro.

A curare il sondaggio, YouTrend. Titolo: “La mobilità urbana nelle grandi città”. Lo studio ha rilevato le scelte quotidiane, i bisogni e le criticità raccontate dai cittadini residenti nelle 14 principali città italiane.

Ebbene: l’Italia si conferma un paese ancora fortemente orientato al trasporto privato. Il 55% di residenti dei comuni con più di 200.000 residenti afferma di recarsi al posto di lavoro o di studio con la propria auto. Il 13% lo fa con la moto o lo scooter.

Sondaggio sulla mobilità urbana, i criteri nella scelta del mezzo di trasporto

Sondaggio sulla mobilità urbanaLe scelte di mobilità urbana risultano condizionate da priorità e criteri di efficienza su base personale. Il 51% afferma infatti che la scelta del mezzo di trasporto dipende dal tempo di percorrenza, il 31% dalla convenienza economica e il 30% dalla flessibilità nella scelta di orari e destinazioni. Solo il 15% considera prioritario l’impatto ambientale.

In media gli italiani delle città campione impiegano più di 30 minuti per raggiungere il luogo di lavoro (o di studio). Orologio alla mano, nel complesso dedicano quindi oltre un’ora della propria giornata per andare e tornare dal lavoro (o studio) a casa.

Il sondaggio sulla mobilità urbana ha toccato anche il tema delle automobili. L’86% degli intervistati ne ha a disposizione una di proprietà (sua e delle persone con cui vive). Il 58% non ha intenzione di acquistarne una nel prossimo anno, il 18% sì. Di questi, il 53% valuterebbe di acquistare un’auto ibrida, il 40% a benzina, il 29% un veicolo elettrico.

La maggioranza degli intervistati (58%) continua a ritenere che le auto migliori siano quelle a combustione: Diesel, benzina, Gpl, metano. Il 20% invece preferisce le auto elettriche.

Il 37% del campione ritiene che il principale vantaggio delle “emissioni zero” sia il minor impatto ambientale mentre il maggior svantaggio sia il costo d’acquisto (27%) seguito dalla scarsa autonomia delle batterie (26%).

Accesso alle Ztl, il tema delle “Green box”

Sondaggio sulla mobilità urbanaSulle politiche di accesso ai centri urbani si registrano posizioni ancora polarizzate. Il 48% degli intervistati si dichiara contrario a permettere l’accesso alle Ztl solo a chi possiede un’auto più nuova, mentre il 42% si è espresso a favore.

Interpellati sulla possibilità di installare dispositivi elettronici sulle proprie auto per monitorare le emissioni inquinanti, dai cittadini arriva un “sì” dal 51% di loro. A condizione che questo permettesse di ottenere maggiori accessi nelle zone a traffico limitato.

Proprio sulle potenzialità di questi dispositivi elettronici cosiddetti “Green Box” si è concentrata la ricerca del Politecnico di Milano in collaborazione con UnipolTech. Questa ricerca ha visto la pubblicazione sulla rivista scientifica Nature, che ha fornito un contributo alle analisi sulla mobilità urbana grazie all’elaborazione dai dati comportamentali degli automobilisti.

Attraverso una semplice scatola telematica, dotata di Gnss e Imu (fornisce informazioni sull’orientamento e la velocità), è possibile calcolare con precisione le emissioni reali di ogni singolo veicolo basandosi su stile di guida, chilometraggio, velocità.

La ricerca si basa su un dataset imponente: oltre 11.000 veicoli e 25 milioni di viaggi effettuati in Italia tra gennaio e settembre 2022.

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Sondaggio sulla mobilità urbana, la ricerca del Politecnico di Milano

Questo sistema calcola le emissioni effettive delle auto. La ricerca del Politecnico di Milano dimostra che un’auto Euro 4 guidata in modo consapevole può inquinare meno di una Euro 6 guidata male. Le emissioni, infatti, dipendono sia dal comportamento che dalla tecnologia.

Il modello introduce un sistema meritocratico, che premia i comportamenti virtuosi e consente politiche personalizzate: Un esempio? L’accesso alle Ztl avverrebbe non in base all’età dell’auto ma alle emissioni effettive, riducendo così l’onere economico per chi non può permettersi un veicolo nuovo.

Le implicazioni politiche di questo contributo sono molteplici: si apre la strada a politiche ambientali basate sulla neutralità tecnologica e sul merito comportamentale, non solo su standard omologativi.

Dalla scatola nera alle “Green box”

«L’attuale e-Mobility index (compatibilità funzionale ed economica del passaggio all’elettrico delle auto private) calcolato su 3 città italiane, ci conferma che una transizione sostenibile verso la mobilità elettrica non potrà essere rapida». Così ha detto Sergio Savaresi, direttore Dipartimento Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Politecnico di Milano e membro del Comitato di Indirizzo The Urban Mobility Council.

«Tale transizione dovrà passare attraverso un cambio dei modelli di mobilità e non semplicemente essere una sostituzione di auto a combustibile fossile. Questo periodo andrà accompagnato gradualmente, attraverso la quantificazione dell’impatto ambientale di ogni vettura, a prescindere dalla classe euro. Insomma: in funzione di quanto e di come viene usata. Ciò garantirebbe neutralità tecnologica evitando tagli e divieti non lineari. Questa misura dell’impatto individuale di ogni vettura può oggi essere fatta attraverso dispositivi telematici come il green-box».

Intanto Unipol Assicurazioni ha alle spalle una lunga esperienza in tema di mobilità. Lo spiega Stefano Genovese, head of institutional & Public Affairs della compagnia e coordinatore del The Urban Mobility Council.

«Da oltre 20 anni Unipol è anche leader nella telematica di bordo. Abbiamo quindi accumulato esperienza nella lettura e nell’analisi dei dati della mobilità. Gli esiti dello studio del Politecnico di Milano hanno consentito di brevettare un algoritmo e proporre un cambio di paradigma rispetto all’utilizzo delle scatole nere. Queste ultime, nate per ricostruire le dinamiche dei sinistri, evolvono in vere e proprie green box».

–> Leggi l’elenco dei comuni italiani con Ztl

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