Low cost: l’Italia s’è desta

Un panorama singolare, quello dell’attuale trasporto aereo, caratterizzato da un lato dalle compagnie di linea faticosamente impegnate nel compito di risalire la china e riportare i bilanci in attivo, dall’altro dall’ascesa inarrestabile dei vettori low cost, considerati da più parti come l’unica reale alternativa a un modello di business dei carrier tradizionali. Una crescita testimoniata anche dai dati pubblicati di recente dall’Aea, Association of European Airlines, secondo cui i principali vettori “no frills” europei (Ryanair, Go, Easyjet, Virgin Express, Buzz, bmibaby), dall’estate 2001 all’estate 2002 hanno aumentato la loro capacità del 48,3%.

Gli ingredienti di un successo

Gli ingredienti di questa ricetta vincente sono ormai noti: innanzitutto, l’abbattimento dei costi di distribuzione grazie alle vendite di biglietti online o tramite call center; poi, il servizio di bordo ridotto all’osso (niente catering se non a pagamento, niente pre-assegnazione dei posti) e l’adozione di flotte monotipo (ovvero costituite dallo stesso modello di aeromobili) per ottimizzare i costi di manutenzione; infine, la scelta di operare da aeroporti minori – meno congestionati rispetto ai grandi hub – per risparmiare sulle spese di handling. Una formula che sta mettendo in difficoltà le compagnie aeree tradizionali. E’ di qualche mese fa il grido di allarme di Jean-Cyril Spinetta, presidente di Air France, che, nel presentare il saldo positivo della compagnia nel primo semestre 2002, aveva dichiarato che l’avanzata delle low cost rischia di penalizzare fortemente il mercato domestico dei vettori di linea. Ad esempio, l’espansione sullo scalo di Parigi Orly della compagnia a basso costo Air Lib – da febbraio a terra per la revoca della licenza da parte del ministro dei Trasporti francese a causa delle difficoltà finanziarie – ha causato una perdita del 26% sul collegamento Parigi-Marsiglia operato da Air France.

Rivedere le strategie tradizionali

Data la situazione, i carrier tradizionali sono costretti a rivedere le loro strategie, proponendo a loro volta tariffe e servizi a basso costo. È il caso di Meridiana, che a gennaio ha annunciato il lancio di 1,5 milioni di posti con tariffe comprese tra 9 e 49 euro (ma con servizi di bordo tradizionali). Le vendite saranno affidate sia a Internet e al call center, sia alle agenzie di viaggio. A pochi giorni di distanza, anche Alpi Eagles ha introdotto sei tariffe di sola andata a partire da 9 euro, tasse aeroportuali escluse. I biglietti disponibili sono 300mila, e anche in questo caso potranno essere acquistati sia tramite agenzia, sia online (www.alpieagles.com), sia telefonando al centro prenotazioni. Rislae inoltre al 30 marzo l’ingresso di Sas nel mondo delle low fare. Quattro aeromobili della compagnia scandinava, caratterizzati da una nuova livrea studiata ad hoc, effettuano voli a prezzi concorrenziali per numerose destinazioni europee. In Italia, vengono effettuati i collegamenti Copenhagen-Bologna, Stoccolma-Bologna e Stoccolma-Roma, la cui commercializzazione è affidata ai canali tradizionali.

Un mercato in fase di concentrazione

Questo per quanto riguarda l’“offensiva” dei vettori tradizionali nei confronti delle “no frills”. Ma sul fronte delle low cost, che cosa sta accadendo? Negli ultimi mesi si sono registrati due fenomeni di rilievo: innanzitutto, la nascita di nuove compagnie, quali Germanwings, BasiqAir, Jet2, Volareweb, Hapag Lloyd Express e FlyGlobespan.com, che testimoniano la grande vitalità di questo settore. Dall’altro, alcune importanti acquisizioni, che potrebbero essere il segnale di una nuova tendenza alla concentrazione del mercato delle low cost: dopo l’acquisto di Go Fly da parte del colosso britannico Easyjet l’anno scorso, infatti, a gennaio è stata la volta di Buzz(vettore “no frills” di proprietà di Klm), rilevata da Ryanair per la cifra di 23,9 milioni di euro (la conclusione dell’accordo è prevista per il 1° aprile).

