Orizzonte incerto per il mondo ma non così grigio per i viaggi d’affari, anzi, secondo la GBTA, che ad Amburgo tiene la sua mega-convention europea con la VDR, i viaggi d’affari in Europa continueranno a crescere, nonostante i venti contrari sia economici sia geopolitici.
Previsioni rosee almeno per il breve termine
Nonostante le difficoltà economiche e l’incertezza politica, i viaggi d’affari in Europa continuano a crescere e il GBTA Business Travel Index Outlook (BTI), vede una spesa europea raggiungerà 389,9 miliardi di euro nel 2026 (+8,2% annuo), confermando il ruolo del continente nella ripresa globale. Le previsioni indicano 414,5 miliardi nel 2027 e 441,6 nel 2028. Suzanne Neufang, CEO di GBTA, ha sottolineato come le aziende europee continuino a investire nei viaggi, con la sostenibilità e l’esperienza del viaggiatore centrali.
Peso, spesa e motivazioni dei viaggi d’affari europei
I dati mostrano che l’Europa occidentale rappresenterà l’88% della spesa per viaggi d’affari nel 2025, e l’Europa emergente il 12%. I sei principali mercati – Germania, Regno Unito, Francia, Italia, Spagna e Paesi Bassi – totalizzeranno 241,5 miliardi di euro pari al 17,7% della spesa globale (1.360 miliardi). Le principali motivazioni di viaggio restano formazione, convegni e riunioni interne.
Il costo medio di un viaggio d’affari in Europa è 850,7 euro, con l’alloggio come voce principale. Il Regno Unito guida la spesa con 1.305 euro a viaggio, mentre Polonia e Svezia registrano i costi più bassi (639–646 euro).
L’83% dei viaggiatori europei considera i viaggi fondamentali per gli obiettivi aziendali; il 77% viaggia quanto o più di prima della pandemia, con una media di 3,1 notti per trasferta. Solo il 40% si dichiara a proprio agio nell’usare l’AI per prenotazioni però, la percentuale più bassa al mondo.
L’81% valorizza i programmi fedeltà, mentre è il 57% combina lavoro e vacanza. Il 38% usa il treno per spostarsi, contro l’8% del Nord America e il 4% dell’America Latina.














