Ingresso negli Stati Uniti

Ingresso negli Stati Uniti, le nuove regole per gli stranieri

Riepilogo delle cose da sapere per entrare, rientrare o risiedere della Confederazione a stelle e strisce per evitare rimpatrii coatti o rifiuti del visto

L’ingresso negli Stati Uniti richiede da sempre il rispetto di diverse imposte dalle leggi sull’immigrazione o comunque da quelle (più leggere) sul turismo.

I cittadini stranieri devono considerare diversi fattori, anche se l’arrivo è per motivi di lavoro e anche se il soggiorno è di pochi giorni. Qui di seguito, le regole da seguire in base al motivo del proprio viaggio.

Studenti: attenzione ai social media. Di recente, si è visto un aumento dei controlli per l’ingresso negli Stati Uniti in base ai contenuti e alle attività dei social media.

Ciò, in molti casi, ha portato alla revoca del visto F-1 e/o dalla cessazione dello status di studente. Se si ha alle spalle un’accusa in campo civile o penale, prima di partire sarebbe meglio rivolgersi a un consulente per l’immigrazione. Anche se non c’è stato arresto o condanna.

Un esempio? Sono incluse infrazioni relativamente minori, come violazioni del codice della strada o multe per divieto di sosta non pagate.

Riguardo all’attività sui social media, il governo degli Stati Uniti sta esaminando più attentamente i post e le attività degli studenti stranieri e dei visitatori che chiedono l’ingresso negli Stati Uniti.

Gli studenti internazionali devono inoltre tener presente che la revoca del visto potrebbe ritardare o impedirne il rilascio di uno nuovo.

Ingresso negli Stati Uniti, rifiuto del visto per precedenti accuse

C’è poi il caso dei cittadini stranieri con precedenti “interazioni” con le forze dell’ordine americane. In occasione dei primi 100 giorni di mandato della nuova amministrazione, il Segretario di Stato Rubio ha evidenziato la politica del Dipartimento di Stato in materia.

Sebbene non ci sia una definizione esatta dei parametri specifici di questa politica di revoca del visto, è probabile che vi siano ulteriori controlli e complicazioni. Soprattutto per i richiedenti il ​​visto che hanno subito o hanno ricevuto accuse e anche se non hanno proseguito con un arresto o una condanna.

Pertanto, i cittadini stranieri che hanno avuto precedenti interazioni con le forze dell’ordine dovrebbero consultare un consulente per l’immigrazione prima di partire.

Cambiamento anche per le regole di ingresso negli Stati Uniti per coloro che richiedono un visto presso un consolato Usa.

Negli ultimi mesi le politiche e le prassi sull’immigrazione negli Stati Uniti hanno visto cambiamenti senza preavviso al pubblico. Tali variazioni potrebbero portare a ulteriori controlli e a tempi di rilascio del visto più lunghi rispetto al passato.

Viaggio negli Usa, cosa fare prima di partire

Sebbene la nuova amministrazione abbia fortemente suggerito l’attuazione di un divieto di viaggio o di altre restrizioni all’ingresso, non ha ancora adottato misure chiare in tal senso. Ciononostante, le restrizioni di viaggio rimangono una possibilità.

La cosa è ancor più probabile i9n caso di cittadinanza o nascita in un Paese che in passato ha subito divieti di viaggio o che è politicamente preoccupante allo stato attuale.

In ogni caso, prima di partire, tutti i cittadini stranieri dovrebbero assicurarsi di fare quanto segue.

Primo: verificare la validità del passaporto, che deve avere validità di almeno altri sei mesi prima della scandenza. 

Esistono alcune eccezioni a questa regola. Molti Paesi hanno un accordo con gli Stati Uniti in base al quale un passaporto si considera valido per ulteriori sei mesi oltre la data di scadenza, in modo che il titolare possa tornare nel proprio Paese.

Secondo: controllare il visto per assicurarsi che sia valido per chi ritorna negli Stati Uniti. Al rientro dopo un viaggio internazionale, il timbro del visto sul passaporto deve riflettere l’attuale status di visto non immigrante. Se il visto prevede un numero limitato di ingressi, deve avere un’entrata valida rimanente disponibile alla data prevista per il rientro negli Stati Uniti.

