De Meo lascia Renault e l'automotive un gran peccato e tanti dubbi

De Meo lascia Renault e l’automotive: un gran peccato e tanti dubbi

Luca De Meo lascia il ruolo di AD Gruppo Renault dopo 5 anni e buoni risultati, potrebbe andare nel mondo del lusso, di certo mancherà a quello dell'auto

Advertisement

Per molti un fulmine a ciel sereno, per chi scrive una perdita ormai raramente di contatto ma per certo umana, italiana, professionale, nel mondo automotive in generale: il manager italiano di gran successo, al momento forse di maggior successo nel settore, cresciuto anche alla Fiat di TOrino e passato per la Seat di Barcellona, ma anche da Audi in Germania e, soprattutto, ora, AD di un risanato gruppo Renault, Luca De Meo, lascia.

Dove va a lavorare De Meo (e perchè)

De Meo, nato a Milano e laureato Bocconi, classe 1967, abbandona il ruolo di AD del grande gruppo francese con l’onore di aver trasformato un pesante onere, la crisi finanziaria, in un onore non da tutti: il successo della Renaulution.

La casa che prima e più di altre sembrava messa male qualche anno fa, in termini industriali. Quella dei terribili scandali di Ghosn, quella che “non avrebbe più prodotto macchine di un certo livello”… E’ invece ben messa oggi, rispetto a molta concorrenza, in Europa e non solo.

Merito delle drastiche ma efficaci politiche di risanamento, che altri faticano ad attuare. Merito di una buona gamma elettrificata, di qualche revival, di un brand popolare posseduto, Dacia, che ha fatto faville, di lungimiranza per l’economia di certe soluzioni da rincorrere.

de meo renault lusso

Senza scordare l’accordo con i cinesi di Geely e il costante impegno nel Motorsport caro agli europei. Beh, a capo di questo gruppo non certo facile da gestire, negli ultimi tortuosi anni c’era lui, un italiano, non un francese.

Adesso, che pare ufficiale il suo abbandono per andare a lavorare nel mondo del lusso (l’azienda non è confermata, ma pare una capofila francese del lusso, come Kering), in molti si domandano: perchè?

La risposta arriverà, a breve e chiara, ma di certo la Renault la lascia “bene” (contrariamente a quanto visto di recente per il pensionamento stellante di Tavares) con il peso di un manager capace, italiano, che parlava chiaro con toni confidenziali a chiunque ma criticava anche certe scelte politiche: mancherà.

Mancherà sperando che l’addio non sia perchè il settore non lo meritasse, visto che è quello in cui, almeno fino a ieri, pensavamo credesse anche lui, pur in mezzo a molte difficoltà…. E lo speriamo ancora.

Lascia un commento

*