Un nuovo libro 2025 dal titolo scomodo, per qualcuno: “Le grandi ipocrisie sul clima” di Roger Abravanel e Luca D’Agnese. Una fase per molti di pericoloso stallo, nella lotta al riscaldamento globale, come evidente da vari ambienti politici attuali e dichiarazioni sulle Bev.
Quindi, una riflessione necessaria, dove in Senato parlano le aziende, con Alfredo Altavilla (Special Advisor for Europe, BYD) e Renato Mazzoncini (Amministratore Delegato, A2A) ma anche i senatori: stessi Mariastella Gelmini e Pier Ferdinando Casini.
Proprio chi vende auto con spina (Byd) e chi fornisce la relativa corrente di ricarica per Bev o Phev (A2A) si confronta con chi smaschera incoerenze e ambiguità della transizione prima “imposta” soprattutto per le flotte (“faro” dell’auto con spina i vari Paesi d’Europa).
Nel dibattito alla fine visioni accomunate da un obiettivo: dare una sterzata alla rotta che porta verso una gestione efficace della lotta al cambiamento climatico.
Cosa si dice nel libro
Nel libro viene proposta la visione del “triangolo della sostenibilità”, chiamando in causa la responsabilità collaborativa di imprese, istituzioni e società civile. Solo una sinergia tra tutti può trasformare la sfida climatica in un’opportunità, di progresso tecnologico, culturale ed economico.
“Oggi la sostenibilità è diventata un mantra che ha invaso tutto. Le aziende sono sommerse da metriche ESG. Intanto, le politiche pubbliche mostrano incongruenze: abbiamo speso un miliardo in incentivi per le Bev, ma l’80% dei benefici è finito all’estero. Nel frattempo, la narrazione addita le tecnologie verdi come soluzione alla minaccia, dimenticando che il vero problema è il crollo del nostro sistema industriale – da 18 a 10 milioni di auto vendute in Europa. E forse l’aspetto più preoccupante è l’ignoranza diffusa”, ha esordito Roger Abravanel, saggista italiano e autore del libro.
A queste riflessioni ha fatto eco il co-autore Luca D’Agnese, Direttore Advisory e Competence center di Cassa Depositi e Prestiti., che ha aggiunto: “Entro il 2050, secondo le ultime ricerche, oltre 1,5 miliardi di persone saranno costrette a lasciare i propri territori per cause climatiche, una crisi senza precedenti. Dal 2023, le rinnovabili superano i fossili negli investimenti globali e le auto elettriche sono ormai centrali nel mercato Tuttavia, la transizione è a rischio: tra neonegazionisti e norme scollegate dalla realtà, l’Europa paga 60-80 euro per tonnellata di CO₂ evitata, contro i 13 euro della Cina. Così, l’elettrificazione rischia di fallire, specie dove mancano colonnine e si parcheggia in strada”.
Il commento di Byd
Sulla stessa linea si è espresso Alfredo Altavilla, Special Advisor for Europe di BYD, sottolineando così’: “Oggi il mondo viaggia a tre velocità nella transizione ecologica. Negli Stati Uniti il mercato continua a preferire SUV, in Cina bastano 24 ore per ottenere una targa su un’auto elettrica, a differenza delle vetture endotermiche, mentre in Europa il Green Deal ha generato l’effetto opposto, con il parco auto invecchiato e le emissioni che non diminuiscono significativamente. I prezzi delle auto salgono, i salari reali calano, e cresce solo il mercato dell’usato. Intanto, dei 680 milioni di euro del PNRR destinati alle colonnine, 560 milioni sono stato dirottati su bonus per l’acquisto di Bev per chi ha un ISEE inferiore a 30.000 euro, dimenticando che chi rientra in quella fascia spesso ha ben altre priorità e al massimo pensa all’acquisto di un’auto usata”.