Allegro, ma non troppo

I primi segnali di ripresa cominciano a intravedersi. Nel 2014 è attesa una crescita contenuta dell’economia globale, con il Pil che dovrebbe aumentare del 2,7% (previsioni EIU-Economist Intelligence Unit). Il settore del business travel, il cui trend è strettamente correlato a quello del Prodotto interno lordo, dovrebbe seguire l’andamento generale, anche se continueranno a prevalere distinzioni tra le macroregioni. Le imprese manterranno ancora un forte controllo sui costi e i supplier non dovrebbero proporre, tendenzialmente, eccessivi incrementi tariffari.

Air: crescono i low cost
Sia il “2014 Industry Forecast” di Advito (società di consulenza di Bcd Travel) che il “Travel Price Forecast 2014” di Carlson Wagonlit Travel prevedono che il processo di consolidamento delle compagnie aeree proseguirà nel prossimo anno. Contemporaneamente, il crescente peso dei vettori a basso costo continuerà a esercitare una pressione sui prezzi delle compagnie tradizionali.
Analizzando i trend nelle diverse regioni geografiche, in nord America la domanda di voli domestici rimarrà piuttosto debole. Come segnalato nella ricerca Advito, il prossimo anno non ci dovrebbero essere incrementi significativi delle tariffe, poiché i vettori eviteranno di indebolire ulteriormente la crescita della domanda. Stando sempre a questa indagine, sul fronte dei collegamenti a lungo raggio ci saranno buone opportunità di negoziazione sulle rotte transatlantiche, a causa della forte competizione tra Delta/Virgin e American/BA per conquistare quote di mercato. Inoltre, si prevedono solo piccole variazioni nelle tariffe aeree intercontinentali: +1% per quelle business, mentre quelle di economy dovrebbero rimanere stabili. Riguardo al consolidamento, dopo la fusione di Delta Air Lines con Northwest e di United con Continental, nel 2014 potrebbe completarsi anche quella tra US Airways e American Airlines.
Passando all’Europale compagnie low cost e ibride continueranno a crescere sul corto raggio. Secondo Advito, questa espansione frenerà tendenzialmente gli aumenti tariffari sui voli all’interno del Vecchio Continente, con incrementi previsti non superiori all’1%. Attualmente, come rileva l’indagine, il mercato dei collegamenti short-haul è dominato da tre vettori a basso costo/ibridi: easyJet, Ryanair e airberlin, anche se Wizz Air, Vueling, Germanwings e Norwegian stanno diventando sempre più interessanti per quanto riguarda i viaggi d’affari.
Nei voli a lungo raggio verso Africa e Asia, invece, i player europei competono con le compagnie mediorientali. Secondo Advito, nei collegamenti dall’Europa all’Asia via Medio Oriente l’eccessiva capacità dei vettori del Golfo creerà le basi per una guerra dei prezzi che potrebbe offrire buone opportunità ai buyer. Per quanto concerne le stime riguardanti l’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), la ricerca di Cwt evidenzia che saranno soprattutto le compagnie basate in Germania e Russia a influire sugli aumenti di prezzo.
Analizzando poi la situazione nell’area Asia Pacific, lo studio di Advito sottolinea come le quattro principali compagnie della Cina (Air China, China Eastern, China Southern e Hainan Airlines) stiano investendo fortemente per attrarre viaggiatori non cinesi; inoltre sono anche più disponibili a negoziare per accrescere l’interesse dei business traveler. In Apac (regione Asia-Pacifico), Cwt stima in media un rincaro delle tariffe del 4%, ma mettendo in risalto la possibilità di variazioni anche consistenti all’interno della zona.
Se ci si focalizza sul Medio Oriente, Advito rileva non solo che la concorrenza tra Emirates, Etihad Airways e Qatar Airways continuerà a essere forte, ma che sul traffico est-ovest anche Turkish Airlines sarà un competitor sempre più temibile: in generale, ci si attende un calo delle tariffe del 2% sui voli sia intercontinentali che regionali. Anche per quanto attiene al mercato africano, sulle tratte a lungo raggio si prevedono per il 2014 prezzi più competitivi a causa di un aumento delle attività dei tre vettori del Golfo e di Turkish Airlines: secondo Advito, le tariffe intercontinentali dovrebbero diminuire dell’1-2%.
Passando all’America Latina, la società di consulenza di Bcd Travel stima un incremento dei prezzi del 2-3% e Carlson Wagonlit Travel prevede aumenti in media fino al 4%, con i maggiori rialzi in Argentina e Venezuela. Nel mercato latino-americano, il processo di consolidamento ha portato alla formazione dei due gruppi Avianca-Taca e Latam. Quest’ultimo – come evidenzia Advito – espanderà i suoi servizi intercontinentali, soprattutto verso l’Europa e il nord America.

