I dati relativi al mercato congressuale italiano mostrano un Paese in salute. Numeri alla mano, si vede come nel corso dello scorso anno gli eventi realizzati in Italia sono stati 367.981 con un aumento del +8,2% rispetto al 2023. In crescita anche le due voci più significative per definire il valore di eventi e congressi: i partecipanti sono stati 29.264.953 (+7,8% rispetto al 2023) e le presenze 47.213.261 (+12,9% rispetto al 2023).
I numeri arrivano dall’undicesima edizione dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-OICE, la ricerca promossa da Federcongressi&eventi e realizzata dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Aseri.
Alla presentazione ha partecipato anche il ministro del Turismo, Daniela Santanché, che ha esaltato il settore sottolineandone l’importanza per l’economia italiana. La responsabile del dicastero ha poi sottolineato l’importanza della qualità della recettività e dell’offerta in generale per il settore dei congressi.
«I dati sono positivi ma dobbiamo migliorare» ha detto. «Dobbiamo però migliorare le infrastrutture, ammodernare gli spazi e migliorare la visibilità e la commercializzazione delle camere. Dal parte nostra abbiamo stanziato 1,3 miliardi di euro per riqualificare le strutture ricettive. Dobbiamo fare ancora di più sulla promozione e lavorare sulle certificazioni di sostenibilità di hotel e centri congressi».
Daniela Santanché ha poi messo in evidenza un nodo: il personale che non si trova. «Alla riunione dei ministri della UE (dove il turismo vale mediamente il 10% del Pil) ho fatto una richiesta al Commissario con delega al Turismo. Ho caldeggiato che ci sia un budget europeo per questo settore. E ho chiesto anche che tutti gli Stati membri abbiano il ministro del Turismo».
Il nodo della qualità delle strutture
Ritornando ai dati sul mercato congressuale italiano, la raccolta – curata da Roberto Nelli di Aseri – è avvenuta nel periodo gennaio-aprile 2025 e si è avvalsa di un questionario distribuito online alle 5.590 sedi rientranti nell’universo di riferimento considerato.
I dati riguardano tutti gli incontri (totalmente in presenza o ibridi) della durata di almeno 4 ore e con un minimo di 10 partecipanti.
L’impatto del settore Mice è notevole. Non solo per le imprese direttamente e indirettamente coinvolte nell’organizzazione di eventi e congressi ma sull’intera economia del sistema Paese. Secondo una ricerca promossa da Enit in collaborazione con Federcongressi&eventi e realizzata da Aseri il complessivo del contributo economico diretto del comparto è di 11 miliardi 746 milioni di euro.
«I dati dell’Oice e la crescente attrattività dell’Italia sono il risultato congiunto di vari fattori» commenta Gabriella Gentile, presidente di Federcongressi&eventi. «La qualità delle strutture congressuali italiane, la professionalità degli operatori e la capacità delle nostre imprese di cogliere nuove opportunità e di competere su scala internazionale».
Mercato congressuale italiano: dove si tengono gli eventi
Ma dove si tengono gli eventi? Il mercato congressuale italiano vede primeggiare il nord del Paese, seguito dal centro e dal sud. I dati parlano da soli: il 57,7% dei congressi e degli eventi si è svolta al Nord, il 25,3% al Centro, il 10,8% al Sud e il 6,2% nelle Isole.
Per quanto riguarda poi le sedi per eventi, il 76,8% degli eventi totali si svolge negli alberghi congressuali. I centri congressi e le sedi fieristico congressuali hanno ospitato il 2,7% degli eventi mentre le dimore storiche non alberghiere il 2,8%.
Le altre sedi – sedi istituzionali, spazi non convenzionali, arene e centri sportivi, teatri, cinema e auditori – hanno ospitato il 17,7% di meeting e congressi. In particolare le sedi fieristico congressuali hanno registrato il maggior incremento del numero di partecipanti (+26,2%) tra le diverse tipologie di sede.
Andamento eventi internazionali, la crescita dell’Italia
In merito ai promotori, le aziende hanno organizzato il 65,4% degli eventi mentre le associazioni si confermano il secondo promotore con il 21,8%. Convegni e congressi promossi da enti e istituzioni hanno rappresentato il 12,8% dei casi.
Rispetto al 2023, il peso degli eventi aziendali è aumentato soprattutto nei centri congressi e nelle sedi istituzionali mentre è sceso negli alberghi con sale meeting e nelle dimore storiche non alberghiere.
La provenienza dei partecipanti? L’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi conferma la crescita dell’appeal dell’Italia nel mercato internazionale del turismo congressuale.
Infatti secondo la ricerca, nel 2024 gli eventi internazionali (cioè con partecipanti provenienti in percentuale significativa dall’estero) sono stati il 13,4% segnando una crescita di oltre 4 punti percentuali rispetto alla rilevazione precedente.
Aumentano anche gli eventi dalla dimensione nazionale, ossia con partecipanti provenienti prevalentemente da fuori regione. Come diretta conseguenza di ciò, diminuiscono gli appuntamenti a dimensione locale quindi con partecipanti provenienti prevalentemente dalla stessa regione nella quale si svolge la manifestazione. In questo caso la percentuali è la più alta col 47,2% del totale.
Mercato congressuale italiano, la Penisola cresce nel mondo
Per affrontare i cambiamenti del mercato in maniera sempre più efficace la maggior parte degli investimenti compiuti nel 2024 dalle sedi di eventi e congressi è stata a favore della formazione del personale.
Seguono, in ordine, gli investimenti per la riqualificazione degli spazi interni, per lo sviluppo di strumenti di promozione e/o di comunicazione e per l’implementazione delle dotazioni audio-video.
«Per crescere bisogna avere strategia e visione. E certamente questo governo ce l’ha» ha evidenziato Ivana Jelinic, ceo Enit.
«Ci troviamo in un momento storico per il turismo che è molto favorevole. Interloquiamo con Istituzioni che non solo ci ascoltino ma che anche mettano in pratica quanto auspiachiamo» ha aggiunto Marina Lalli, presidente Federturismo confindustria.
In ogni caso, anno dopo anno il mercato congressuale italiano cresce. Basti pensare che la spesa diretta dei partecipanti – basata anche su dati Bankitalia – è passata dagli 8,9 miliardi di euro del 2023 agli oltre 11 dello scorso anno.
Carlotta Ferrari, presidente del Convention Bureau Italia, ha evidenziato infine il ruolo dempre più importante dell’Italia. «Milano è terza al mondo per numero medio di partecipanti nei congressi ospitati. Questa classifica viede l’Italia con 9 città tra le prime 150: più di qualunque altro paese. L’Italia è poi terza al mondo per meeting legati alla tecnologia (124), dopo Usa (170) e Giappone (142). La Penisola è anche terza al mondo per congressi medici (132) dopo Spagna (150) e Usa (144)».
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