Polestar 3 Design

Polestar 3, Design azzeccato per la crossover svedese

Ne parla Nahum Escobedo, di Polestar, designer "papà" della 3 che punta a svettare tra le Bev di alto livello in ambito Crossover

Bella novità per il 2024, la nuova auto elettrica Polestar, la 3. Dopo l’ottima impressione avuta dalla 1 e dalla 2, di Polestar, anche il segmento Crossover medi, per molti genericamente Suv, vede entrare a listino prezzi un modello del marchio svedese.

Forte la tecnica, Bev cinese volendo a trazione integrale e molto potente, connessa e 100% digital. Ma anche lo stile non è da meno, anzi: creato nel centro europeo con l’opera di Nahum Escobedo, Design Manager Exterior della Casa (ex VW, Honda e Volvo) che ha già lavorato su Precept e Polestar 5, nel frattempo.

La 3 è un’auto palesemente Polestar anche se sono ancora poche e poco note, in Italia. Curatissima nell’aerodinamica, per ovvi motivi e figlia delle necessità, delle opportunità, di un’elettrica. Colpisce, tra le altre cose, per spoiler, prese aria e la Smartzone frontale, da fuori.

Dentro ambiente lussuoso ma razionale e poi molta tecnologia, audio, video e hardware, per utili funzioni anche in ottica aziendale (ma ne parleremo più avanti, separatamente).

Polestar 3 Design

Qualcuno la chiama Suv coupé, la sostanza è che pur alta da terra e volendo integrale, a doppio motore con 360 kW (380 con PP) per viaggiare fino a 209 km/h, è un veicolo sostenibile, tra i Bev. La Casa punta moltissimo all’ecologia e certifica l’impatto, dei propri modelli, senza decrescente nel tempo.

Al di là dell’effetto di una batteria da 111 kWh, per garantire autonomia fino a 610 km WLTP, è il dettaglio che si nota, rispetto “alla massa”. La semplice ricchezza di queste vetture dall’identità via via sempre più definita. Non da tutti, per ovvi motivi in Italia, con listino prezzi da 94.900 euro, per Polestar 3 MY24.

Nahum Escobedo, dicevamo, è precisamente orgoglioso del suo modello, ma non se ne vanta troppo pur se potrebbe. Mediamente desta attenzioni, questa Polestar 3: per come conferma le buone basi viste sulla 1, parlando di Bev ovviamente.

Proprio le elettriche, cinesi, sono spesso meno attrattive e personali delle Polestar.

«Per la 3 ci siamo presi tutti i riferimenti possibili, dal massimo dei 7 posti alle piccole, inserendoci a nostro modo. Con un’auto sportiva, che non nasconde nei dettagli tutta la cura che diamo e vogliamo comunicare. Per questo certe indicazioni e la Smart zone».

Vediamo molta cura di aerodinamica, ben nascosta in forme pulite e razionali (es. i passaggi in sezione orizzontale alle estremità) ma quanto è condizionato dal fatto di essere elettrici?

«Tutto, ogni dettaglio di stile e aerodinamica, dai cerchi al tetto, passa dal fatto di essere elettrici. Abbiamo però puntato alla nostra identità, ovunque. Come nell’illuminazione e nei colori».

Appunto colori e personalizzazioni, in esubero su certa concorrenza, qui sono ai minimi. Scelta, vincolo, spazio per Aftermarket?

«E’ una scelta di brand. Amo i colori ma ammetto che la nostra filosofia di design e in generale, per ora ben espressa dai toni semplici e uniformi. Chiunque potrebbe fare qualcosa in Aftermarket ma per ora non prevediamo altro. Abbiamo invece in cantiere nuovi modelli».

Polestar 3 Design

Certo, la Polestar 4, prossima in arrivo e per chi ama le belle forme compatte, sportive, viste al debutto assoluto, della 1?

«Certamente un taglio coupé arriverà per i segmenti più popolari, prima la 4 e la 5 (già anticipate al pubblico in versioni pre-serie), poi anche una bella Polestar roadster».

La 3, insieme alla 2 di recente aggiornata e la bella 1, sono presenti presso il nuovo Space Polestar di Milano, da poco inaugurato.

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