Come cambia il corporate travel? Quali cambiamenti all’orizzonte? Di questo si è parlato durante un panel con addetti ai lavori, tenutosi nel New Jersey con l’organizzazione di un portale specializzato nel business travel.
Sotto la lente: temi come la tecnologia, la sostenibilità e l’incertezza geopolitica, che influenzeranno il settore globale dei viaggi aziendali, che lo scorso anno è stato valutato a 1,4 miliardi di dollari.
Secondo Jenny Sabineu, senior manager viaggi (Europa, Medio Oriente, Africa e America Latina) e sostenibilità di Salesforce, il modello di lavoro ibrido delle aziende sta “guidando viaggi più selettivi”.
Sabineu ha affermato che ora è più “orientato allo scopo”, con i dipendenti che sono più selettivi su quando e per quanto tempo viaggiare.
Anche Charlie Sultan, presidente di Concur Travel presso SAP Concur, ha commentato i modelli da remoto e ibrido.
In questo caso ha sottolineato che le persone comprendono ancora l’importanza di incontrarsi di persona. «Molti di noi qui vorrebbero essere presenti di persona. Vorrebbero potersi vedere e parlare. Ma molte di queste cose non possono accadere in modo così naturale su Zoom, Teams o qualsiasi altra tecnologia utilizzata» ha affermato alla conferenza online.
«Penso che le persone riconoscano che, per un certo periodo di tempo, è possibile coltivare relazioni esistenti senza doversi incontrare di persona. Ma se è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che è avvenuto un meeting vis a vis o se si instaurano nuove relazioni professionali i viaggiatori d’affari hanno bisogno di partire. Così è come cambia il corporate travel».
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Come cambia il corporate travel, l’intelligenza artificiale 2.0
La conversazione ha anche toccato l’ascesa dell’intelligenza artificiale agentica, un tipo di AI in grado di agire in modo autonomo. In altre parole: prende decisioni e svolge compiti complessi con un intervento umano minimo o nullo.
A differenza della AI tradizionale, che spesso si limita a rispondere a input specifici, questa agentica nasce per essere proattiva.
Di input specifici e di prompt ha parlato Jean-Christophe Taunay-Bucalo, presidente e direttore operativo di TravelPerk (piattaforma di prenotazione per imprese). «Ora i business traveler digitano un prompt invece di applicare filtri durante la ricerca».
Ci sarà una fase di transizione, naturalmente. Alcuni viaggiatori recepiranno velocemente le novità di questa tecnologia mentre altri preferiranno attenersi a ciò che conoscono. Ma le aziende dovranno considerare anche come l’IA entrerà in gioco nel back-end.
«Ci sono due livelli di IA: quello front-end, che funziona in ogni caso, e quello back-end, in modo che tutti i processi siano più rapidi, migliori e più fluidi».
I relatori hanno anche approfondito le aspettative di sostenibilità e il ruolo della tecnologia nel prendere decisioni di viaggio efficaci.