Come anticipato su Missionline, non è un percorso facile quello dei nuovi controlli europei negli aeroporti, si rischiano code e attese di ore, prima che tutto sia rodato. Ma è il prezzo, momentaneo, pare, da pagare alle evoluzioni che poi saranno utili, in generale.
Novità 2026 per viaggiatori ai controlli di frontiera
Il 2026 porta cambiamenti ai controlli di frontiera. Da aprile non ci saranno più timbri sui passaporti: arriveranno i controlli biometrici. Il sistema è in fase di test e, da un po’, chi viaggia all’estero ben sa che al ritorno, si possono trovare lunghe code in aeroporto.
Il sistema EES e i tempi attesa aumentati
Il nuovo Entry/Exit System (EES) è attivo in gran parte dell’Europa. Obbliga i cittadini extra-UE, inclusi i britannici, a registrare i dati personali all’ingresso in UE, anche per soggiorni brevi. Da gennaio i controlli saliranno al 35% per arrivare al 100% e pienamente operativi dal 10 aprile 2026.
Da quando è partito l’EES, i tempi ai controlli sono raddoppiati, sia ai posti manuali che agli eGate, anche con pochi passeggeri. ACI Europe, l’associazione degli aeroporti europei, avverte: senza rimedi, i disagi cresceranno, soprattutto in estate con il sistema al 100%.
Nei principali scali italiani, le attese superano già le due ore e mezza, anche con poche registrazioni EES. Le simulazioni 2026 prevedono tempi che potrebbero arrivare a quattro ore, nei picchi.
Controlli a Roma, esenti gli addetti ai lavori Olimpiadi
A Fiumicino partono i nuovi controlli digitali UE, da un lato. Dall’altro, per le Olimpiadi di Milano-Cortina (6-22 febbraio 2026), Malpensa, Linate, Venezia e Verona sospendono l’EES solo per operatori, delegazioni, atleti e “famiglia olimpica”.
Motivo sono i picchi enormi previsti, come gli oltre 15.500 operatori e atleti a Malpensa nella settimana pre-apertura. Più i 150.000 spettatori a cui, ricordiamo le date e le viabilità da verificare. Nei giorni clou, Malpensa gestirà fino a 4.000 bagagli fuori misura, all’arrivo.
Limiti e problemi dell’EES
Le criticità EES sono varie: interruzioni frequenti del sistema EU-Lisa (che gestisce i dati europei), problemi di configurazione e tecnologie incomplete (kiosk self-service, varchi automatizzati). Manca una pre-registrazione efficace per compilare questionari e biometrie in anticipo.
C’è poi carenza di agenti negli aeroporti e senza organico, i tempi extra per i non-UE rallentano tutti, inclusi i cittadini UE.













