Doveva rientrare a Londra con la sua famiglia, ma è finito a Milano da solo. Un ragazzo britannico di 15 anni ha vissuto un’avventura degna di una sceneggiatura cinematografica, imbarcandosi per errore su un volo EasyJet diretto in Italia invece che su quello Tui per Londra Stansted.
L’episodio, avvenuto lunedì scorso all’aeroporto di Mahón, a Menorca, ha messo in luce gravi lacune nei controlli di imbarco e nella gestione dei passeggeri minorenni in situazioni di affollamento.
Come nella celebre commedia natalizia Mamma ho perso l’aereo, tutto è iniziato con il caos tipico delle partenze. Tra valigie, controlli e corridoi affollati, il giovane si è allontanato dai genitori e ha imboccato la strada sbagliata all’interno del terminal. La famiglia, diretta verso il gate corretto, si è accorta della sua assenza solo pochi minuti dopo, lanciando l’allarme.
La parte più sorprendente è arrivata subito dopo: secondo la ricostruzione della Polizia nazionale spagnola, il ragazzo è riuscito a superare i controlli e a salire a bordo di un volo per Milano Malpensa senza biglietto né documenti validi per quella tratta.
L’aeroporto aveva attivato il sistema di allerta per minori scomparsi, ma l’allarme è stato revocato quando le telecamere hanno rivelato che il ragazzo era già in volo per l’Italia.
Una volta atterrato a Milano, il 15enne è stato preso in carico dal personale EasyJet e dalle autorità locali. La madre, partita immediatamente da Menorca, lo ha raggiunto lo stesso giorno. EasyJet, che ha avviato un’indagine interna, ha dichiarato di voler chiarire come sia stato possibile che un passeggero privo di prenotazione si sia imbarcato indisturbato.
Oltre la disavventura: un problema di sicurezza
L’episodio, per quanto a lieto fine, evidenzia tre criticità:
- Controlli ai gate troppo superficiali: la verifica dell’identità e del biglietto deve essere rigorosa per ogni passeggero, a maggior ragione se minorenne.
- Assenza di supervisione per minori in viaggio con la famiglia: le procedure “minore non accompagnato” non coprono casi come questo.
- Lentezza nella comunicazione inter-aeroportuale: individuare un passeggero disperso dovrebbe richiedere minuti, non ore.
Come Kevin McCallister, anche il giovane britannico si è ritrovato a vivere un’avventura imprevista. Solo che, invece di restare a casa a difenderla da ladri pasticcioni, ha fatto un’inaspettata gita internazionale. Un finale che fa sorridere, ma che dovrebbe far riflettere su quanto siano ancora fragili le maglie della sicurezza aeroportuale in Europa.