Convegni in Italia

Convegni, Italia terza al mondo per numero di eventi

Il ministro Daniela Santanché e associazioni del settore turistico e congressuale commentano positivamente la scalata del Paese e di alcune città tra le destinazioni più richieste per congressi

Il boom dei convegni in Italia permette alla Penisola di scalare le “classifiche” internazionali degli arrivi e delle presenze.

In occasione dell”Italian Knowledge Leaders”, l’evento che premia le eccellenze accademiche e scientifiche, sono stati presentati i dati del settore. Presenti il ministro del Turismo Daniela Santanché, associazioni congressuali e del turismo.

Il commento che si leva unanime è uno: l’Italia rinasce nell’era post Covid e diventa il riferimento mondiale per congressi e convegni. Accademici, ricercatori, manager e professionisti di aziende continuano ad affluire nella Penisola, portando un turismo di qualità e regalando prestigio al Paese.

Per la prima volta negli ultimi 10 anni, secondo il database Icca (International Congress and Convention Association), l’Italia è la seconda destinazione in Europa per congressi associativi internazionali. I dati indicano che nel 2022 gli eventi organizzati hanno toccato quota 560.

E l’Italia è anche la terza al mondo dopo gli Stati Uniti. Un trend che appare confermato anche nel 2023 e probabilmente anche nel 2024.

Dopo l’Italia, ci sono Spagna, Germania, Regno Unito e Francia, che un tempo erano sopra il nostro Paese. In aggiunta, tra le prime 100 città al mondo per numero di eventi, 6 sono italiane: Roma, Milano, Bologna, Firenze, Torino e Napoli. Il Paese con più città nella top 100.

I convegni in Italia significano anche fatturato aggiuntivo

I convegni in Italia significano anche fatturato. I numeri indicano infatti che il turista congressuale spende circa due volte e mezzo quello che spende un altro tipo di turista.

Peraltro diventare la nazione ospitante di un congresso non è scontato: le associazioni internazionali scelgono le destinazioni attraverso un lungo processo di candidatura, spesso con un anno di anticipo.

Tra l’altro essere selezionati con frequenza contribuisce quindi a valorizzare il patrimonio di un Paese e le sue eccellenze. Dopo la pandemia le nazioni hanno ospitato meno congressi. L’Italia è il paese che ha saputo ripartire al meglio grazie al lavoro delle associazioni locali.

In sala erano riuniti inoltre circa quaranta presidenti di associazioni internazionali, di cui trenta alla loro prima partecipazione all’evento. Questi hanno ricevuto il premio come Italian Knowledge Leaders (ambasciatori della conoscenza italiana nel mondo).

La collaborazione tra pubblico e privato

L’iniziativa, oltre a mettere al centro il capitale intellettuale italiano, ha voluto rafforzare ulteriormente la collaborazione tra istituzioni, industria e università. Ancora una volta è emerso il valore dell’attività congressuale che permette di importare delle conoscenze che vanno a vantaggio della comunità scientifica locale. Un vero e proprio circolo culturale virtuoso.

Il lancio del progetto di CBItalia Italian Knowledge Leaders risale al 2021. Obiettivo: coinvolgere e supportare la comunità accademica italiana nella sua ricerca di innovazione, professionalità e cultura. Secondo lo spirito del progetto, l’industria del Mice debba incoraggiare connessioni e collaborazione tra vari soggetti di tutto il mondo.

Un elemento cruciale di questo processo sono le conferenze accademiche organizzate dalle associazioni internazionali. Del resto lo scopo di CBItalia è anche quello di migliorare ulteriormente il ruolo dell’Italia come destinazione di conferenze associative. E quindi anche il ruolo del nostro paese nel panorama scientifico globale.

In partnership con ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo) e con la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), Convention Bureau Italia coopera con gli Italian Knowledge Leaders.Tutto per sensibilizzare e aiutare nel processo di candidatura e di promozione delle destinazioni italiane attraverso la creazione di tavoli di lavoro che riuniscono Knowledge Leaders, università, convention bureau locali e associazioni.

(leggi della ricerca Federcongressi&eventi sui congressi in Italia)

I commenti sui convegni in Italia e sull’importanza per il paese

«È soprattutto grazie a eventi come questo che l’Italia ha conquistato nel 2022 l’ambito podio della graduatoria Icca» ha detto il ministro del Turismo Daniela Santanché.

«Il sistema congressuale ha saputo attirare oltre 21 milioni di partecipanti e quasi 32 milioni di presenze complessive. Il turismo dei congressi è una delle leve strategiche tra le più efficienti e funzionali dell’industria turistica. E a buon diritto rientra nella strategia di destagionalizzazione che abbiamo presentato al Primo Forum Internazionale del Turismo. Che porteremo avanti con l’aiuto delle Regioni ed i grandi operatori del settore».

«Il progetto Italian Knowledge leaders – dice Carlotta Ferrari, presidente del Convention Bureau Italia – conferma quanto l’Italia sia un paese attrattivo per i grandi congressi internazionali».

«La nostra è un’industria che spesso viene confusa con quella del turismo. In realtà se ne differenzia molto per l’impatto positivo che lascia sulle destinazioni in termini di legacy e di sostenibilità. È importante che pubblico e privato continuino a lavorare assieme e che ci siano costanti investimenti in un settore così strategico per lo sviluppo delle destinazioni italiane».

«La partecipazione dell’ Italia ad eventi aggregati non solo accresce la visibilità a livello internazionale ma stimola anche lo sviluppo economico e culturale del Paese». Così ha aggiunto il consigliere Enit, Sandro Pappalardo.

«È fondamentale comprendere che la partecipazione italiana non riguarda solo l’aspetto economico, ma sottolinea anche l’importanza della cultura e della storia nel contesto globale».

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