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Scioperi aerei Finlandia Luglio 2025: stop e voli cancellati

Il sindacato IAU proclama nuove agitazioni: sette giornate di protesta a singhiozzo paralizzeranno l’aeroporto di Helsinki e metteranno in crisi la compagnia di bandiera

Un luglio ad alta turbolenza attende il trasporto aereo finlandese. Il sindacato IAU, che rappresenta il personale di terra degli aeroporti, ha proclamato sette giornate di sciopero parziale – quattro ore per ciascuna giornata – nei giorni 2, 4, 7, 16, 18, 21 e 23 luglio. A pagarne il prezzo, ancora una volta, saranno i viaggiatori e soprattutto Finnair, la compagnia di bandiera finlandese, costretta già da ora a tagliare centinaia di voli.

La prima giornata di sciopero, mercoledì 2 luglio, ha portato alla cancellazione di circa 100 collegamenti, con un impatto stimato su almeno 7.000 passeggeri. I disagi si concentreranno sull’hub principale del Paese, l’aeroporto di Helsinki-Vantaa, dove le agitazioni interesseranno servizi chiave come il catering, la movimentazione dei bagagli e la manutenzione tecnica degli aeromobili.

Scioperi aerei Finlandia: Finnair rimborsa

La compagnia ha invitato i passeggeri già in possesso di un biglietto a riprogrammare gratuitamente il volo entro la fine di agosto, oppure a richiedere un rimborso completo. Finnair sta monitorando l’evoluzione degli scioperi e comunicherà le ulteriori cancellazioni con almeno 48 ore di anticipo, ma la prospettiva è già critica.

Il braccio di ferro tra sindacati e datori di lavoro va avanti da mesi. IAU accusa l’associazione degli operatori aeroportuali di non voler riconoscere un adeguato aumento salariale, né una compensazione per le perdite di potere d’acquisto subite durante la pandemia. Nonostante i tentativi di mediazione dello Stato, ogni proposta è stata rigettata dal sindacato, che promette battaglia a oltranza.

In Finlandia si sciopera per i contratti

Le rivendicazioni del personale aeroportuale seguono un copione già visto: quello dei piloti Finnair, che nei mesi scorsi hanno scioperato per settimane prima di sottoscrivere un accordo triennale che prevede aumenti del 7,8%. Ma per IAU le condizioni offerte finora non bastano. Il nodo è la compensazione per i sacrifici fatti durante la crisi pandemica,  richiesta che i datori di lavoro rifiutano, citando la fragile condizione finanziaria del settore.

E non a torto. Dopo un 2024 in utile, Finnair ha chiuso il primo trimestre 2025 con una perdita netta di 50,8 milioni di euro, in aumento del 70% rispetto all’anno precedente. Una situazione che rischia di aggravarsi se gli scioperi continueranno, portando a nuove ondate di cancellazioni e a una perdita di fiducia da parte dei passeggeri.

Il rischio concreto è che la disputa degeneri in una guerra di logoramento, in piena alta stagione turistica, con costi altissimi sia per i lavoratori sia per la compagnia. Il governo, principale azionista di Finnair, potrebbe dover intervenire per evitare che la crisi si trasformi in una nuova emergenza nazionale.

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