esta stati uniti aumenta

Costo Esta Stati Uniti 2023

L’Esta per gli Stati Uniti aumenta a 21 dollari, dal 26 maggio 2022. L’Agenzia americana delle dogane e del controllo dei varchi nazionali alza il costo dell’autorizzazione al viaggio negli Usa, come noto ottenuto elettronicamente e in autonomia da ogni viaggiatore sul sito web dedicato.

Il Governo Obama aveva introdotto questa “tassa” nel 2009. Serve a sostenere la promozione del turismo americano, attraverso un organismo pubblico-privato chiamato Brand Usa.

L’importo di 21 dollari si divide in 17 dollari di tassa e 4 dollari di spese amministrative per elaborare la richiesta di Esta, che significa Electronic system for travel authorization. Non è un “visto” bensì l’autorizzazione al viaggio verso gli Usa, che il personale controlla prima dell’imbarco in aereo.

L’Esta è in vigore per una quarantina di nazioni che partecipano al Visa Waiver Program, cioè il “Programma di viaggio senza visto” che gli States sottoscrivono con alcuni Paesi. Concede l’ingresso per ragioni turistiche per 90 giorni, senza dovere acquisire un altro tipo di permesso. Ad esempio, un visto di lavoro, ben più costoso.

L’Esta fino a oggi costava 10 dollari (che vanno alla promozione del turismo) più i 4 dollari di spese contabili.

 Quanto costa l’Esta per gli Stati Uniti nel 2023

La nuova “tassa di ingresso” viene prorogata fino al 2027.

A diffondere l’avviso è stato il Federal Register, la rivista ufficiale del governo federale americano che contiene le regole delle agenzie governative, le regole proposte e le comunicazioni pubbliche. L’equivalente della nostra Gazzetta Ufficiale.

[Vedi l’annuncio del Federal Register del 20 maggio 2022]

In pratica, il Congresso degli States ha legiferato l’aumento della quota di promozione da ottenere attraverso l’Esta, portandola da 10 a 17 dollari, prorogandola fino al 2027. Ai 17 dollari si devono aggiungere i 4 di spese amministrative. Ed ecco che la fee complessiva in capo a ciascun viaggiatore di 40 Paesi nel mondo si eleva a 21 dollari.

Chi incassa formalmente la nuova commissione è l’Agenzia delle dogane, ovvero la Cbp – Customs and Borders Protection americana. I cui addetti verificano i documenti negli scali aeroportuali.

A partire dal 12 giugno, le regole per volare negli Usa d’America dall’estero cambiano. Infatti, l’amministrazione Biden ha eliminato il precedente obbligo di tampone negativo per l’ingresso nel Paese. Vi ricordiamo che, in alternativa al tampone, poteva essere presentato un certificato di guarigione da Covid-19. Anch’esso è stato sospeso a partire dalla data sopraindicata.

La documentazione doveva essere presentata entro le 24 ore dalla partenza e valeva solo per i viaggi in aereo.

I viaggiatori internazionali dovranno, tuttavia, sempre presentare un certificato di vaccinazione completa con uno dei vaccini approvati.

Aggiornamento 

Quali obblighi rimangono per viaggiare negli USA

Abbiamo detto che i viaggiatori internazionali devono essere fully vaccinated se vogliono recarsi negli States.

Questo non si applica ai viaggiatori provenienti da Cina, Hong Kong o Macao o che si siano recati in questi Paesi nei dieci giorni precedenti all’ingresso negli Stati Uniti. Per loro è ancora obbligatoria l’esibizione del risultato negativo di un test anti-Covid o di un certificato di guarigione.

Il vaccino deve rientrare tra quelli approvati dalla FDA o quelli facenti parte della Emergency Use Listing stilata dall’OMS, tra cui rientra anche Astrazeneca.

I viaggiatori sono ritenuti totalmente vaccinati anche in caso di vaccinazione mista (pur sempre riconosciuta da FDA o EUL) o se hanno ottenuto la seconda dose di vaccino (la prima in caso di J&J) nei 14 giorni precedenti alla partenza per l’America.

I guariti da Covid-19 che abbiano ottenuto un Green Pass italiano con una sola dose possono recarsi negli U.S.A. solo se appartengono a una delle categorie di viaggiatori che costituiscono eccezione all’obbligo di vaccino. Inoltre, dovranno presentare un documento che attesti la positività al Coronavirus nei 90 giorni precedenti all’imbarco, unito a una lettera di un operatore sanitario autorizzato che attesti che il passeggero può viaggiare.

Raccomandiamo in ogni caso di verificare le condizioni di imbarco per i voli diretti in USA con la vostra compagnia aerea e di utilizzare il software fornito dal CDC degli States, Travel Assessment.

Per ulteriori dettagli, vi consigliamo di consultare gli aggiornamenti sul sito della Farnesina.

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