In determinate circostanze, se si effettua un breve viaggio di meno di 30 giorni in Canada o in Messico e si dispone di un documento di arrivo I-94 valido, è possibile rientrare con un visto precedentemente rilasciato anche se scaduto. Tuttavia, se la richiesta di un nuovo visto è avvenuta mentre si era in Canada o in Messico, o se si è cittadini di Cuba, Iran, Corea del Nord o Siria, occorre attendere per ottenere il nuovo visto per poter rientrare negli Stati Uniti.

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Ingresso negli Stati Uniti, i viaggi d’affari

Nel caso si abbia richiesto un adeguamento dello status a residenza permanente, potrebbe servire un’autorizzazione preventiva per viaggiare. Questa è nota come “advance parole“, per lasciare gli Stati Uniti mentre la domanda di adeguamento è in sospeso.

Se si possiede un visto H-1B, H-4, L-1A, L-1B o L-2, si può rientrare negli Stati Uniti senza bisogno di “advance parole“. Tuttavia, i familiari con status H-4 che hanno lavorato negli Stati Uniti con documento di autorizzazione al lavoro (EAD) farebbero bene a chiedere una consulenza legale.

C’è poi il caso in cui si sia il principale beneficiario di una richiesta di visto per non immigranti. Viaggiare all’estero mentre è in sospeso una richiesta del Modulo I-129 per estendere lo status di non immigrante non dovrebbe compromettere tale richiesta. Tuttavia è meglio non farlo.

Se si fa domanda per il Modulo I-129 o o per il Modulo I-539 per cambiare status in un’altra categoria di non immigranti, è consigliabile evitare i viaggi internazionali fino a quando la questione non sarà risolta.

L’Uscis considererà la richiesta di cambio status come “abbandonata” se si lascia gli Usa mentre è in sospeso.

Se si pianifica un viaggio d’affari nell’ambito del Programma Visa Waiver, è prima di tutto fondamentale assicurarsi di rientrare nei requisiti del programma. Tale programma consente di entrare senza visto negli Stati Uniti per un massimo di 90 giorni. Sempre a condizione che soddisfino specifici requisiti di registrazione e passaporto.

Se si prevede di viaggiare nell’ambito di quseto programma, occorre disporre di una registrazione valida nel Sistema Elettronico per l’Autorizzazione al Viaggio (ESTA) almeno 72 ore prima della partenza.

–> Visita il sito dell’Ambasciata e dei Consolati degli Usa in Italia

Conclusioni sulle pratiche per entrare negli Usa

In conclusione, è meglio tener presente che ci possono essere ritardi nel rilascio del visto presso i consolati statunitensi. Meglio pianificare sempre il viaggio con la massima flessibilità possibile, per evitare ritardi imprevisti.

In estate, i consolati statunitensi all’estero sono più affollati che mai. In aggiunta: l’estate è anche il periodo in cui i funzionari diplomatici si trasferiscono in nuovi incarichi presso altri consolati.

Si ricorda anche che le nuove direttive del Dipartimento di Stato ai funzionari consolari impongono un maggiore controllo su molti richiedenti il ​​visto. Il che potrebbe comportare ulteriori rallentamenti generali nell’elaborazione delle richieste.

Ci sono poi ulteriori possibili ritardi nella concessione del visto da parte delle autorità Usa.

  • Controlli di sicurezza aggiuntivi in ​​base alla nazionalità.
  • Somiglianza del proprio nome con quello di una persona presente in un database di sicurezza.
  • Il proprio lavoro o la propria laurea riguardano un settore ad alta tecnologia.
  • Presenza di pregressi problemi con le forze dell’ordine.

In fase di ingresso negli Stati Uniti, meglio prepararsi a procedure di controllo di sicurezza più rigorose. È importante armarsi di tanta pazienza durante il processo di ispezione.

Prima di partire, meglio verificare le procedure della propria azienda in tema di gestione delle perquisizioni di telefoni, laptop e altri dispositivi aziendali.

In caso di trattenimento alla frontiera, generalmente non si ha diritto alla presenza di un avvocato.

–> Scopri come rientrare negli Usa dopo viaggio a Cuba

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