Hotel: crescita moderata
Un quadro dell’andamento dell’average room rate(ARR) a livello mondiale emerge dall’Hrg Interim Hotel Survey, che stila una classifica delle 50 città “pop” per tariffa media a camera. Secondo l’indagine, che considera il periodo gennaio-giugno 2013, per il decimo anno consecutivo Mosca rimane la città più cara per i business traveler con un ARR di 263,07 sterline. La forte crescita delle industrie del petrolio e del gas ha fatto sì che Lagos si posizionasse al secondo posto della graduatoria (234,93 sterline) e ha contribuito in maniera sostanziale all’incremento dell’ARR a Houston(+8,29%) e Aberdeen (+17,94%). All’interno del mercato inglese, solo quest’ultima città, oltre a Londra ed Edimburgo, ha registrato incrementi nella tariffa media per stanza. La capitale della Gran Bretagna ha visto un aumento dell’1% circa, passando dalle 163,53 sterline del 2012 alle 164,63 di quest’anno.
Il nord America, in generale, ha avuto elevati aumenti dell’ARR. In particolare, New York si conferma una delle città più costose: l’average room rate, espresso in dollari, è salito del 6,9% (+9,16% in sterline) e anche Chicago e Toronto hanno avuto una forte crescita.
Inoltre, secondo la ricerca, le cinque città che – considerando i dati in valuta locale – si sono attestate sui più alti tassi di incremento dell’ARR nel primo semestre del 2013 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sono state Barcellona (+19,1%), Cape Town (+18,8%), Monaco(+34,6%), Tokyo (19%) e Pittsburgh (+19%). L’Europa, nel suo complesso, ha visto nei primi sei mesi del 2013 un leggero calo dell’ARR rispetto al 2012, dovuto alle performance più deboli del mercato britannico e di alcune città come Atene e Dusseldorf. L’average room rate è però cresciuto a Parigi (+6,06% in sterline e +2,6% in euro): la capitale della Francia ha avuto una consistente stagione congressuale nei primi due trimestri dell’anno insieme a un’elevata domanda corporate.
Per quanto riguarda poi le due città italiane che compaiono nella Top50 di HRG, Roma registra un aumento dell’ARR pari al 2,55%, se calcolato in sterline (-0,8% in valuta locale: da 203,83 a 202,27 euro) e anche Milano mostra un incremento dell’average room rate in pound (+2,88%) ma una flessione in euro (-0,4%: da 189,71 a 188,87 euro).
Nell’area Asia Pacific, si rileva una diminuzione del prezzo medio per camera a Hong Kong sia in valuta locale che in sterline, mentre Pechino cresce del 5,99% in sterline e del 2,8% in renminbi (CNY). Nella regione MEWA, Istanbul ha visto la presenza di oltre 1150 nuove stanze negli ultimi 12 mesi e questo ha contribuito a mantenere l’ARR stabile, mentre Dubai continua a registrare incrementi, al contrario di Abu Dhabi dove il prezzo è in calo in seguito a un aumento dell’offerta.
In America Latina si segnalano rialzi in particolare per il Brasile: i prezzi dovrebbero continuare a salire in vista della Fifa World Cup e, secondo le previsioni di Cwt, le tariffe vedranno rincari fino all’8,5%. In generale, in America Latina Carlson Wagonlit Travel stima per il 2014 aumenti sino al 5,8%.
Quanto alle altre macroregioni, in Asia Pacific Cwt si attende una crescita dei costi sino al 4,9% e in nord America intorno a +3,9% (negli Stati Uniti l’aumento sarà maggiore, raggiungendo quasi un +5%). Nell’area Emea, poi, si prevede una fluttuazione dei prezzi da -2,5% a +1,6%.
L’indagine di Advito mette in risalto come, in generale, le compagnie alberghiere cercheranno di ottenere incrementi delle tariffe negoziate tra il 4 e il 6%, ma, secondo la ricerca, riusciranno a ottenere più probabilmente solo la metà di quanto sperato. Unica eccezione saranno le strutture in Africa e America Latina. Come per il 2013, anche per il 2014 ci sarà una forte differenza tra le città principali e quelle secondarie: si attendono rialzi anche a due cifre per centri quali New York e Hong Kong e per destinazioni emergenti come San Paolo e Luanda, mentre ci saranno buone opportunità di negoziazione nelle città più piccole.
Infine, una stima del New York University Tisch Center for Hospitality prevede che le tariffe corporate negoziate cresceranno del 5-6% rispetto al 2013. Come segnalato anche nella ricerca di  Advito, ci sarà una significativa distanza tra le aspettative di buyer e seller.

