Rottami d'auto in saune

Rottami d’auto in saune, la trasformazione è avvenuta in Australia

In Tasmania un gruppo di 23 studenti ha lavorato per trasformare vecchie vetture danneggiate in spa, minipiscine e bagni

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In Australia un gruppo di studenti aborigeni ha trasformato rottami d’auto in saune, bagni, minipiscine, centri benessere e bagni turchi.

Il tutto in 8 mesi di tempo, in cui l’artista Benjamin Paul, insieme a un gruppo di 23 studenti parte di Prime Nations della Montrose Bay High di Glenorchy (vicino a Hobart,capitale della Tasmania).

Con in mano martelli, seghe elettriche e altri strumenti di lavoro, i ragazzi anno trasformato varie auto tra cui alcune Ford Falcon e Holden Commodore.

La prima è una berlina 3 volumi prodotta in 7 generazioni a partire dal 1960 in avanti presso gli stabilimenti Ford di Melbourne. La seconda è una vettura il costruttore, che Gerenal Motors rilevò nel 1931, progettò e produsse in Australia in 5 serie diverse dal 1978 al 2020.

Da rottami d’auto in saune, il progetto Waynapuni Pools

Il progetto che trasforma rottami d’auto in sauneè chiamato Waynapuni Pools. L’artista e i ragazzi hanno lavorato in collaborazione con la Karadi Aboriginal Corporation, un’organizzazione controllata dalla comunità aborigena. Questa è impegnata ad aiutare le popolazioni originarie del paese a raggiungere una forte identità culturale, una buona salute e una buona qualità della vita.

Gli studenti che hanno partecipato hanno esplorato le storie della cultura del Paese attraverso il tema dell’acqua come forza purificatrice, connettore e portatrice di conoscenza.

Insieme, hanno immaginato un futuro che vada oltre i combustibili fossili, progettando nuovi spazi e pratiche che mettono al centro la cura, la forza culturale e il rispetto per la Tasmania e l’Australia intera.

Dove una volta c’era l’abitacolo con volante e sedili ci sono ora piccolissime spa riscaldate con assi in legno e sorgente di calore.

Il progetto è stato sostenuto da Arts Tasmania, City of Clarence, Kitsch Events e Milangkani Projects.

—> Per saperne di più, guarda il video (in inglese) sul sito Benjamin-paul.com

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