il noleggio auto sposa la sostenibilità

Il noleggio auto sposa la sostenibilità: Arval Beyond entra nel vivo

Il noleggio auto sposa la sostenibilità: Arval Beyond entra nel vivo e proietta la società di autonoleggio in un più ampio raggio di azione. Quello della mobilità sostenibile rivolta non solamente alle imprese come offerta corporate per gli assegnatari di un’auto aziendale, ma a tutti i loro dipendenti, ai partner delle alleanze e B2C. Ha illustrato ieri il piano quinquennale 2020-2025 Alain Van Groenendael, presidente e Ceo della società francese di proprietà di Bnp Paribas. Insieme a lui i 4 manager responsabili delle divisioni che attueranno l’ampliamento del business model. E cioè la rete dei punti di noleggio e assistenza, l’area mobility, quella della trasformazione energetica e quella delle partnership attiva su 30 Paesi.

Tutte insieme queste business units contribuiranno a creare lo schema con target al 2025:

flotta di 500mila veicoli elettrificati nel mondo su due milioni;

riduzione del 10% del tasso di incidenti;

80% della flotta sarà connessa;

almeno un’alleanza in ogni Paese dove opera;

fra 5 anni, Arval sarà carbon neutral.

Arval cambia pelle, senza perdere di vista il core business. «Noleggio vuol dire utilizzo e ci stiamo spostando da un tipo di mobilità ad un’altra: le auto non sono più sufficienti. Ecco perché cambiamo l’offerta, ampliandola», commenta il presidente.

Approfondisci su Arval Beyond in questo articolo.

Mobilità sostenibile a 360°

Continua: «Il piano quinquennale Arval Beyond ci porterà a proporre qualcosa di semplice al miglior prezzo e dal minor impatto ambientale possibile: in questo senso intende essere un game changer. Arval era un’azienda troppo car centric». L’input arriva da Bnp Paribas i cui valori aziendali puntano a produrre un ritorno positivo sulla società. E la sostenibilità ambientale è una opzione vincente.

Di qui le azioni in quattro direzioni: mobilità a 360 gradi, facilitare l’accesso alle auto elettriche attraverso soluzioni di noleggio flessibili, espansione della connettività internet e delle collaborazioni come con la Cassa di risparmio di Barcellona (la Caixa), di cui vi spieghiamo più avanti.

In ogni regione, Arval le declinerà al mercato. E per fare l’esempio dell’Italia, diretta da Stefan Majtan, il nuovo business model di mobilità sostenibile a 360° si traduce nell’introduzione di un nuovo servizio. «La nostra proposta si arricchisce del noleggio a lungo termine di biciclette elettriche, con un canone fisso mensile», annuncia il direttore.

Arval Beyond porta le biciclette elettriche sul mercato italiano

L’Italia è uno dei 4 hub più importanti per Arval. Proprio nel nostro mercato sono stati avviati progetti innovativi come Arval mid term, il noleggio flessible da 1 a 24 mesi e il corporate car sharing. Ma anche la campagna “The journey goes on” allo scioglimento del lockdown, per andare incontro alle imprese con un’offerta flessibile.

Inoltre, la partnership con Telepass: «La possibilità di avere auto connesse ci consegna informazioni per sviluppare nuovi servizi: ecco perché Telepass Next acquisterà sempre più importanza, offriremo presto anche il parcheggio in strada attraverso questa soluzione», anticipa Majtan.

Inoltre, il direttore fa sapere che anche la direzione del noleggio “pay per use” è tracciata: Arval sarà in grado di proporlo grazie alle tecnologie di cui è già in possesso.

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Alessia Pedersini

Ma dicevamo delle e-bike in flotta.

La marketing manager e responsabile della Csr, Alessia Pedersini, spiega: «Dalle nostre indagini sulle aziende-clienti emerge che il 41% la utilizzerebbe come mezzo abituale e in media percorrono circa 15 chilometri nel percorso casa-lavoro; tra le prime ragioni di apprezzamento il rispetto per l’ambiente e l’agilità nel traffico».

La bici elettrica proposta è prodotta da Kalkhoff, scelto per un network di manutenzione capillare. Il noleggio per 12 mesi è proposto a 113 euro al mese, che diventano 87 euro per 24 mesi con assicurazioni e copertura danni incluse.

Sottolinea la direttrice di Arval Mobility, Amelie Phelip: «Il Covid-19 ha accelerato nuovi appetiti di mobilità nella clientela aziendale: vediamo la profusione di e-bike e monopattini, così come di car sharing. Ci tengo a precisare che ogni soluzione è co-progettata con i clienti, ogni iniziativa su cui lavoriamo è realizzata insieme».

Aggiunge che l’universo di persone con cui Arval si confronta per mettere a punto le strategie conta su 50 milioni di individui, grazie alle relazioni dell’azionista.

Il noleggio auto sposa la sostenibilità e la connettività

Sul tema della transizione energetica con il target al 2025 di 500mila veicoli elettrificati nella flotta globale, Arval precisa: «Sono i nostri clienti a chiederlo, perché vogliono ridurre emissioni – Andrian Cainarean, head of mobility transition -. Perciò abbiamo introdotto la possibilità di noleggiare un EV per provarlo, con tariffe dedicate per questa offerta». Secondo il manager si verificherà una ulteriore accelerazione delle vendite di EV e Phev, intorno al +10/15, anche perché l’infrastruttura crescerà.

L’obiettivo di Arval è ridurre del 30% le emissioni di CO2 nel 2025. Con uno sguardo anche al vehicle-to-grid, lo scambio di elettricità tra auto e rete. Una prima proposta è pronta in Francia, poi verrà estesa ad altri mercati.

Intanto un team di sviluppatori interno lavora sulla telematica, interamente dedicato dedicato all’esperienza di guida e di utilizzo del noleggio.

Tra i diversi progetti allo studio, il primo che verrà lanciato sarà il pagamento del parcheggio automatico. Sono stati condotti alcuni test su clienti aziendali e il servizio varierà secondo il Paese. Ma l‘ecosistema della connettività sarà ampio, fa sapere Lakshmi Moorthy, direttrice Retail.

Intende auto che già pagano il parcheggio con un comando vocale.

«Un servizio sviluppato in Italia – dice -: la geolocalizzazione permette di chiedere al driver se possiamo attivare il pagamento, dunque egli riceve la fattura a fine mese, insieme al canone. Inoltre, il lavaggio dell’auto può essere incluso, di interni ed esterni, anche senza la presenza dell’utente. Allo stesso modo, la manutenzione si svolge in modalità senza la presenza dell’utente. E ancora, con la voce, il conducente chiede informazioni al sistema senza usare le mani».

Crescere con le partnership come Arval-Caixa

Per concludere, breve accenno ad “Arval inside”.

Con questo titolo, il noleggiatore intende il progetto delle partnership che dalla sua nascita nel 1989 sviluppa come strategia di crescita. Ha iniziato con banche e case auto, oggi intende ampliare ad altri stakeholder della filiera della mobilità. Come accaduto con Telepass in Italia. Ad esempio, anche energy provider.

Per il 2025 il goal è realizzare una collaborazione di successo in uno dei 30 Paesi in cui opera. In questo ambito rientra l’operazione con Caixa bank, che in Spagna beneficia di un’offerta di dedicata per 150mila auto per i prossimi 5 anni. L’accordo si sviluppa in 4 punti, come spiegato qui.

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