Si profila un nuovo obbligo burocratico per il settore del noleggio auto a lungo termine e con esso un possibile incremento dei costi destinato a gravare sull’intero comparto. A partire dal 1° gennaio 2026, se verrà confermato il testo in discussione, le aziende di noleggio dovranno registrare i dati del locatario anche presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
La novità è contenuta nello schema di decreto legislativo sui tributi regionali e il federalismo fiscale, già approvato in via preliminare dalla Presidenza del Consiglio e attualmente all’esame del Parlamento per il parere istituzionale.
L’obiettivo dichiarato è quello di riequilibrare il trattamento normativo tra leasing finanziario e noleggio, ma secondo gli operatori del settore, la misura rischia di trasformarsi in un nuovo onere ingiustificato, in un momento già complesso per il mercato della mobilità.
L’obbligo PRA per i contratti di noleggio oltre i 12 mesi
In base al testo, l’annotazione al PRA riguarderà i contratti di noleggio superiori a 12 mesi. Una mossa che comporterebbe l’obbligo di registrare formalmente il locatario – ovvero l’utilizzatore effettivo del veicolo – in un archivio che, fino a oggi, certificava solo la proprietà legale del mezzo, senza necessità di aggiornamento in caso di noleggio.
Fino a oggi, infatti, per i veicoli a noleggio lungo termine non era richiesta alcuna iscrizione al PRA del locatario, al contrario di quanto avviene per il leasing, dove il trasferimento di disponibilità è equiparato a un passaggio di proprietà.
Aniasa: “Una duplicazione inutile e costosa”
A sollevare forti perplessità è Aniasa, l’associazione che rappresenta le aziende del settore dell’autonoleggio, secondo la quale la misura introdurrebbe una duplicazione amministrativa senza benefici concreti.
“Le stesse informazioni – denuncia l’associazione – sono già comunicate gratuitamente all’Archivio nazionale veicoli come previsto dall’articolo 94 del Codice della Strada. Non si capisce perché lo Stato debba chiedere il pagamento per replicare dati già in suo possesso”.
Un impatto economico da 34,4 milioni di euro
Secondo le stime di Aniasa, l’introduzione dell’obbligo comporterebbe un costo potenziale di oltre 34 milioni di euro all’anno, calcolato sulla base delle attuali 400 mila nuove immatricolazioni a noleggio lungo termine annuali.
Il dettaglio del calcolo è semplice ma allarmante:
- 27 euro per gli emolumenti PRA
- 16 euro di imposta di bollo
- 43 euro per ciascuna annotazione, da moltiplicare per due (inizio e fine locazione) → 86 euro a veicolo
Un aggravio che si tradurrebbe, secondo le previsioni, in oltre 34,4 milioni di euro l’anno una volta a regime, ovvero nell’arco di quattro anni.
Il settore del noleggio chiede una revisione
Aniasa ha annunciato che interverrà nelle sedi istituzionali per chiedere che l’annotazione al PRA sia gratuita, esattamente come la comunicazione al sistema informativo centrale.
Nel frattempo, il settore guarda con crescente preoccupazione al provvedimento, che potrebbe scaricare nuovi costi su imprese e clienti, in un momento in cui il noleggio rappresenta una leva chiave per la transizione verso una mobilità più sostenibile, condivisa e accessibile.