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Travel Hashtag a Venezia: tra lusso, sostenibilità e nuove rotte

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Il sipario del Teatro La Fenice si è alzato non per un’opera lirica, ma per un evento che ha trasformato il viaggio in protagonista assoluto. La Special Edition di Travel Hashtag Trade, in collaborazione con Turkish Airlines, ha riunito a Venezia voci autorevoli dell’hôtellerie, del business travel e delle travel management company, offrendo uno sguardo inedito sulle nuove traiettorie del turismo.

Venezia, teatro di relazioni e cambiamento

“Le esigenze dei viaggiatori contemporanei stanno ridefinendo il concetto di esperienza, tanto nel leisure quanto nel business travel”, ha dichiarato Nicola Romanelli, fondatore e presidente di Travel Hashtag, aprendo i lavori. Lusso, comfort e sostenibilità – ha aggiunto – non sono più categorie separate ma elementi che intrecciati guidano il cambiamento.

Harun Baştürk, director di Turkish Airlines, ha sottolineato l’importanza di creare occasioni di networking per il trade italiano: “Il nostro obiettivo è consolidare relazioni e svilupparne di nuove, attraverso eventi che uniscano dialogo e prospettive concrete”.

Un concetto condiviso da Osman Tunçyürek, sales manager Venice Turkish Airlines: “Venezia è da sempre città di viaggi e trasformazioni. Le agenzie hanno un ruolo decisivo: trasformano le sfide in soluzioni, costruendo rapporti di fiducia. Il turismo è economia ma anche cultura e società, e il legame tra compagnie aeree e travel industry deve diventare strategico e autentico”.

Leisure: esperienze travel che respirano il territorio

La prima parte della giornata è stata dedicata al leisure con il panel Reshaping Comfort in Leisure Travel. Qui i riflettori si sono accesi sul nuovo volto del lusso.

Andrea Erri, direttore de La Fenice, ha ricordato i numeri che raccontano l’impatto del teatro: 20 milioni di contributi pubblici, 65 restituiti al territorio con un moltiplicatore del 300%. Più della metà grazie alla capacità dei visitatori di trasformare un biglietto in esperienze diffuse – dall’artigianato alla ristorazione. “Non sono gli oggetti a creare valore, ma i servizi”, ha sottolineato Erri, ricordando che la domanda internazionale (22% italiani, 20% francesi, 18% statunitensi) cerca autenticità.

Il lusso non è più fatto di camere enormi e protocolli rigidi – ha osservato Massimiliano Zanardi (Bvlgari) – ma di narrazione ed emozione. Un hotel bellissimo senza persone è solo un negozio di arredamento. Il nuovo lusso è un’esperienza che rispetta comunità e natura, connettendosi al territorio attraverso il vino, l’artigianato, la cucina locale”.

Alberto Alberi (Gattinoni) ha riportato l’attenzione sul ruolo delle agenzie: “Durante la pandemia abbiamo esplorato l’Italia, dalle masserie ai fari. Oggi i nostri clienti non cercano solo comfort ma esperienze, e il compito dell’agente è dare forma a questa ricerca”.

Sandro Botticelli (Ente Turismo Thailandia) ha messo in luce la carta del “lusso accessibile”: prezzi in crescita ma percezione più alta della qualità. “Il viaggiatore è disposto a investire di più se ottiene un’esperienza superiore. Il tempo e la qualità del viaggio sono diventati beni preziosi”. Al contempo, la Thailandia lavora per modulare i flussi: gestire milioni di arrivi significa proporre destinazioni alternative, più sostenibili e autentiche.

Per Francesco Olivetti (Bassani Group), player storico dell’incoming veneziano, la chiave sta in tre parole: “privacy, servizio, personalizzazione. Che si tratti di un museo aperto fuori orario o di un transfer esclusivo, il viaggiatore premium cerca unicità e riservatezza”.

Business travel: organizzazione e tecnologia

Se nel leisure domina l’emozione, nel business travel (BT) a contare è l’organizzazione.

Antonio Carlucci (BizAway) ha raccontato l’evoluzione della sua azienda, nata in una cantina dieci anni fa e oggi capace di offrire un self booking tool e un’app in grado di gestire esigenze contrastanti.

Daniele Aulari (AirPlus) ha segnalato il ritorno ai volumi pre-Covid, seppure con dinamiche mutate: calano i viaggi intra-aziendali, crescono MICE e spostamenti del top management. Digitalizzazione e tracciabilità delle spese restano le grandi sfide.

Galbiati (Cisalpina Tours) ha rimarcato il ruolo delle TMC nell’assistenza premium, mentre Paolo Bettola (SCI Blue Team) ha ricordato che “nel BT l’elemento fondamentale è il tempo: ogni secondo è valore, e la personalizzazione deve correre di pari passo con l’efficienza digitale”.

L’ibrido travel che unisce: il bleisure

Tra organizzazione e immersione, tra efficienza e emozione, prende forma il bleisure: la tendenza a unire lavoro e piacere. Manager che restano un weekend in più, aziende che offrono servizi tailor made, hotel che propongono esperienze locali accanto alle sale riunioni.

BizAway investe nell’integrazione tecnologica, Cisalpina punta sull’uniformità di un servizio globale in nove Paesi, mentre nuove realtà e player storici convergono sull’uso dell’intelligenza artificiale: non un concorrente, ma un alleato nella gestione di dati, flussi e viaggiatori.

Dalla platea della Fenice è emerso un messaggio chiaro: il viaggio non è più solo movimento, ma esperienza complessa, che respira sostenibilità sociale e ambientale, si organizza con tecnologia e trova nel bleisure il suo nuovo equilibrio.

In fondo, che si tratti di un biglietto d’opera trasformato in una cena tipica o di una trasferta di lavoro allungata per scoprire un borgo, il futuro del turismo passa dalla capacità di connettere mondi diversi in un’unica narrazione.

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