Trasporto via terra
Sia Advito che Cwt stimano aumenti moderati delle tariffe per l’autonoleggio, fino a un massimo del 4%. In nord America, però, l’incremento potrebbe essere minore: già quest’anno la forte concorrenza tra i tre principali fornitori ha giocato a favore dei buyer, mantenendo i prezzi sotto controllo. In America Latina Cwt prevede rincari sino al 3,6%, mentre in Asia Pacific fino al 3%. I prezzi del car rental varieranno invece considerevolmente nell’area Emea: fino a +4% per Russia, Germania e Regno Unito, -1,2% in Italia e sino a -4% in Spagna.
Nell’ambito del trasporto ferroviario, in America Latina – come sottolinea l’indagine di Cwt – il progetto di alta velocità, a lungo discusso, è arrivato alla sua attuazione. Inoltre, sia lo studio di Carlson Wagonlit Travel che quello di Advito mettono in rilievo come proseguano gli investimenti per l’AV in Cina. In Europa, invece, molto interessante è il nuovo provider francese Ouigo. Si tratta di un servizio low cost pensato per competere con le compagnie aeree a basso costo, di cui rispecchia anche il modello di business.

Settore M&E
Saliranno le tariffe dei servizi meetings & events il prossimo anno a livello generale, soprattutto nelle città principali. È quanto indicano i forecast di Advito e Cwt. L’indagine di Advito evidenzia che la domanda continuerà ad aumentare e per i buyer la disponibilità degli spazi diventerà un problema sempre maggiore. Secondo le previsioni di Cwt, in America Latina ci saranno gli incrementi più consistenti dei costi giornalieri per partecipante (4-7%), seguiti dal +4-5% dell’area Apac.
In Europa tali costi rimarranno costanti perché i fornitori ridurranno i prezzi per stimolare la domanda, mentre in nord America potranno salire fino al 5,5%, poiché la domanda continuerà a superare l’offerta.
 
Focus sull’Italia
Un quadro interessante dell’andamento del Bt in Italia emerge dall’ultima release digitale della “Business Travel Survey 2013” di Uvet American Express, relativa al primo semestre di quest’anno. Confrontando il trend delle trasferte e delle relative spese nel primo semestre dell’anno, si nota  un incremento di 2 punti percentuali per quanto riguarda le prime e una flessione di 4 punti per quanto attiene alle seconde. Questo significa che le aziende continuano a viaggiare, ma cercano le soluzioni più economiche. Nei primi sei mesi del 2013, i servizi rail e hotel hanno registrato, a livello di numero di trasferte, un incremento rispettivamente di circa il 10% e 3%, mentre il car rental e i voli sono calati dell’1% e del 5%. Oltre i due terzi delle spese per il BT si riferiscono al comparto air, con una quota in diminuzione dell’1,5% circa rispetto al primo semestre del 2012 (da 69,5% a 67,9%). L’hôtellerie ha invece incrementato leggermente il suo peso nel mix di spesa (da 20,4% a 21,7%), così come il rail (da 6,3% a 6,7%). L’autonoleggio, infine, ha visto calare la sua quota dal 3,3% al 3,1%. Riguardo al comparto aereo, la ricerca evidenzia un aumento del 6% delle trasferte intercontinentali. I viaggi in Europa, invece, continuano a diminuire, così come i voli domestici, mentre cresce l’utilizzo dei servizi ferroviari ad Alta Velocità, che fanno sempre più concorrenza al trasporto aereo.

Hotel: mutano le politiche di acquisto
Cisalpina Research, il centro studi di Cisalpina Tours, ha recentemente pubblicato un’indagine, dedicata al mercato italiano, che analizza i nuovi scenari in tema di acquisti alberghieri. Secondo la ricerca (“Hotel sempre più dinamici: come cambiano le politiche d’acquisto delle aziende?”), il 53% degli interpellati ha dichiarato che le proprie politiche aziendali prevedono la concentrazione delle spese in poche strutture specifiche, così da ottenere tariffe preferenziali. Se da un lato tutti gli intervistati hanno confermato l’esistenza nella travel policy di regole generali per i pernottamenti alberghieri, dall’altro quasi il 70% non ha previsto l’obbligo di utilizzare gli hotel convenzionati. Per quanto riguarda poi la conoscenza delle nuove dinamiche di offerta tariffaria, solo il 21% dichiara di essere aggiornato in questo senso. Nonostante ciò, è diffusa l’idea che l’utilizzo del canale web garantisca vantaggi economici (47% delle risposte).
L’indagine ha anche evidenziato su quali aspetti si concentra la negoziazione: la minoranza del campione (12%) si limita al solo prezzo della stanza, mentre il 34% cerca di includere anche il breakfast e il 14% circa ritiene oggetto di attenzione anche parcheggio, wi-fi, lunch/dinner e sale meeting.

Testo di Elena Corti, Mission n.6, ottobre 2013

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