I milanesi da qualche anno conoscono bene il servizio di car-sharing offerto da Zity by Mobilize: “quello con le Dacia Spring elettriche fruibili anche per brevi tratte” in molti potrebbero confidenzialmente dire, che conta oltre 120mila utenti registrati.
Non tutti però sanno, specie chi da fuori capita poco frequentemente in zona, magari per lavoro, quali sono precisamente le possibilità offerte oggi, dal brand parte di Renault: attraverso nuovi servizi di noleggio più estesi.
La premessa è che di recente abbiamo assistito a un aumento della flotta Zity in Italia e soprattutto al lancio di una inedita forma di noleggio a breve termine, oltre all’iniziale servizio di puro sharing. A fare il punto della situazione, è Thiago Figueira, Country Manager per l’Italia di Zity by Mobilize.
Del car-sharing si è detto molto: come vedete il nostro mercato oggi, anche rispetto ad altri. Ci sono città di possibile interesse?
«Per il momento vista la situazione generale di contesto, è difficile scalare questo business (lo sharing, ndr). Poche altre città italiane permettono cose simili a Milano, che resta la preferita per il car-sharing di Zity.
Il noleggio di Mobilize invece, può essere proposto anche altrove: è un servizio digital gestito autonomamente adatto a vari luoghi, con maggiore raggio e stiamo già pensando alla zona Nord di Milano, in primis. Dipenderà dagli accordi, ma essendo tra privati sono più flessibili da gestire.
Circa gli altri Paesi, in tema di NBT Spagna e Francia sono simili, nella situazione e nei rischi, ma la Spagna ha dei costi inferiori per i sinistri. Oltre a quello non ci sono differenze, anche negli spostamenti: tutti sono mercati interessanti per noi».
Sono previsti cambiamenti per i modelli in flotta?
«Per il momento sono quelli (Zity con Dacia Spring, ndr) anche se in ottobre 2026 scadrà il bando car-sharing con l’Ente locale e in funzione di quello, potrebbe essere dovuta una variazione. È però un fattore che non dipende da noi, sino a quel momento non abbiamo previsto variazioni.
Nel Noleggio a Breve abbiamo iniziato con quaranta auto (Nissan Juke) e man mano incrementeremo, con altre tipologie di veicoli. Abbiamo curiosità per il piccolo trasporto dei professionisti, il mondo delle Partite Iva da supportare con Lcv compatti».
Ci sono novità da far conoscere sulle possibilità di uso delle vetture?
«Sì, qualcuno forse non sa ancora che i nostri servizi non si limitano alla città, ma si adattano anche ad andare altrove, per poi tornare. È un servizio fatto in autonomia, che ora con le Nissan del Noleggio a Breve spieghiamo chiaramente: si può estendere per tempo e per luoghi, anche se il formato di puro sharing resta tale, come da regolamento».
Quanto pesano gli utenti del mondo lavorativo?
«In settimana un 55/60% dei servizi è per uso lavoro e in questi casi il ritmo costante, con periodi di uso più estesi, è di certo interessante per noi da sviluppare».
Ci sono servizi dedicati alle aziende (B2B) e come nel caso?
«La prima mossa che stiamo per fare è collaborare con Movesion. Entrare nel B2B è aprirsi a un mondo diverso dove abbiamo da imparare e da investire. Per ora collaboriamo, non agiamo in autonomia, com’è stato fatto anche con FreeNow, WeTaxi e Sixt. Prossimamente ci configureremo per un’azione diretta sulle aziende».
Come la App Zity Mobilize viene adattata ai mercati e chi manda maggiori feedback
«La App ha variazioni che dipendono dalla legge locale, come al fiscalità che in Italia è particolare (richiede il C.F. non vincolante altrove, ndr) ma anche dalla scelta commerciale, come per la scontistica. In Italia piace lo sconto diretto, mentre altrove piacciono dei bonus in seguito all’uso. L’esperienza è quindi diversa secondo i Paesi, mentre per i feedback, quelli italiani sono tra i maggiori e più apprezzati, ci aiutano a migliorare».
Tariffe: cosa fate per essere attrattivi e quali sono gli elementi che le influenzano?
«Da marzo abbiamo una nuova scontistica per gli utenti. Da App si scopre in diretta, notando anche le differenze notevoli sui costi dei veicoli disponibili: quando sono fermi da 24h e oltre, riducono la tariffa di 5/10 centesimi.
Alla base però ci sono i costi influenti sul prezzo lato energia, logistica e assicurazione. Per la seconda, deriva anche dalla difficoltà di dare la possibilità di ricaricare ai clienti. Quindi dipendiamo anche dal costo di manodopera interna e dalle stagioni, per le ricariche alle Bev: in inverno aumenta l’onerosità».