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Business Travel 3.0: la Gen Z vuole viaggi di lavoro più smart e digitali

Questa estate, migliaia di neolaureati della Generazione Z stanno lasciando le aule universitarie per ritrovarsi tra sale riunioni, aeroporti e call internazionali. Ma, al contrario di ciò che si aspettavano, molti scopriranno presto che il mondo dei viaggi aziendali non ha ancora raggiunto gli standard digitali a cui sono abituati.

Per una generazione cresciuta con app intuitive, pagamenti contactless e prenotazioni istantanee, la frizione tecnologica nei viaggi di lavoro sarà difficile da ignorare. Non a caso, secondo dati recenti, il 57% dei dipendenti Gen Z e millennial considera il corporate travel un acceleratore di carriera, mentre il 70% si aspetta che diventi ancora più importante man mano che salgono la scala professionale.

Il business travel deve recuperare terreno

Che si tratti di meeting con i clienti, convention internazionali o retreat aziendali, i giovani lavoratori chiedono velocità, semplicità e zero stress, dal momento della prenotazione fino alla rendicontazione delle spese.

Ma la realtà è spesso un’altra. Molte aziende si affidano ancora a sistemi legacy, con processi di prenotazione macchinosi, ricevute cartacee e report spese gestiti a mano. Un approccio che mal si sposa con una generazione abituata a prenotare un volo o un hotel in pochi secondi dallo smartphone.

Con l’aumentare dell’integrazione tra viaggio d’affari e tempo libero (il cosiddetto bleisure), queste inefficienze si amplificano, trasformando quella che dovrebbe essere un’esperienza stimolante in una fonte di frustrazione.

L’esperienza utente conta più dei costi

Per anni, la gestione dei viaggi aziendali si è concentrata su compliance e risparmio, spesso sacrificando la user experience. Ma con l’ingresso dei Gen Z nel mondo del lavoro, è tempo di un upgrade radicale.

Le aziende stanno rispondendo adottando strumenti intelligenti, app mobile, AI e automazione, progettati per rendere i viaggi di lavoro più fluidi, veloci e — perché no — anche piacevoli.

Business travel smart con gli assistenti AI

L’evoluzione inizia già dal momento della prenotazione. La nuova generazione di viaggiatori vuole soluzioni tutto-in-uno che permettano di organizzare voli, hotel e trasporti direttamente dal telefono, con pochi tap. Uno studio Mastercard rivela che i consumatori Gen Z sono 2,5 volte più propensi dei baby boomer a preferire un processo di acquisto digitale rapido.

L’intelligenza artificiale gioca qui un ruolo chiave: dagli algoritmi che suggeriscono le tratte preferite alla segnalazione di spese anomale nelle note spese. Eppure, solo il 35% dei team finanziari dichiara di utilizzare l’AI nei propri flussi di spesa (fonte: Emburse), mentre Gen Z e millennial impiegano strumenti AI in oltre il 40% del loro lavoro quotidiano. Il divario è evidente e colmabile.

Nel futuro prossimo, le tecnologie di agentic commerce potrebbero eliminare del tutto la necessità di cliccare: basterà chiedere all’AI di prenotare un viaggio, e il sistema genererà itinerari e gestirà i pagamenti secondo policy e preferenze personali.

Business travel tap & go, ovunque

Il concetto di “tap & go” — pagare, accedere e prenotare con un tocco — è ormai parte integrante delle aspettative Gen Z. Questo vale anche per i viaggi di lavoro: dalla cena con il cliente al taxi per l’aeroporto, tutto deve essere digitale, veloce e sicuro.

Soluzioni come le carte virtuali aziendali, che possono essere aggiunte immediatamente ai portafogli digitali, stanno diventando uno standard. Mastercard ha sviluppato un sistema che consente emissione istantanea, eliminando l’attesa per le carte fisiche e la necessità per i dipendenti di anticipare spese di tasca propria.

E c’è anche un aspetto ambientale: oltre il 70% dei Gen Z valuta le policy sostenibili dell’azienda prima di accettare un lavoro. Le carte virtuali, riducendo il consumo di plastica e semplificando la tracciabilità delle emissioni, rispondono anche a questa esigenza.

Dimentica le ricevute: le spese ora si compilano da sole

Uno dei maggiori ostacoli per i business traveler è la gestione delle spese al rientro. Secondo SAP Concur, un dipendente su quattro preferirebbe affrontare una devitalizzazione piuttosto che compilare una nota spese.

Oltre al fastidio, c’è anche un costo concreto: ogni errore in un report costa in media 52 dollari e 18 minuti per essere corretto.

Per risolvere questo problema, piattaforme come Concur, Navan ed Emburse si integrano ora con le carte Mastercard per automatizzare completamente la registrazione delle spese. Ogni acquisto viene importato in tempo reale nel sistema gestionale, migliorando la trasparenza e alleggerendo il lavoro dei reparti amministrativi.

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