Alcotest guidatori conta la misurazione etilometro più bassa

Alcotest guidatori: conta la misurazione etilometro più bassa

Le sentenze italiane conferano che n caso di valori diversi da alcoltest, conta quello più basso a favore del conducente auto o furgone

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Quante volte si misura con l’etilometro il “fiato” di un guidatore, per vedere se è fuori legge, se deve cedere la guida o peggio essere senzionato, multato e privato della patente e come si fa a leggere correttamente l’alcoltest?

Almeno due prove sono sempre da fare e, a vantaggio driver, non solo aziendale, conta il valore più basso tra i due registrati.

Cosa dice la Cassazione sull’alcoltest guidatori

Ecco l’ultimo articolo sull’alcoltest con nuova sentenza 2025 della Cassazione:

La Cassazione, con la sentenza 24614/2025, conferma che quando le due misurazioni del tasso alcolemico risultano diverse, prevale sempre il valore più favorevole per il conducente, ovvero quello più basso.

Nel caso esaminato recentemente, la prima misurazione indicava un tasso di 1,56 g/l, molto superiore al limite per sanzioni più gravi, mentre la seconda misurazione riportava 1,32 g/l, con sanzioni certo, ma meno severe.

In primis, la Corte d’appello aveva considerato il valore più alto, basandosi sulla curva di assorbimento dell’alcol nel sangue. Tuttavia, la Cassazione ribadisce il principio del “favor rei” nel diritto penale, che impone di considerare la misura minore se i valori sono discordanti.

La sentenza evidenziava poi anche altri “errori” nell’applicazione delle sanzioni, come la revoca della patente prevista solo per i casi più gravi. In sintesi, in caso di valori diversi di alcoltest, conta sempre quello più basso a favore del conducente, nel rispetto del principio giuridico che tutela chi è imputato in materia penale.

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