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Fallimento della compagnia aerea brasiliana Azul

Il chapter 11 americano significa pesante ristrutturazione per la compagnia aerea Azul, ma i voli non sono sospesi

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In Brasile una compagnia aerea molto nota e capace di vincere per puntualità fino a pochi anni fa, la Azul, ha di recente avviato procedura di fallimento, per le proprie attività negli Usa ora politicamente retti da Trump che, come scriviamo a parte, influenza parecchio i viaggi, anche d’affari e in aereo. Non solo per le classiche regole dei documenti in accesso agli Stati Uniti.

Chapter 11, cosa significa in questo caso

La compagnia aerea brasiliana Azul ha annunciato di aver presentato un’istanza di protezione dal fallimento negli Stati Uniti, ai sensi del “chapert 11” del codice fallimentare.

In pratica, come spiegano gli stessi uomini della compagnia aerea, la procedura prevede una ristrutturazione complessiva con l’obiettivo di rafforzare la propria posizione finanziaria. Attraverso nuovi finanziamenti per circa 1,6 miliardi di dollari, la cancellazione di oltre 2 miliardi di dollari di debiti e un aumento di capitale fino a 950 milioni di dollari al termine del processo.

I voli Azul non sono sospesi

Azul ha però assicurato sul fatto che continuerà a operare normalmente, durante il periodo di ristrutturazione, mantenendo tutti gli impegni assunti con clienti e partner, inclusi voli e prenotazioni.

Il piano di ristrutturazione è sostenuto dai principali azionisti dell’azienda, dagli obbligazionisti, il maggiore locatore AerCap e i partner strategici United Airlines e American Airlines.

In un comunicato rivolto agli investitori, l’amministratore delegato di Azul, John Rodgerson, ha attribuito le difficoltà finanziarie della compagnia agli effetti prolungati della pandemia di Covid-19, alle “turbolenze macroeconomiche” e ai problemi nella catena di approvvigionamento del settore aeronautico.

 

 

Fonte: Agenzia Nova
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