Le regole d’ingresso nella UE stanno per cambiare per qualunque cittadino risieda al di fuori dell’Unione. Se per i viaggiatori d’affari abituali in arrivo da Regno Unito, Giappone, Canada o da altri paesi rappresenta una seccatura, per Bruxelles dovrebbe essere un passo avanti nella sicurezza.
Originariamente previsto per novembre 2024, il lancio del Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (o Etias) è stato appena posticipato. Questa volta a fine 2026.
Ma non bisogna farsi ingannare dal ritardo. Gli esperti affermano che ora è il momento per le aziende e i loro partner internazionali di mettere in regola documenti e passaporti.
Regole d’ingresso nella UE, entrata in vigore dell’Etias
Le imprese extra UE i cui collaboratori viaggiano spesso nel Vecchio Continente non dovrebbero aspettare l’entrata in vigore dell’Etias per attivarsi. Così sostengono numerosi avvocati in giro per l’Europa. Ma quali saranno le implicazioni per i viaggi d’affari?
Prima di tutto bisogna ricordare che Etias non è un visto. È un sistema che si applica ai viaggiatori esenti da visto provenienti da oltre 60 paesi, tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Australia e Giappone, che desiderano visitare l’area Schengen per soggiorni di breve durata. Per “breve durata” si intendono 90 giorni in un periodo di 180 giorni.
Le regole d’ingresso nella UE prevedono che i richiedenti compilino un modulo online, dichiarare i precedenti penali e sanitari e pagare una quota di 7 euro. Una volta concessa, l’autorizzazione ha una validità di tre anni o fino alla scadenza del passaporto.
Attenzione: i viaggi dell’ultimo minuto sono appena diventati molto più rischiosi. Secondo molti, sembra che Etias sia qui per stroncare i viaggi d’affari improvvisati.
Certo: la maggior parte delle domande dovrebbe essere approvata in pochi minuti. Ma chiunque venga segnalato per ulteriori controlli potrebbe subire lunghi ritardi o addirittura un rifiuto.
Questa è una cattiva notizia per le aziende britanniche o indiane o brasiliane che inviano personale all’ultimo minuto per concludere accordi, fare consulenze su progetti o “corteggiare” clienti. E notizie ancora peggiori per le aziende comunitarie che si affidano a voli last minute per invitare partner esteri.
Etias, cosa fare se la domanda è respinta
Cosa succede se la propria domanda riceve un “semaforo rosso”? Se sia ha un passato travagliato correlato con l’ingressi clandestini, non bisogna aspettarsi un’accoglienza calorosa. Etias effettua infatti una pre-selezione per i rischi legati a sicurezza, salute e immigrazione.
Un singolo visto ottenuto in passato potrebbe comportare controlli più approfonditi. E forse anche un timbro rosso. I richiedenti respinti riceveranno un’e-mail con i motivi del rifiuto e l’autorità che ha preso la decisione, con diritto di ricorso.
Anche i viaggiatori abituali e i frequent flyer dovrebbero fare attenzione. Le regole d’ingresso nella UE prevedono che se anche l’attività dell’azienda si basa sull’arrivo di visitatori che si fermano pochi giorni occorre includere Etias in ogni itinerario. Che siano consulenti, fornbitori, clienti o partner di progetto.
I viaggiatori con permessi di soggiorno di lungo periodo non hanno questi problemi. Ma chiunque arrivi da paesi extra-UE dovrà tenere sotto controllo le date di scadenza dell’Etias e ripresentare la domanda quando necessario.
–> Leggi di più sull’Etias e suoi suoi differimenti
Regole d’ingresso nella UE: nuovo passaporto, nuovo Etias
E ricorda: hai bisogno di un nuovo passaporto? Avrai bisogno di un nuovo Etias. Nessuna eccezione.
Le grandi aziende, poi, avranno maggiori problemi secondo la regola “Team numerosi, maggiori mal di testa amministrativi”.
Quelle con dipendenti o collaboratori sparsi per il mondo potrebbero scoprire che il costo maggiore non è la quota di 7 euro, ma l’onere burocratico di monitorare domande, rinnovi e rifiuti.
Alcuni addetti ai lavori suggeriscono di aggiungere alle policy di viaggio interne un controllo Etias, per evitare il caos dell’ultimo minuto al check-in.
Si ricorda poi che l’Etias non sostituisce il permesso di lavoro, il visto o il permesso di soggiorno. Se si sta pianificando qualcosa di diverso da un viaggio a breve termine, le normali norme sull’immigrazione continuano ad essere valide. Etias è solo un altro ostacolo da superare.