In Italia

E veniamo ora all’offerta sul mercato italiano, dove attualmente operano numerose compagnie aeree low cost, che garantiscono collegamenti con le principali città europee a tariffe minime che non superano i 49 euro. Tra queste, alcune realtà relativamente nuove sembrano destinate a conquistare ampie fasce di clientela. A novembre, ad esempio, è cominciata l’attività diGermanwings, vettore nato dalla conversione dell’attività charter di Eurowings. La nuova low fare, che dispone di una flotta di cinque Airbus A319 e un Airbus A320, propone due frequenze giornaliere da Milano Malpensa e Roma e una da Venezia e Bologna per lo scalo di Colonia/Bonn, con prezzi a partire da 29 euro tasse incluse. Il modello di business del vettore si differenzia parzialmente da quello classico delle low cost. Infatti, i collegamenti vengono effettuati dai grandi hub aeroportuali e il servizio, più curato e attento al confort (poltrone in pelle, presenza di intrattenimenti di bordo) punta a conquistare, oltre alla clientela leisure, anche il segmento corporate. «Siamo convinti – ha dichiarato il managing director Joachim Klein – che la nostra offerta diventerà in breve tempo un punto di riferimento anche per chi viaggia per affari ed è alla ricerca di soluzioni con un ottimo rapporto qualità-prezzo». Tra gli ambiziosi obiettivi della società, trasportare entro il 2003 tre milioni di passeggeri, raddoppiare il numero dei velivoli e raggiungere un giro d’affari di 224 milioni di euro.

Collegamenti con la Germania vengono offerti anche da Hapag Lloyd Express, compagnia low cost fondata lo scorso dicembre dal colosso tedesco del turismo Tui. In Italia, il vettore effettua servizi giornalieri per Colonia da Milano Orio al Serio, Napoli, Pisa e Venezia. La compagnia, che nel primo anno di attività prevede di raggiungere quota 1,3 milioni di passeggeri, ha una flotta composta da Boeing 737-700 con 148 posti. Attualmente i biglietti (che partono da una tariffa minima di 19,99 euro, tasse incluse) possono essere acquistati in Internet o tramite call center, ma la compagnia sta valutando anche per il mercato italiano il canale delle agenzie di viaggio, già attivo in Germania.

Ancora, BasiqAir, la compagnia fondata da Transavia Airlines, a partire dal 30 marzo ha inaugurato i collegamenti con gli scali di Milano Orio al Serio (due voli giornalieri), Pisa e Napoli (sei voli settimanali) con Amsterdam Schipol. A differenza di Hapag Lloyd Express, BasiqAir non riconosce alcuna commissione alle agenzie di viaggio, alle quali consente però di applicare un “service charge” sulle tariffe.

Da segnalare, inoltre, l’inaugurazione del “City Shuttle” di Air Berlin, un collegamento giornaliero tra Milano Orio al Serio e le città tedesche di Dortmund e Münster. La compagnia, che nel 2001 ha trasportato 5,5 milioni di passeggeri, propone tariffe a partire da 49 euro. Ma, a differenza delle low cost tradizionali, offre ai passeggeri bibite analcoliche e snack gratuiti.

In aprile, inoltre, si è verificato l’ingresso nel mercato italiano di Jet2, vettore di proprietà della società britannica Dart Group che propone tre frequenze settimanali da Milano Orio al Serio per l’aeroporto di Leeds, in Inghilterra, di My Travel Lite, del Gruppo My Travel – che collega quotidianamente l’aeroporto Federico Fellini di Rimini con Birmingham – e della scozzeseFlyGlobespan.com, compagnia aerea del gruppo Globespan, con tre voli settimanali sulla rotta Roma-Glasgow.

La prima low cost italiana

Sempre ad aprile, ha preso il via la risposta italiana all’“invasione” di low cost straniere nel nostro Paese. Stiamo parlando di Volareweb, costola del gruppo veneto Volare Group, che riunisce le compagnie aeree Air Europe e Volare Airlines. Il nuovo carrier ha una flotta di 10 Airbus A320 e A319 con 150 e 180 posti, dalla livrea blu e con il tricolore sulla prua e sulla coda. Con questi velivoli propone, per la prima volta nel nostro Paese, collegamenti domestici a basso costo dagli aeroporti di Venezia, Milano Malpensa, Bari e Brindisi. Inoltre, effettua voli internazionali per la Francia, la Germania e la Spagna. I biglietti possono essere acquistati tramite il sito Internet (www.volareweb.com), il call center (899/500030) e le agenzie di viaggio.

