caos bollo auto 2020

Caos bollo auto 2020, emendamenti del Milleproroghe rimandano a fine luglio

Un altro tassello si aggiunge al caos bollo auto 2020 di cui abbiamo iniziato a scrivere la scorsa settimana in seguito alla segnalazione di Aniasa, l’associazione dei noleggiatori che lamenta l’impossibilità al pagamento della tassa di possesso per le flotte aziendali.

Oggi Missionline.it torna sull’argomento grazie alla riflessione di Simone Costantini, amministratore delegato di Fleet Support, che segnala come soltanto la Lombardia abbia formalizzato il differimento del versamento dell’imposta. Come noto, quest’ultimo era fissato nel 31 gennaio scorso.

Gli emendamenti del Decreto Milleproroghe sul bollo auto

Nel frattempo, lunedì 10 febbraio scorso, le commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio nell’ambito dell’esame del Decreto Milleproroghe hanno approvato due emendamenti che di fatto sollevano le società di autonoleggio, concedendo più tempo per pagare il bollo.

Infatti, tra le variazioni al DL c’è quello sui periodi tributari in scadenza nel primo semestre 2020. Ed è una buona notizia, come auspicato da Aniasa.

In pratica, per i veicoli concessi in locazione a lungo termine senza conducente «le somme dovute a titolo di tassa automobilistica vanno versate entro il 31 luglio 2020 senza l’applicazione di sanzioni e interessi».

Vediamo con ordine gli accadimenti e dipaniamo la questione.

Aniasa prevede rincari del bollo auto del 20%

Informa Aniasa: «Dopo le nostre continue sollecitazioni, la Commissione bilancio della Camera è intervenuta con una variazione supportata da tutti i gruppi parlamentari e martedì scorso, nell’ambito dei lavori del Milleproroghe, è stato inserito l’emendamento che prevede due aspetti fondamentali: il primo è la possibilità di pagare il bollo senza sanzioni entro il 31 luglio, mentre il secondo stabilisce che entro il 30 aprile con decreto ministeriale del Mef, di concerto con Mit, e sentiti l’ente accertatore (Aci) e le associazioni di categoria del Noleggio a lungo termine (Aniasa), si provveda alla regolamentazione dei pagamenti».

La questione non è di facile soluzione in quanto le caratteristiche del noleggio cozzano contro la nuova legislazione imposta dalla Conferenza Stato-Regioni. Da parte delle imprese di Nlt e di Aniasa c’è tutta la collaborazione per ridurre l’impatto verso la clientela aziendale.

«Anche le 3.200 amministrazioni pubbliche che utilizzano ogni giorno i veicoli a noleggio avranno penaliźzazioni. Si prevede un aumento del costo del bollo di almeno il 20%».

Una struttura informatica inadeguata alle novità

Spiega Simone Costantini: «Il problema dei pagamenti è dovuto al fatto che la struttura informatica non è pronta ad accogliere le novità introdotte dal Decreto fiscale 2020 e l’unica Regione ad aver “circolarizzato” ufficialmente la sospensione fino al 29 febbraio era la Lombardia».

Cosa ha generato il cosiddetto “caos bollo auto 2020”?

Con la Finanziaria 2020 l’obbligo del pagamento della tassa di possesso del veicolo passa dal proprietario del mezzo (ad esempio la società di noleggio a lungo termine) all’intestatario del contratto di noleggio.

«Questo cambiamento epocale porta con sé tantissime problematiche organizzative ed economiche, ma soprattutto, e come spesso accade, la legge corre più veloce della sua applicazione – continua Costantini -. Infatti, i sistemi nazionali di incasso non sono pronti e non permettono l’operazione se non manuale, uno ad uno».

Il che diventa un vero e proprio incubo per le società di noleggio che hanno centinaia di migliaia di veicoli e devono operare il pagamento della tassa su Regioni differenti da quelle dei proprietari dei mezzi.

Caos bollo auto 2020, come funziona tra Pra e Motorizzazione

Perché nasce il problema “informatico”? Sempre l’AD di Fleet Support ci spiega: «Per immatricolare un veicolo, fino a quando non sarà pienamente operativo il Certificato Contestuale, si devono seguire due strade parallele: il Pra (Pubblico registro automobilistico) dell’Aci e la Motorizzazione Civile (cioè il Ministero dei trasporti). Inoltre dal 2017 i detentori di contratti di noleggio sono obbligati a comunicare alla Motorizzazione, attraverso una pratica esperita sul Portale dell’Automobilista, l’inizio e la fine della locazione oltre alla loro ragione sociale, attività che usualmente ormai viene delegata al noleggiatore».

Simone Costantini, AD di Fleet Support

Continua: «Oggi ogni Regione, in autonomia, stipula delle convenzioni con un riscossore (nella fattispecie un polo telematico, come Aci ad esempio) per riscuotere la tassa di possesso/bollo. I poli telematici rappresentano infrastrutture tecnologiche che raccolgono milioni di dati, per pagare i bolli e non solo. Tuttavia, i sistemi di riscossione, come impostati, riconoscono due figure per identificare la Regione beneficiaria della tassa di possesso: l’intestatario del mezzo oppure il titolare del contratto finanziario di leasing. Ed è qui il nodo: è tecnicamente impossibile incassare la tassa di possesso di una qualsiasi Regione differente da quella del noleggiatore in quanto manca proprio il “campo” informatico idoneo a effettuare tale operazione».

Pagamenti libretto per libretto, un incubo per le aziende

Cosa hanno fatto al momento i riscossori per permettere di riscuotere le tasse di possesso dai noleggiatori? «Hanno fatto sì che si possano imputare i dati libretto per libretto. Uno per uno. Un’assurdità per chi ha flotte a cinque zeri».

Questa è la situazione attuale che interessa il settore delle flotte auto.

Invece, per i privati il tema del bollo auto 2020 è incentrato sull’ampliamento degli “sportelli” dove poterlo pagare. Dal 1° gennaio 2020, infatti, anche le banche attraverso i loro Atm abilitati lo incassano. La Regione Lombardia applica lo sconto del 15% sul bollo auto se si paga tramite banca, attivando la domiciliazione.

Anche gli uffici postali, oltre al sito web e alle app digitali di Poste Italiane, sono abilitati, così come i canali Sisal e Lottomattica. Infine, non dimentichiamo PagoPA, cioè i moduli standardizzati di pagamento presenti sui siti web della Pubblica Amministrazione.

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