In un contesto globale che continua a spingere sulla transizione ecologica, Stellantis compie una scelta netta e controcorrente: interrompe lo sviluppo della tecnologia a celle a combustibile alimentate a idrogeno, almeno nel medio termine. La decisione arriva dopo mesi di analisi interne e riflette la scarsa maturità del mercato e l’assenza di condizioni favorevoli per un lancio su larga scala.
“Dobbiamo fare scelte chiare e responsabili per garantire la nostra competitività e rispondere alle aspettative dei nostri clienti”, ha dichiarato Jean-Philippe Imparato, Chief Operating Officer per l’Europa allargata del gruppo. “Il mercato dell’idrogeno rimane una nicchia, senza reali prospettive di sostenibilità economica”, ha aggiunto.
Stellantis interrompe la produzione dei van Pro One
Il passo indietro di Stellantis è concreto: niente produzione in serie per i nuovi furgoni Pro One a idrogeno, la cui linea doveva partire questa estate negli stabilimenti di Hordain (Francia) e Gliwice (Polonia). La gamma, destinata al trasporto commerciale e concepita come simbolo della transizione energetica “pulita”, viene dunque congelata a tempo indeterminato.
Il gruppo automobilistico precisa che la decisione non avrà impatti occupazionali: i dipendenti coinvolti nei progetti saranno riallocati su altri fronti e le attività di ricerca legate all’idrogeno verranno ridirezionate verso soluzioni più promettenti.
Infrastrutture e incentivi ancora deboli
Dietro la scelta di Stellantis si nasconde un tema ricorrente per tutto il comparto: l’idrogeno green resta un sogno lontano, nonostante gli sforzi normativi e i proclami strategici. La rete di rifornimento è frammentata, i costi di sviluppo elevatissimi e l’interesse del pubblico ancora marginale. A tutto ciò si aggiunge una concorrenza agguerrita nel campo della mobilità elettrica, dove Stellantis è già presente con una solida gamma di veicoli a batteria e ibridi plug-in.
Un ulteriore nodo riguarda Symbio, joint venture specializzata proprio nella tecnologia fuel cell. Stellantis, che ne è uno degli azionisti principali, ha avviato un dialogo con i partner per valutare l’impatto della decisione e definire nuove strategie future. L’obiettivo, si legge nella nota ufficiale, è quello di “preservare al meglio gli interessi della società”, compatibilmente con le condizioni attuali del mercato.
La strategia Stellantis guarda altrove
La fine del capitolo idrogeno per Stellantis non rappresenta un passo indietro nella strategia ambientale del gruppo. Al contrario, si tratta di una ridefinizione delle priorità per concentrarsi su ciò che oggi è realmente accessibile e scalabile: veicoli elettrici a batteria, soluzioni ibride e sistemi digitali di mobilità che rispondono meglio alle sfide di mercato e alle richieste dei consumatori.
Nel frattempo, Stellantis ribadisce l’impegno a raggiungere gli obiettivi europei in materia di riduzione delle emissioni di CO₂, ma con strumenti concreti e sostenibili. Per l’idrogeno, il tempo della maturità industriale non è ancora arrivato.