Ecco la situazione del Mercato Auto Italia 2025 aggiornata a oggi, 1 settembre, contando tutti gli otto mesi trascorsi fino a ora, in attesa dei nuovi eco-incentivi che non riguardano le flotte, se non per certi ambiti di micro-imprese. Calano non troppo le immatricolazioni auto, salgono i veicoli commerciali, ma vediamo in dettaglio perchè il fleet conta molto, ancora una volta.
Numeri Mercato Auto Italia 2025, aggiornamento settembre
Con una giornata lavorativa in meno rispetto all’anno scorso, il mese dedicato in larga parte alle ferie estive, agosto, si è chiuso ancora con il segno meno per il mercato delle Passenger Cars: -2,75%.
Per i Light Commercial Vehicles, invece, il dato è positivo: + 7,95%. Va sottolineato che il mese di agosto è sempre poco significativo in termini di volumi, a causa del forte rallentamento delle attività di vendita e la chiusura di molte concessionarie, ma sono due i dati che danno la lettura dei numeri del mese: la flessione dei privati che ha superato il 14% (che va ben oltre quanto argomentabile con l’attesa degli incentivi), e l’indesiderata quanto prevista crescita esponenziale delle auto-immatricolazioni, anche uso noleggio: + 41%.
Nel mese di agosto sono state targate 67.500 automobili, con un ammanco di circa 2.000 unità rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Il comparto dei Light Commercial Vehicles, invece, ha prodotto un volume di nuove immatricolazioni di 7.700 unità.
Dettaglio mercato auto Italia 2025 a inizio settembre
Tra le Passenger Cars, come detto poc’anzi, il canale dei privati denuncia una flessione pesante, pari a oltre 6.000 unità in meno, confermandosi come il principale indicatore dello stato di salute del mercato. Male anche le immatricolazioni dirette delle aziende (-8,4%), mentre il noleggio è risultato in positivo: +8,5% il lungo termine, +13,4% il breve termine. La forte accelerazione delle auto-immatricolazioni (circa 3.500 targhe in più) ha contribuito ad attenuare il risultato negativo.
Da inizio anno mancano all’appello 40.000 targhe, ma se limitiamo l’analisi solamente al canale dei privati, le targhe perdute rispetto al 2024 sono oltre 63.000, in parte compensate dal buon andamento del noleggio (+30.000 immatricolazioni da gennaio ad agosto).
Km zero e demo, invece, sono sotto di oltre 7.000 unità. A settembre partiranno gli incentivi all’acquisto, limitati però soltanto alle auto elettriche pure e destinati alle famiglie a basso reddito residenti nelle città e nelle aree urbane limitrofe: non porteranno il mercato a rialzare la testa perché, secondo le previsioni, consentiranno di immatricolare al massimo 40.000 BEV con ecobonus da settembre a giugno del prossimo anno: un volume scarsamente significativo per il mercato nel suo complesso.
Alimentazioni preferite: volano le Plugin
A livello di alimentazioni, nel mese di agosto gli unici risultati positivi sono stati registrati dalle plug-in hybrid (+91,8%), dalle BEV (+27,5%), dalle mild hybrid a benzina (+12,8%) e dalle full hybrid (+8,3%).
Le PHEV hanno così raggiunto una quota mensile di mercato del 7%. Male tutte le altre alimentazioni: le immatricolazioni di auto a benzina, pur conservando una quota di mercato del 50% (comprese le mild hybrid) sono calate del 2,2%. Le diesel hanno fatto segnare un disavanzo molto elevato: -29,4%, conservando una market share appena superiore al 14%. Male anche le auto a gpl: -11,1%.
Dettaglio mercato Veicoli Commerciali Leggeri, LCV
Sul versante degli LCV, l’agosto positivo attenua di poco il dato cumulativo dei primi 8 mesi, che indica un calo di oltre 9 punti, con una flessione delle immatricolazioni di circa 12.000 unità. A finire in rosso il solo canale dei “privati” (ovvero ditte, artigiani e professionisti): -15,6%. Stabili le immatricolazioni aziendali delle imprese che acquistano direttamente (+0,3%), bene i noleggi (+11,2% per il lungo termine, +31,7% per il breve termine, ma con volumi di scarsa entità) e in forte aumento, anche in questo comparto, le auto-immatricolazioni: +65,9%.
Sul fronte dell’aggiornamento ecologico, il calo del diesel pare essersi arrestato, a vantaggio di tutte le altre tipologie di alimentazione, che però tutte assieme non raggiungono il 20% di quota di mercato: ibride “vere” (ossia full e plug-in hybrid) più elettriche “pure” conquistano assieme appena il 7% del mercato di agosto dei mezzi da lavoro.
I debiti delle Case auto con l’Europa
Riguardo ai debiti CO2 maturati sulla base delle effettive immatricolazioni per canale, per tipologia di alimentazione e per marca, gli OEM del mercato Italia (Passenger Cars) hanno già accumulato, giunti ormai ai due terzi dell’anno 2025, sanzioni nei confronti dell’UE per oltre 2,2 miliardi di euro, mentre il livello medio delle emissioni di CO2 rimane stabilizzato (ormai da mesi) a 116 g/km, a fronte di un ancora lontanissimo target medio di 93,6 g/km.
Il mercato dei veicoli commerciali leggeri, invece, ha già maturato 310 milioni di euro di sanzioni da gennaio ad agosto, con un livello medio di emissioni di 182 g/km, pari a quasi 30 grammi in più rispetto al target che per quest’anno è di 153,9.