Le novità di Ryanair

Prosegue, intanto, l’attività dei vettori low cost ormai consolidati, come il colosso Ryanair. Abbiamo già accennato all’acquisizione di Buzz, che è stata portata a termine ad aprile e ha permesso alla compagnia di tornare in testa alla classifica dei vettori “no frills” europei, sorpassando il suo principale concorrente, il britannico Easyjet. L’acquisto ha portato alla compagnia di Michael O’ Leary due milioni di nuovi passeggeri da aggiungere ai 14,5 trasportati nel 2002 (quando il vettore ha raggiunto un tasso di riempimento dell’85%) e le ha consentito di rafforzare la propria presenza sul mercato tedesco e su quello francese. Nei mesi scorsi, la compagnia ha confermato l’interesse per il mercato italiano inaugurando una nuova base operativa a Orio al Serio e ha piazzato un ordine per 22 nuovi Boeing 737-800, con un’opzione per acquistarne altri 78 entro il 2010.

In Italia il vettore propone collegamenti giornalieri per Londra dagli aeroporti di Milano Orio al Serio, Torino, Brescia, Genova, Forlì, Treviso, Pescara, Trieste, Ancona, Pisa, Roma Ciampino e Alghero, nonché tre voli su Bruxelles da Treviso, Pisa e Roma Ciampino e su Francoforte da Orio al Serio, Pisa e Pescara.

Easyjet con il vento in poppa

Che dire poi di Easyjet? L’anno finanziario della compagnia (che, come abbiamo detto, ha rilevato nel 2002 il vettore Go Fly), chiuso al settembre 2002, ha registrato risultati record. Gli utili ante imposte sono cresciuti del 78%, passando da 40 a quasi 72 milioni di sterline, e il fatturato si è attestato a 552 milioni di sterline (contro i 357 del 2001). Inoltre, i passeggeri trasportati hanno raggiunto quota 11,4 milioni (+60% rispetto all’anno precedente). Nel mercato italiano, il vettore opera su sette rotte (da Milano Linate, Roma Ciampino, Bologna, Venezia e Napoli a Londra Stansted e da Venezia a Bristol e East Midland) e prevede di trasportare da e per il nostro paese un milione di passeggeri entro il prossimo settembre. Un risultato a cui contribuisce anche l’introduzione di un nuovo volo Milano Linate-Londra Gatwick a partire dall’8 maggio. «Una scelta – sottolinea Letizia Orsini, responsabile marketing e vendite in Italia – che dimostra la volontà di Easyjet di continuare a investire sul mercato italiano».

Virgin amplia i collegamenti

Novità anche per Virgin Express, il vettore belga di proprietà di Virgin Group. La compagnia – che nel 2002 ha trasportato 2,7 milioni di passeggeri -, il 30 marzo ha aperto un nuovo collegamento giornaliero tra Roma e Amsterdam Schipol, che si aggiunge ai voli già operativi da Milano Linate e Roma Fiumicino per Bruxelles.

Una low cost per gli agenti di viaggio

E concludiamo con una notizia che negli ultimi tempi ha suscitato viva curiosità nel settore. A gennaio è partito AgentAir, progetto per la costituzione di una compagnia aerea low cost ad opera di una cordata di agenzie di viaggi. L’ambiziosa iniziativa, ulteriore passo avanti nel processo di verticalizzazione del mercato turistico, è partita da Maurizio Sella, titolare dell’agenzia di Lecco “Il Gusto del Viaggio”. Stando alle indiscrezioni il piano di business (che non è ancora stato ufficializzato) prevederebbe un capitale azionario di 15 milioni di euro, con la partecipazione di 5mila agenzie. Che, oltre ad avere l’esclusiva sulla vendita dei biglietti, incasseranno una commissione del 10% e gli utili derivanti dalle vendite dirette tramite Internet e call center. Il vettore disporrà di una flotta di otto aeromobili, con base operativa a Milano Orio al Serio.

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