All’origine, volare era un privilegio per pochi: un’esperienza esclusiva, un lusso riservato a chi poteva permetterselo. Un’innovazione elitaria che, nel tempo, si è democratizzata grazie all’arrivo delle compagnie low cost e a un mercato sempre più accessibile. Oggi, però, si assiste a un inatteso ritorno al passato: l’aumento dei costi operativi e delle tasse ha nuovamente reso il trasporto aereo proibitivo per molti, in particolare in Germania, dove le tariffe sono lievitate al punto da disincentivare il volo come mezzo di spostamento.
È in questo contesto che il governo di coalizione guidato da Friedrich Merz ha annunciato un pacchetto di misure pensate per alleggerire la pressione sul settore e sui passeggeri. Tra queste, la più attesa è senza dubbio la riduzione delle tasse sui biglietti aerei, che entrerà in vigore il 1° luglio 2026.
Stop al più 20% sui biglietti aerei in Germania
La decisione del governo arriva dopo mesi di critiche e pressioni da parte degli operatori del settore. Il precedente esecutivo aveva infatti aumentato del 20% la tassa sui passeggeri aerei, una scelta che aveva attirato le proteste dell’associazione tedesca degli acquirenti di viaggi VDR, delle compagnie aeree e di IATA.
Le conseguenze non si erano fatte attendere: EasyJet e Ryanair, due dei principali vettori low cost operanti in Germania, avevano ridotto la capacità di volo nel Paese, citando l’aumento dei costi e la perdita di competitività rispetto ad altri scali europei.
Quanto si risparmierà in Germania: da 3 a 14 euro
Con la misura annunciata, le tasse sui biglietti aerei diminuiranno tra 3 e 14 euro per passeggero, in base alla distanza del volo. Il beneficio maggiore riguarderà le tratte a lungo raggio con tasse dagli attuali 70,83 euro a 58,06 euro per passeggero.
Un taglio significativo se si considera il peso che il fisco tedesco ha storicamente esercitato sul prezzo finale dei biglietti.
In Germania meno costi per controlli e traffico aereo
Oltre alle tasse sui passeggeri, il governo Merz ha delineato ulteriori interventi destinati a favorire la competitività del settore aeronautico tedesco:
- riduzione graduale delle tariffe per il controllo del traffico aereo di oltre il 10% entro il 2029;
- diminuzione dei costi legati ai controlli di sicurezza negli aeroporti;
- nuove misure di semplificazione per gli operatori.
L’obiettivo è duplice: da un lato sostenere gli aeroporti tedeschi, sempre più sotto pressione rispetto ai concorrenti europei; dall’altro incentivare le compagnie a mantenere o aumentare la presenza sul territorio nazionale.
La soddisfazione del settore
La reazione del mondo business e del travel management non si è fatta attendere. La VDR, una delle associazioni più critiche verso l’aumento delle tasse, ha accolto positivamente il nuovo pacchetto di misure, definendolo:
“un passo nella giusta direzione per le imprese, per la mobilità e per la Germania come sede aziendale”.
Secondo VDR, la decisione garantisce certezza pianificativa, un elemento cruciale per le aziende che devono gestire budget sempre più volatili per i viaggi di lavoro. Il taglio delle tasse contribuirà inoltre a rendere gli spostamenti più competitivi, efficienti e attrattivi, favorendo la connettività di cui l’economia tedesca ha un estremo bisogno.
La Germania cambia rotta: biglietti aerei più economici
In un momento in cui la sostenibilità economica del volo è messa alla prova dall’inflazione dei costi e dalla concorrenza internazionale, la scelta del governo tedesco rappresenta un tentativo concreto di invertire la rotta.
La riduzione delle tasse non riporterà l’aviazione ai tempi in cui volare era un lusso per pochi, ma potrebbe evitare che torni a esserlo: una misura che guarda al futuro, per una mobilità più accessibile e competitiva.















