L’accesso agli Stati Uniti attraverso il programma ESTA (Electronic System for Travel Authorization) è soggetto a requisiti sempre più stringenti, che cambiano continuamente in base al contesto geopolitico globale. Ecco perché, per chi viaggia in questo 2025, è necessario conoscere la black list USA ESTA che potrebbe introdurre criteri più severi per l’ingresso negli USA senza visto.
In questo articolo analizziamo quali sono i Paesi che sono attualmente esclusi dal programma ESTA con restrizioni totali e quali sono quelli con restrizioni parziali.
Cosa si intende per Black list ESTA
Innanzitutto cerchiamo di capire cosa si intende per Black list ESTA. Quando si parla di questa “lista nera” sostanzialmente si fa riferimento a un elenco di paesi per i quali è precluso l’accesso agli Stati Uniti tramite il programma Visa Waiver. Ciò vale sia per chi ha la cittadinanza in questi Paesi ma anche per chi ha anche effettuato un sigolo viaggio anni prima in uno dei paesi inseriti nella lista potrebbe risultare determinante per l’approvazione o meno dell’autorizzazione ESTA.
Chi ha viaggiato in determinati stati considerati ad alto rischio, infatti, potrebbe vedersi negata l’autorizzazione elettronica e dover richiedere un visto tradizionale, con procedure più complesse, tempistiche più lunghe e costi aggiuntivi.
Per le aziende, questo rappresenta un potenziale ostacolo nella gestione agile delle trasferte, specialmente quando coinvolgono figure chiave o viaggi pianificati con poco preavviso.
Black list USA ESTA 2025: le ultime novità
Un ordine esecutivo firmato il 4 giugno 2025 (Executive Order: Restricting the entry of foreign nationals to protect the United States from foreign terrorists and other national security and public safety threats) ha stabilito nuove misure per il controllo degli ingressi via ESTA, con criteri più severi per l’approvazione dell’autorizzazione.
La proclamazione è stata fatta in conformità all’Ordine esecutivo 14161, emesso il 20 gennaio 2025, che ha ordinato a diverse agenzie, tra cui il Dipartimento di Stato e il Dipartimento per la sicurezza interna, di avviare una “valutazione approfondita del rischio che i paesi rappresentano per gli Stati Uniti”.
La scheda informativa della Casa Bianca sulla Proclamazione cita la sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti nel caso Trump contro Hawaii (2018), che ha confermato l’autorità del Presidente di utilizzare la sezione 212(f) dell’Immigration and Nationality Act (INA) per proteggere gli Stati Uniti attraverso restrizioni all’ingresso.
Tra i paesi completamente esclusi dal programma ESTA figurano:
- Afghanistan
- Birmania
- Chad
- Repubblica del Congo
- Guinea Equatoriale
- Eritrea
- Haiti
- l’Iran
- Libia
- Somalia
- Sudan
- Yemen
Per chi proviene da questi paesi, come dicevamo, la restrizione è totale sia “come immigrati che non immigrati”.
Ci sono poi paesi che sono soggetti a restrizioni parziali e hanno limitazioni su specifici tipi di visto (b-1/b-2, f, j) e sono:
- Burundi
- Cuba
- Laos
- Sierra leone
- Togo
- Turkmenistan
- Venezuela.
Per i sette paesi soggetti a restrizioni parziali, è vietato l’ingresso agli immigrati che richiedono la residenza permanente negli Stati Uniti, nota anche come “Green Card”, e ai non immigrati che richiedono visti B-1, B-2, B-1/B-2, F, M e J. Per fare un esempio ai cittadini di questi paesi si vieta l’accesso con visti temporanei per affari e/o turismo, studenti e partecipanti a programmi di scambio.
Inoltre, “i funzionari consolari ridurranno la validità di qualsiasi altro visto per non immigrati rilasciato ai cittadini [dei sette paesi parzialmente soggetti a restrizioni] nella misura consentita dalla legge”.
Cosa significa per travel manager e le aziende globali
L’aggiornamento della black list ESTA nel 2025 conferma un trend ormai chiaro: gli Stati Uniti stanno rafforzando il controllo sui cittadini di paesi considerati ad alto rischio, rendendo l’ingresso nel paese sempre più selettivo. Per i travel manager, questo si traduce nella necessità di conoscere con precisione la cittadinanza dei collaboratori coinvolti in trasferte verso gli USA e valutare preventivamente eventuali limitazioni legate al programma esta.
Le aziende che operano su scala internazionale devono tener conto di questi aggiornamenti per pianificare viaggi e appuntamenti strategici, evitando ritardi o dinieghi all’ingresso. In uno scenario geopolitico in costante evoluzione, restare informati sulle restrizioni in vigore non è solo una misura precauzionale, ma fondamentale per gestire la mobilità aziendale.