Nei principali aeroporti italiani non sarà più necessario esibire un documento d’identità per imbarcarsi su voli nazionali e verso i Paesi dell’area Schengen. Lo ha annunciato l’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, spiegando che basterà mostrare la carta d’imbarco. Per le destinazioni extra-Schengen, resta invece l’obbligo di presentare un documento valido.
La misura, già attiva in diversi Stati europei come la Germania, punta a semplificare le procedure aeroportuali e a velocizzare i tempi d’imbarco, riducendo del 50% la durata dei controlli e favorendo i circa 51 milioni di passeggeri che transitano ogni anno negli scali italiani. L’iniziativa, però, solleva interrogativi legati alla sicurezza.
A rassicurare è lo stesso presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma: «I controlli di sicurezza restano invariati. I documenti vanno comunque portati con sé e devono essere disponibili per eventuali verifiche».
La novità viene accolta con favore dal sindacato Uil Trasporti. «Tutto ciò che agevola l’accesso al trasporto aereo è positivo – afferma il segretario generale Ivan Viglietti – ma servono misure di supporto, come il riconoscimento facciale e una formazione adeguata per il personale di sicurezza».
L’iniziativa, tuttavia, non convince le associazioni dei consumatori. Il Codacons esprime «sorpresa» per la decisione dell’Enac e chiede chiarezza sull’iter seguito: «Questa modifica può aprire la porta a rischi come l’utilizzo di carte d’imbarco altrui o l’imbarco con false identità. La velocizzazione delle procedure non deve mai compromettere la sicurezza».
Anche Assoutenti manifesta perplessità. Il presidente Gabriele Melluso parla di «una scelta che, sebbene già adottata in altri Paesi, solleva preoccupazioni in un contesto internazionale segnato da tensioni geopolitiche e rischi legati alla sicurezza». L’associazione chiede un incontro urgente con i vertici dell’Enac per chiarire finalità, implicazioni e garanzie a tutela dei passeggeri.
Restano escluse dalla nuova procedura Irlanda e Cipro, che non fanno parte dell’area Schengen.