Al BizTravel Forum 2025, uno degli appuntamenti più attesi dalla travel industry italiana, Valerio De Molli – Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti – ha delineato il quadro di un settore in profonda trasformazione. Un mercato che, dopo la grande frenata del 2020 e la ripresa irregolare degli anni successivi, nel 2025 si trova a ridefinire le proprie priorità tra geopolitica, tecnologia e nuove esigenze delle imprese.
Uno scenario globale frammentato, ma con segnali di consolidamento
De Molli ha sottolineato come l’economia mondiale stia attraversando una fase di “turbulenza strutturale”: crescita debole in Europa, dinamiche espansive negli Stati Uniti spinte dall’innovazione, e un’Asia sempre più competitiva sulle filiere industriali e tecnologiche.
L’Italia, pur mostrando resilienza, soffre rallentamenti in export, manifattura e investimenti. Nel complesso, il 2025 appare come un anno di transizione, in cui le imprese devono conciliare pianificazione e gestione del rischio.
Secondo l’analisi, il business travel resta un indicatore chiave della salute economica: continua a crescere, ma con ritmi moderati e un’elevata selettività della domanda.
Il nuovo business travel: meno viaggi, più valore
A emergere è un modello completamente diverso rispetto al pre-pandemia. I viaggi d’affari non scompaiono, anzi, ma vengono ripensati.
Secondo De Molli, oggi prevalgono tre logiche:
- viaggi più brevi ma più frequenti, soprattutto su distanze medie;
- trasferte ad alto contenuto strategico (clienti chiave, consolidamento partnership, eventi globali);
- attenzione stringente ai costi, con un ritorno al duty of care come priorità assoluta.
Le aziende richiedono inoltre un’analisi sempre più avanzata dei dati, integrazione dei servizi e strumenti digitali capaci di gestire processi complessi in modo automatizzato.
IA e automazione: il vero driver di cambiamento
Uno dei punti centrali della presentazione è stato l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul business travel.
Secondo Ambrosetti, l’IA generativa sta accelerando:
- automatizzazione delle prenotazioni;
- ottimizzazione dei budget;
- gestione dinamica delle trasferte;
- sicurezza dei viaggiatori in tempo reale;
- integrazione dei sistemi aziendali con piattaforme travel.
Le TMC (Travel Management Company) stanno evolvendo da semplici intermediari a partner tecnologici, con un ruolo cruciale nell’analisi predittiva e nel controllo dei costi.
Sostenibilità: dal “nice to have” all’obbligo regolatorio
Un altro tema dominante è la sostenibilità, non più lasciata alla volontà delle singole aziende ma guidata da norme europee, CSRD e reporting obbligatori.
Le imprese sono chiamate a:
- ridurre CO₂ dei viaggi,
- ottimizzare mix aereo/treno,
- adottare strumenti di tracking delle emissioni,
- ripensare policy interne e supplier strategy.
Il treno si conferma il mezzo preferito per tratte medio-brevi grazie a riduzione delle emissioni e minore imprevedibilità operativa, mentre l’aereo resta centrale sulle lunghe distanze, ma con pressioni crescenti verso carburanti sostenibili e flotte più efficienti.
Un settore che torna a investire
Nonostante l’incertezza, il business travel mostra segnali di consolidamento: aumenta la domanda corporate, crescono meeting ed eventi internazionali, e riparte il turismo d’affari nelle capitali europee, con Milano tra le città più dinamiche.
De Molli evidenzia come il settore debba “cogliere la finestra di opportunità” del 2025-2027: chi investirà ora in digitalizzazione, sostenibilità e nuove competenze sarà pronto per il nuovo ciclo espansivo previsto dal 2028.














